La Basilica di San Flaviano a Montefiascone
Lasciata Viterbo, la Via Francigena, ancora adagiata lungo il percorso della strada consolare romana Cassia, proseguiva e raggiungeva il centro abitato oggi noto come Montefiascone. L'abate Sigerico, nel suo diario di viaggio, appunta questa tappa con la dicitura "Sce Flaviane". Essa fa riferimento alla Basilica di San Flaviano, edificata sui resti di un più antico tempio pagano, che era il maggior edificio religioso nella zona.
Uno scorcio del centro storico di Montefiascone
Il comune di Montefiascone, a circa 15 km a nord di Viterbo, ha origini molto antiche, come potrebbe testimoniare l'etimologia del suo toponimo, derivante da un mons faliscorum, con riferimento alla popolazione dei Falisci che vennero conquistati dai Romani. La prima citazione, come Mons Flasconis, appare in un documento dell'853, una bolla di papa Leone V che assicurava al vescovo di Tuscania Virobono i possedimenti della diocesi che includeva Montefiascone. Durante il Medioevo divenne sede di un'importante luogo di culto dedicato al santo martire Flaviano, che qui venne trattenuto in prigionia, prima del supplizio, oppure vi venne deportato, dopo il supplizio. La Chiesa, poi Basilica di San Flaviano, fu il maggior centro spirituale della zona, e la sua posizione strategica lungo il percorso dei pellegrini ne fece un'importante tappa della futura "Via Francigena".
La chiesa è nota per ospitare al suo interno la tomba di un vescovo tedesco, Johannes De Fuk, o Defuk, italianizzato in Giovanni Fugger. Il vescovo, noto per la sua passione per il vino di cui era un gran intenditore, viaggiava al seguito di Enrico V. Il sovrano si era recato a Roma per essere incoronato imperatore del Sacro Romano Impero da papa Pasquale II, nel 1111. Secondo una tradizione locale, durante il viaggio di ritorno il vescovo aveva mandato avanti il suo fedele servo Martino per individuare le taverne che servivano il vino migliore. In caso positivo, il servo avrebbe dovuto scrivere sulla porta della locanda la parola "Est!", che significa "c'è". Pare che giunto a Montefiascone, da sempre produttore di ottimo vino, Martino sarebbe stato talmente deliziato dal vino locale che avrebbe scritto sulla locanda "Est! Est!! Est!!!". Quando il vescovo assaggiò quel vino ne rimase talmente inebriato che, si dice, tornò tempo dopo a Montefiascone e bevve tanto di quel vino che ne morì. Venne inumato dal suo fedele servitore all'interno della cattedrale, dove ancora oggi si può vedere la sua lapide sulla quale è scritto:
EST EST EST PR(opter) NIM(ium) EST HIC JO(hannes) DE FUK DO(minus) MEUS MORTUUS
che può essere tradotta come un monito al pellegrino a non indulgere troppo nei piaceri della tavola e, soprattutto, agli effetti deleteri del troppo bere:
EST EST EST Per il troppo EST! qui giace morto il mio signore Johannes Defuk
Oggi l'"Est! Est!! Est!!!" di Montefiascone è un
rinomato vino D.O.C. e dà origine, tutti gli anni intorno al mese di Agosto, ad una famosa e folkloristica Fiera del Vino.
Altro edificio religioso di notevole rinomanza è la Cattedrale di Santa Margherita, edificata nel XV sec. per accogliere le spoglie di Santa Margherita d'Antiochia, patrona della città. Essa è dotata di un'ampia cupola tra le più grandi a livello nazionale. Al suo interno, oltre le notevoli e numerose opere d'arte, si trovano le spoglie del cardinale Marco Antonio Barbarigo e le reliquie della Santa Lucia Filippini.
Approfondimento: La Basilica di San Flaviano, Montefiascone (VT)
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