Il simbolo della città di Stafford, che per generalizzazione è diventato quello di tutta la contea inglese di cui essa è capoluogo, lo Staffordshire, è un nodo piano stilizzato. Oltre che nello stemma cittadino, lo troviamo pressoché ovunque in tutta la città: come elementi decorativo negli oggetti di arredo urbano, in rilievo sui palazzi, rappresentato sui cartelli e persino impresso nel mattonato di una piazza. Nello stemma della contea esso è accompagnato dal motto "Il nodo unisce". La sua derivazione proviene dallo stemma familiare della famiglia dei Baroni di Stafford, e pare sia legato ad una leggenda. Secondo questa tradizione, tre uomini si trovavano rinchiusi nella prigione di Stafford per aver commesso un crimine insieme. Quando sorse una disputa su chi di loro dovesse essere impiccato per prima, il boia risolse la questione in modo brillante, eseguendo questo nodo ed impiccando i tre uomini simultaneamente. Nel simbolismo esoterico il nodo ha un posto fondamentale, e molti simboli sono denominati richiamandosi a questo termine. Il lettore potrà approfondire il soggetto nella pagina dedicata al più importante di questi nodi: il Nodo di Salomone.
Per addentrarci nel tour simbolico della città, possiamo cominciare dalla St. Chad's Church, l'edificio religioso più antico della città. Situata praticamente al centro della città, la chiesa è dedicata a Chad di Mercia, (m. 672), uno dei più famosi santi della primitiva chiesa celtica, discepolo di Aidan che a sua volta venne istituito da San Colomba. Chad fu Arcivescovo di York, poi venne trasferito nella diocesi di Mercia e Lindsey (oggi Lichfield). Tutto ciò che sappiamo su di lui oggi lo dobbiamo agli scritti di Beda il Venerabile, che lo indicò come colui che introdusse il Cristianesimo nel regno di Mercia assieme al fratello Cedd, anch'egli canonizzato subito dopo la morte.
La chiesa oggi si presenta in stile misto, con un coro, una navata in stile Normanno, due navate laterali, un transetto ed una torre centrale, che venne ricostruita nel 1873-74. La parte più notevole, però, è quella sopravvissuta appartenente al periodo medievale: le massicce colonne cilindriche che separano le navate, l'arco di accesso al coro e l'arco absidale.
Su quest'ultimo, in particolare, nel mezzo delle effigi scolpite che fanno capolino dai capitelli troviamo due diverse raffigurazioni del Green Man, la figura simbolica legata agli aspetti selvaggi e pagani della Natura e, in particolar modo, ai culti della fertilità.
L'iscrizione di Orm nella Chiesa di St. Mary
Di notevole interesse storico è anche l'iscrizione che compare sotto una coppia di capitelli, e che cita la figura di Orm come fondatore della chiesa:
ORM VOCATU(R) QUI ME CONDITIT
(“Colui che mi ha costruito si chiama Orm”)
Egli viene generalmente identificato con Orm le Guidon, un ricco proprietario terreno dello Staffordshire sposato con la figlia di Nicholas de Tosny. Esiste la curiosa assonanza di questo nome con quello di Ormus, il leader di una presunta setta gnostica di derivazione essena, i Figli della Luce, che secondo alcune teorie avrebbe costituito il nucleo iniziale del futuro Priorato di Sion. Non ci addentriamo oltre, in questa sede, in questa spinosa questione ricordando che, comunque, tutto il mito che riguarda il Priorato di Sion non presenta alcun fondamento storico e che, nel caso dell'iscrizione di Stafford, si possa trattare soltanto di una semplice coincidenza dovuta ad una somiglianza di termini.
L'altra notevole chiesa medievale di Stafford, St. Mary's Church, sorge sul sito di una costruzione più antica, la St. Bertelin's Chapel (citata già nel X sec.), i cui resti delle fondamenta sono stati scavati in tempi recenti (1954) e sono oggi visibili nel giardino antistante l'ingresso. L'attuale edificio, invece, è originario del XII sec. anche se l'interno che vediamo oggi è il risultato della massiccia opera di restauro intrapresa da e su suggerimento del celebre architetto Sir George Gilbert Scott.
Tra le diverse vetrate colorate, che sono state fatte costruire probabilmente sotto la sua direzione, ne spicca una dove troviamo raffigurato il noto episodio evangelico della benedizione dei bambini da parte di Gesù. Una nostra indagine effettuata in diverse chiese anglosassoni ha evidenziato che la forma più comune di rappresentazione di questa iconografia è ambiguamente interpretabile. Gesù appare sempre circondato da una giovinetta più grande e due maschietti più piccoli. Il pensiero corre subito ai tre figli che Gesù, secondo la teoria della "Linea di Sangue", avrebbe avuto da Maria Maddalena: la primogenita Tamar e i due fratelli Joses e Josephes. Si tratta, ovviamente, di una teoria che circolava e circola tuttora in alcuni ambienti esoterici, spesso legati alla Massoneria. A questa tematica è stata dedicata una specifica inchiesta di approfondimento con relativa galleria iconografica.
La vetrata di St. Mary's non è l'unico riferimento al Graal che troviamo a Stafford. Abbiamo un notevole richiamo simbolico in una tenuta che si trova poco distante dall'insediamento urbano, chiamata Shugborough Hall. Fatta costruire dalla famiglia Anson intorno al XVIII sec. Tra i diversi monumenti che si richiamavano allo stile neo-classico, tra i cui maggiori sostenitori era proprio Thomas Anson (fondatore della "Società dei Dilettanti" insieme a Sir Francis Dashwood - uno dei co-fondatori del famigerato Hellfire Club), troviamo lo Shepherd's Monument. Questo monumento rappresenta in bassorilievo una delle più "chiacchierate" opere di Nicolas Poussin, "I pastori d'Arcadia", ed è accompagnato da un misterioso crittogramma di dieci lettere che nessuno è mai riuscito a decifrare. Tutti i dettagli possono essere letti nella scheda apposita.