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Inghilterra misteriosa



Templecombe



Il mistero del volto templare



St. Mary's Church in Templecombe



Templecombe è un piccolo e grazioso villaggio inglese situato nel Somerset, a meno di mezz'ora di treno da Salisbury, ma ha una lunga storia. Un piccolo gruppo di case, cottage e fattorie nello stile tipico del Sud dell'Inghilterra, attraversato da una strada principale che anticamente univa la parrocchia di Templecombe a quella di Abbas Combe, oggi unificate e servite dalla graziosa chiesa di Santa Maria, o St. Mary's Church. Venne fondata da una delle figlie del Re Alfredo, come figlia della abbazia madre di Shaftesbury, fondata dallo stesso re nell'anno 888. All'epoca della fondazione risale anche la curiosa torre campanaria, più simile a quella di una fortezza che non di una chiesa, e stranamente posta sul lato sud anziché a Nord. Anticamente chiamato Combe Templariorum, il paese deve il suo nome al gruppo di Cavalieri Templari che nel XII secolo s'insediarono in questi luoghi per realizzare una loro precettoria. Essa aveva lo scopo di gestione del patrimonio templare in tutto il West Country e fungeva da centro di addestramento alla cavalleria ed all'arte della guerra per i futuri combattenti che dovevano partire per la Terrasanta. I Cavalieri mantennero la chiesa fino al 1311, data a partire della quale inizia, con la figura di Walter de Bratton, la lista di abati e rettori che si sono succeduti ininterrottamente fino ad oggi.



Il dipinto



Il dipinto templare


Questa chiesa è diventata improvvisamente importante durante la Seconda Guerra Mondiale, in seguito alla scoperta casuale di un dipinto, che oggi è esposto in una teca al suo interno. Questa rappresentazione, che come vedremo più avanti può essere attribuita ai Templari, ha delle caratteristiche peculiari certamente importanti per gli studiosi e gli appassionati di Templarismo. Il dipinto, che rappresenta una testa, probabilmente quella di Cristo, venne scoperto nella legnaia esterna del cottage in West Court, di proprietà della signora A. Topp. A scoprirlo, però, fu la sua governante, la signorina M. Drew, che si era recata là per raccogliere la legna per il camino. Il dipinto si trovava celato sotto l'intelaiatura del tetto, legato con dello spago e ricoperto di stucco, che era parzialmente caduto rivelando l'immagine di un volto. L'allora rettore, il vescovo Wright, si occupò del recupero e del restauro dell'opera, che venne esposta sulla parete sud della chiesa nel 1956. Il buco della toppa ed i segni dei chiavistelli fanno presupporre che il pannello faceva parte precedentemente di una porta. Questo ritratto a grandezza naturale, di stile medievale, è stato datato all'incirca al 1314, ma studi più recenti suggeriscono che possa essere stato dipinto anche prima. Un esame al radiocarbonio del legno del pannello ha fornito una data attorno al 1280. In ogni caso, stante anche il fatto che in quel periodo la casa in questione era la residenza dell'abate, e quindi era templare, si ha tutta la ragione di considerare il dipinto strettamente connesso all'ordine Templare. L'assenza di un'aureola insieme con la straordinaria somiglianza di questo dipinto con il volto impresso sul lenzuolo della Sacra Sindone, nella Cattedrale di Torino, ha dato luogo ad una nuova teoria. È stato suggerito che, durante le Crociate, i Templari entrarono in possesso del sacro lenzuolo, lo portarono in Europa e, da esso, trassero un modello d'ispirazione per i loro dipinti. Si ritiene anche che questo dipinto era uno dei tanti ritratti posseduti dai Templari ed usati nelle loro cerimonie religiose, potrebbe addirittura trattarsi della famosa testa barbuta, il Baphomet, che alcuni di essi, durante il processo che li vide accusati, tra l'altro, di eresia ed idolatria, confessarono di adorare. Sebbene la parte superiore del pannello dipinto sia mancante, non sembra vi sia traccia di un'aureola, che invece doveva comparire in ogni rappresentazione canonica del Cristo. Durante la soppressione dell'Ordine, l'assenza di aureola nei loro dipinti, che essi affermarono rappresentare la figura di Cristo, venne interpretata dagli inquisitori come prova di idolatria. Questo spiegherebbe, perciò, perché fu necessario rimuovere il dipinto ed occultarlo in quel modo sotto il tetto della legnaia: in ogni caso, sarebbe stata una prova compromettente nei loro riguardi facilmente impugnabile dall'Inquisizione.





Diario di viaggio: l'Inghilterra del Sud


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