La Basilica di San Paolo è una delle quattro grandi Basiliche Patriarcali di Roma, la più vasta dopo quella di San Pietro. Eretta sul luogo di sepoltura dell'apostolo da Costantino nel 314, venne poi ingrandita e decorata. La chiesa è chiamata "San Paolo fuori le Mura" (o anche Basilica Ostiense) perché situata in periferia, appunto oltre le Mura Aureliane, fuori dell'antica Porta Ostiense (oggi Porta San Paolo). L'interno, in cinque navate, è grandioso per dimensioni ed impostazione. Si notano alcune curiosità, tra cui la celebre sequenza di ritratti di tutti i papi, a mosaico, e l'acquasantiera posta nell'angolo posteriore del transetto destro, che raffigura il proverbiale contrasto tra il Diavolo e l'acqua santa. Il chiostro è un capolavoro del sec. XII; vi sono conservati numerosi frammenti architettonici provenienti dall'antica basilica, nonché vari oggetti di scavo trovati nel vicino cimitero romano-cristiano.
All'interno di questo chiostro, incisa sui muretti di sostegno delle colonne, è presente più volte il simbolo della Triplice Cinta, che proprio in questo luogo agli inizi del Novecento venne studiato da Paul Le Cour. Nel suo trattato "La triple enceinte" Le Cour mise a confronto questo simbolo con altri presenti sulle lastre del Partenone e dell'Eretteo dell'Acropoli di Atene (Grecia).