Il London Mithraeum (ricostruzione virtuale, Museum of London)
Il mitreo di Londra è una delle scoperte archeologiche più recenti e più affascinanti avvenute nella città di Londra. I suoi resti sono stati portati alla luce a Walbrook, una strada della City, durante alcuni lavori di ristrutturazione nel 1954. Gli scavi sono stati condotti da W.F. Grimes, allora direttore del Museum of London.
All’inizio si pensava di aver trovato dei resti di un’antica chiesa cristiana, ma il ritrovamento di successivi reperti inequivocabilmente collegati al culto mitraico ha posto gli archeologi sulla strada giusta. Studiando tali reperti si è riusciti a ricostruire la storia di questo straordinario luogo di culto. Verso il 240 d.C. un mitreo venne costruito sulla riva est del torrente Walbrook, e nel corso dei suoi circa cento anni di vita subì diversi livellamenti successivi, dovuti alla continua variazione del livello del corso d’acqua. Gli scavi hanno infatti dimostrato l’esistenza di almeno sette stratificazioni diverse che hanno portato il pavimento del tempio al suo livello finale.
Nel 350 d.C. il tempio venne convertito e ridedicato al dio Bacco, e dai misteri mitraici si passò alla celebrazione dei misteri dionisiaci. Tutta l’area dovette comunque essere consacrata a diversi culti, perché in una cavità sotto il pavimento del mitreo vennero ritrovate una serie di statue che, oltre a Mitra e Bacco, rappresentavano anche altre divinità come Minerva e Serapide. La loro datazione più antica fa supporre che si trovassero altrove prima della loro sepoltura comune. Non è chiaro, recita un pannello informativo al London Museum, se le statue furono nascoste nel pozzo dai seguaci di Mitra e Bacco per proteggerle dalla furia iconoclasta degli adoratori del nuovo culto incombente, o se furono costoro, in segno di rispetto per i culti che li avevano preceduti, a seppellire lì le statue. Il fatto che la testa di Mitra appaia chiaramente troncata di netto con un colpo d’ascia e che manchi il resto della statua, tuttavia, risulta abbastanza eloquente.
Il sito di Walbrook non era nuovo, di fatto, a scoperte archeologiche legate al culto di Mitra. Già nel 1889, ad esempio, era stato ritrovato nella stessa zona un bassorilievo, di circa 53 cm di larghezza, rappresentante la tauroctonia, ossia l’uccisione rituale del toro da parte di Mitra, una scena di cruciale importanza per gli adepti tale da essere presente in ogni tempio, come lo fu poi la Crocifissione per i Cristiani.
Il medaglione centrale, di forma circolare, rappresenta il giovane con il classico berretto frigio nell’atto di piantare il coltello nella gola del toro, mentre lo sguardo è rivolto altrove ed il mantello rimane sollevato dal vento alle sue spalle. Alla base della scena vi sono i tre animali che aiutano il giovane nell’impresa: un cane, un serpente ed uno scorpione. Ai due lati compaiono le figure dei Cautes e Cautopates, i portatori di fiaccola.
Il cerchio dello Zodiaco con i dodici segni circonda tutta la scena. Nell’angolo superiore sinistro si trova il Sole, rappresentato come un carro eliaco che sale verso il cielo. In quello superiore destro si trova invece la Luna, che discende dal cielo con il proprio carro. Nei due angoli inferiori, invece, si trovano le teste di due divinità dei venti, Borea e Zefiro. Un’iscrizione posta al lato della scena recita:
VLPIVS SILVANVS EMERITVS LEG II AVG VOTVM SOLVIT FACTVS ARAVSIONE
che può essere tradotta come: “Ulpio Silvano, soldato veterano della II Legione Augusta, pagò il suo voto essendo stato iniziato (al Mitraismo) ad Orange”.
La testa di Mitra in marmo, trovata in una cavità sotto il pavimento del tempio insieme ad altri reperti, mostra il giovane che indossa il berretto frigio e volge lo sguardo verso l’alto. Essa è stata datata tra il 180 ed il 220 d.C. e doveva originariamente far parte di un gruppo statuario molto più grande, rappresentante la tauroctonia a grandezza naturale.
Accanto ad essa si trovava la testa di Minerva, la dea romana della sapienza. Originariamente doveva avere un elmo metallico munito di cresta, tipico della sua iconografia. La datazione anteriore (130-190 d.C.) suggerisce che essa poteva essersi trovata altrove prima del suo seppellimento nel tempio.
Di notevole fattura è invece la testa di Serapide, il dio egizio del Mondo Sotterraneo. La sua rappresentazione classica, con il volto incorniciato da una folta ma fine barba, è molto simile all’immagine di Giove, al quale, infatti, venne assimilato nell’importazione sincretica del suo culto a Roma. Ciò che lo distingue inconfondibilmente dal re degli dei è il vaso che reca sul capo, in realtà una misura per il grano (il cosiddetto 'modius') che simboleggia la ricchezza e la fertilità della terra.
Un’altra statuetta rappresenta il dio Mercurio seduto su una roccia, che tiene in mano una borsa per il denaro (come patrono del commercio). Accanto a lui si trovano un montone, simbolo di fertilità, ed una tartaruga la quale, poiché dai suoi gusci gli antichi ricavavano le lire per suonare la musica, potrebbe significare la gioia e la felicità della vita ultraterrena promessa ai seguaci ‘rinati’ del Mitraismo. Mercurio ha, come è noto, un ruolo particolare nel culto di Mitra perché è il dio associato al primo grado iniziatico, il Corvo. Il dio, pertanto, accompagna l’adepto nella sua fase fondamentale, l’iniziazione, ma il suo ruolo non si esaurisce qui. Anche se le divinità dei gradi superiori sembrerebbero via via superarlo in importanza, infatti, è sempre lui, in forma di corvo, che veglia sulla scena della tauroctonia, spesso appollaiato sul mantello di Mitra, atto simbolico conclusivo del percorso iniziatico del mitraista.
Una statua raffigurante un’anziana figura maschile sdraiata è stata identificata come un dio fluviale, poiché regge in mano un sottile stelo di tifa, che è una tipica pianta acquatica. Probabilmente rappresentava il fiume Tamigi, il principale corso d’acqua di Londra, e nello stesso tempo lo Stige, il fiume che divideva il mondo dei vivi da quello dei morti.
C’è un’altra figura umana, un giovane semi-vestito, che regge in una mano una cornucopia traboccante di frutti e presenta con l’altra un piatto su di un altare, probabilmente per un sacrificio. Poiché alla sua sinistra compare anche la prua di una nave che solca le onde, è stata identificata come un ‘Genio’, o spirito, della città di Londra (‘genius loci’), dove la nave, le onde e i frutti possono ben indicare la prosperità e la fervida attività di un ricco porto fluviale.
Testimone del successivo reimpiego del tempio per il culto dionisiaco, è un bassorilievo più tardo trovato insieme agli altri, che raffigura il dio Bacco ubriaco sorretto da un satiro e assistito da una menade posti alla sua sinistra. Alla sua destra, invece, sta Sileno seduto su di un asino, insieme al dio Pan alle sue spalle. Un’iscrizione alla base della statua recita: “Hominibus vagis vitam” (Tu dai vita ai mortali erranti).
Infine, al di fuori del tempio, è stato rinvenuto un frammento di un bassorilievo marmoreo raffigurante Cautopates, riconoscibile per la fiaccola rivolta verso il basso. Questo fa pensare che anche l’altro Dadoforo, Cautes, fosse presente in maniera simile, e data la grandezza del bassorilievo, essi probabilmente si trovavano ai lati della statua principale rappresentante la tauroctonia.
La storia del mitreo di Londra è costellata di successivi riposizionamenti. Originariamente si trovava posto sulla riva est del torrente Walbrook, un affluente del Tamigi, in un ambiente semisotterraneo. Nel corso dei secoli il torrente si è prosciugato, il suo letto è stato riempito e sopra è stata costruita la città. Il ricordo del corso d’acqua rimane nel toponimo della strada, Walbrook, e della piazza, Walbrook Square, dove gli scavi archeologici hanno riportato alla luce i suoi resti. Per esigenze urbanistiche, si decise di rimuovere il tempio pezzo per pezzo, e dopo qualche anno di immagazzinamento nei locali del London Museum, nel 1962 il mitreo venne ricostruito così com’era in originale su di un basamento nei pressi di Queen Victoria Street, nella zona di Temple Court. Il sito si trova a circa 90 metri dalla posizione originale e, come si deduce dal toponimo, nella zona che fu di influenza dei Cavalieri Templari (si noti che la Temple Church, la Rotonda dei Cavalieri costruita sul modello della Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme, si trova non molto distante da questa zona).
Nel dicembre del 2010 la società Bloomberg L.P. (un’azienda multinazionale di servizi nel settore del software finanziario, dell’informazione e della divulgazione di dati) ha acquistato la Walbrook Square e il terreno circostante per la realizzazione degli edifici del nuovo quartier generale europeo. Previa accordi presi con il London Museum, e nell’attesa che l’edificio sia dichiarato monumento d’interesse storico nazionale, il 21 Novembre 2011 sono cominciati i lavori di smantellamento del mitreo che per la seconda volta è stato impacchettato pezzo per pezzo e riposto in un magazzino per una futura rilocazione. La Bloomberg ha garantito la ricostruzione del tempio nel suo luogo originario, a Walbrook, in un contesto architettonico adeguato per l’esposizione e l’accesso dei visitatori, inglobato all’interno del nuovo palazzo di rappresentanza.