Alkborough è un paesino inglese del North Lincolnshire che si trova in prossimità della confluenza di tre fiumi: l'Ouse e il Trent che confluiscono a formare l'estuario dell'Humber. Un tempo si credeva che esso corrispondesse alla località che i Romani chiamavano Aquis, ma oggi si ritiene che questa denominazione corrisponda al paese di Buxton, nel Derbyshire, il cui nome esteso era Aquis Arnemetiae.
Nel Domesday Book del 1086 viene menzionato come Alchebarge, un termine che risulta dall'unione di un nome di persona, Aluca, o Alca, e berg, che significa 'collina', 'tumulo' o 'colle artificiale', quindi "la collina di Alca". I Romani avevano comunque fondato un forte in questa località, stando ai reperti archeologici trovati nella vicina area denominata Countess Close. Il nome di quest'area è dovuto alla Contessa Lucy di Leicester, Lincoln e Chester, che ne ereditò i territori nel periodo sassone. Suo marito, Ivo Taillebois, aveva a sua volta ottenuto i terreni dal'abbazia di Petersborough, e alla morte della contessa la proprietà tornò agli ecclesiastici, questa volta i monaci Benedettini di Spalding.
Il nome "Julian's Bower" (o "Julian Bower", letteralmente, il "Pergolato di Julo", in riferimento all'omonimo personaggio dell'Eneide, figlio di Enea) venne dato ad alcuni labirinti di questo tipo localizzati in differenti parti d'Inghilterra, anche se oggigiorno quello di Alkborough è l'unico rimasto. Secondo il mito, fu Ascanio, o Julo, figlio di Enea, che portò in Italia la tradizione di intagliare labirinti nell'erba dalla città di Troia, distrutta dai Greci. Sembra che le mura della città erano costruite in maniera così contorta e confusionaria, che un nemico che vi avesse provato a penetrarvi si sarebbe smarrito dopo poco, proprio come in un labirinto. È per questo che alcuni labirinti di questo tipo venivano anche appellati "Mura di Troia" o "Città di Troia" (Caerdroia nell'antica terminologia derivata dal gallese), nella fattispecie quei labirinti il cui tracciato ricalcava quello classico, a sette spire, che si dice ispirato al labirinto Cretese.
Lo schema del Julian Bower di Alkborough
Il labirinto di Alkborough, che si estende per un diametro di circa 13 metri, è di origini incerte: la prima menzione certa è quella di Abraham de la Pryme, un antiquario dello Yorkshire, che notò la figura durante uno dei suoi viaggi e annotò la sua scoperta in un resoconto datato 1697. Per lungo tempo si è creduto che il labirinto fosse stato opera dei Romani, come parte di un grande gioco. Tuttavia, un'altra ipotesi molto diffusa è quella che esso fu realizzato nel XIII sec. da alcuni monaci, provenienti da Walcot, come segno o simbolo di evoluzione spirituale, stante la notevole somiglianza con quello presente sul pavimento della cattedrale di Chartres, in Francia, con il cui tracciato coincide in buona parte.
Ad ogni modo, il Julian Bower di Alkborough ha rivestito un ruolo importante nella vita locale: è noto, infatti, che presso di esso venivano celebrati giochi ed eventi durante la festa del Calendimaggio fino a buona parte del XIX sec. Il labirinto è catalogato come "Monumento Antico" ed è soggetto a tutela; oggi la proprietà e la custodia del labirinto è affidata ad un Comitato privato, che provvede al suo mantenimento su base volontaria.
In ogni caso, non c'è pericolo che il suo tracciato venga dimenticato anche se dovesse scomparire dal manto erboso della collina sulla quale oggi si trova. Nel XIX sec., durante i lavori di rifacimento della chiesa parrocchiale, la St. John the Baptist Church, il disegno del labirinto venne riprodotto sia sul pavimento del portico d'ingresso, sia su una vetrata colorata che si trova nella parte absidale, sul retro dell'altare.
La pietra miliare d'ingresso al paese
Inoltre, a dimostrazione di quanto gli abitanti locali vadano fieri di questo singolare "landmark", il Julian's Bower si può vedere rappresentato anche nella pietra miliare di benvenuto posta all'entrata del paese, sulla Walcot Road, sulla pietra tombale di James Goulton Constable, nel cimitero locale, e nelle insegne di alcuni pub e sale da tè locali.
Non molto distante dal labirinto, a poco più di un chilometro in direzione di Walcot, lungo un percorso naturalistico chiamato "Alkborough Trail", si trova una sorgente d'acqua minerale chiamata Kell Well. Il nome tradisce l'origine danese del toponimo: in questa lingua, infatti, la parola keld indica una sorgente d'acqua naturale. Nei tempi passati, si credeva che questa fonte avesse la proprietà di "pietrificare" gli oggetti che vi fossero stati immersi.
Questa "magica" proprietà ha tuttavia una spiegazione scientifica: alcune sorgenti particolarmente ricche in sali minerali hanno la capacità di ricoprire velocemente un oggetto posto sotto le sue acque di uno strato calcareo che lo farebbe sembrare interamente in pietra. Una delle più famose sorgenti di questo tipo in Inghilterra è quella di Knaresborough. La sorgente di Alkborough, tuttavia, sembra aver perso oggi questa singolare caratteristica, ma è ancora ritenuta una sorgente d'acqua dai poteri taumaturgici.
Le acque di Kell Well, infatti, sono acque ferruginose, notoriamente riconosciute come apportatrici di benessere. Le acque ricche in ferro, infatti, vengono consigliate come rimedi particolarmente efficaci per la cura di patologie come l'anemia, la carenza di iodio, l'ipotiroidismo, il reflusso biliare, le infezioni alle vie urinarie e la gotta. Viene anche consigliata per coloro che soffrono di obesità o di disfunzioni metaboliche in generale.
La sorgente di Kell Well
La St. John the Baptist Church