Sotto le luci e gli scintillanti colori della moderna capitale europea, un mondo
alternativo, pił nascosto e misterioso si snoda attraverso i sotterranei della cittą...
Diciamo, innanzi tutto, che la dimensione occulta di Londra si sviluppa su due piani principali, quasi due mondi paralleli che pullulano e vivono di vita propria: la dimensione terrena e quella sotterranea. Se sopra, infatti, è più facile e diventa quasi un gioco, per l'appassionato, "dare la caccia" al simbolo o al riferimento esoterico negli elementi architettonici, nei toponimi e nei monumenti, sotto tutto è più nascosto, velato, noto solo agli addetti, ma non per questo meno affascinante. Anzi, proprio per il fascino più sottile ed intrigante della dimensione sotterranea, cominceremo questo viaggio nei segreti della Londra occulta proprio dal sottosuolo, dal quale poi riemergeremo per "prendere fiato" e proseguire il cammino nella dimensione superiore.
Mappa della Metropolitana di Londra
Parlare del sottosuolo di Londra significa, naturalmente, parlare della fitta rete di metropolitana che attraversa in modo capillare tutto il territorio urbano, con le sue 11 linee che le conferiscono il primato della linea di trasporto sotterranea più antica, grande e ramificata del mondo. I lavori per la sua costruzione, infatti, iniziarono a metà Ottocento, quando sulle strade sovrastanti circolavano ancora le carrozze trainate dai cavalli. Uno dei personaggi secondari del "Pendolo di Foucault" di Umberto Eco, il tassidermista Salon, ad un certo punto insinua ad uno dei protagonisti il dubbio sullo scopo effettivo che incentivò la realizzazione della prima ferrovia sotterranea del mondo. La sua ipotesi è che i tunnel sotterranei servirono come efficiente veicolo di canalizzazione delle correnti telluriche sotterranee, per concentrarle o per dispensarle nei punti strategici della città. Stiamo parlando, ovviamente, di un'opera letteraria, di fantasia, ma ciò non toglie che negli intenti dei progettisti originari, almeno in via simbolica, se non pratica, si sia voluto seguire questa strada. Oltre che dalle gallerie, infatti, il sottosuolo londinese è percorso anche da corsi d'acqua, alcuni tratti del fiume Tamigi, che per esigenze urbanistiche furono canalizzati sotto terra. Così capita, in diversi punti della città, di vedere il fiume inabissarsi nelle viscere buie della terra per poi riemergere silenzioso ed impetuoso da qualche altra parte della città…
Ma torniamo alla metropolitana. Nel 1854 la Metropolitan Railway Company venne autorizzata dal Parlamento a creare il primo collegamento sotterraneo tra Paddington e Farringdon Street, passando per la stazione di King's Cross, di cui parleremo in dettaglio più avanti. L'inaugurazione della tratta avvenne il 10 Gennaio 1863, che tuttavia presentava un aspetto assai differente rispetto a ciò che conosciamo oggi: si trattava, infatti, di un normale treno a vapore, trasferito nel sottosuolo, munito di uno speciale dispositivo per limitare l'emissione dei fumi e del vapore. Con l'introduzione di una rivoluzionaria tecnica di scavo, il metodo Barlow, che prevedeva l'inserimento di un telaio di protezione durante la perforazione delle gallerie, si poterono scavare tunnel in relativa sicurezza anche sotto il livello del fiume, moltiplicando le possibilità di collegamento. Il telaio, inizialmente di forma quadrata, venne perfezionato introducendo la sezione circolare: i tunnel divennero così a poco a poco dei lunghi tubi sotterranei che valsero alla metropolitana il soprannome di "The Tube", il Tubo.
La prima linea che venne realizzata aveva la forma di un anello, ed infatti era chiamata Circle. Nel 1890 James Henry Greathead perfezionò il metodo Barlow, ed il suo Greathead Shield può essere considerato il primo esemplare di metropolitana di concezione moderna. Da allora in poi lo sviluppo delle linee fu inarrestabile: al 1898 risale l'apertura della linea Waterloo & City, al 1900 la Central, al 1904 la Great Northern & City, al 1906 la Bakerloo e la Piccadilly, al 1907 l'Hampstead Tube. Fu nel 1903 che, sull'esempio di quanto era già stato applicato a Chicago, la locomozione venne piazzata in testa ed in coda ai convogli, permettendo così lo spostamento del solo conducente anziché di tutto il locomotore. Da quel momento in poi la London Underground (così chiamata a partire dal 1907) divenne il principale mezzo di trasporto urbano londinese. Durante la Seconda Guerra Mondiale, i tunnel sotterranei fecero da rifugio antiaereo e da depositi sotterranei. Alcune di queste stazioni, oggi ancora visitabili, come ad esempio quella di King William Street, presentano affissi alle pareti manifesti originali dell’epoca. Chiunque decida di visitare Londra spostandosi in metropolitana, anziché sui caratteristici autobus panoramici a doppio piano, sperimenta il fascino arcano degli ambienti ipogei, che specialmente nei tratti di raccordo tra una linea e l'altra possono diventare molto suggestivi: per esempio può capitare di scendere di svariati livelli nel sottosuolo percorrendo una torre circolare con scala a chiocciola, e ritrovarsi solitari in uno dei tratti più antichi, scarsamente illuminato, circondati da sinistri tubi sibilanti di vapore…
Fermata della metropolitana presso i Magazzini Harrods
Come ogni luogo ‘magico’ che si rispetti, anche la metropolitana di Londra ha le sue leggende di fantasmi, e vi sono molte stazioni nelle quali sono stati fatti strani avvistamenti o sono successi fenomeni inspiegabili (porte che si aprivano o chiudevano da sole, rumori di passi nei corridoi solitari, scale mobili che si mettevano in funzione da sole pur dopo che gli operai ne avevano staccato gli interruttori, ombre e figure riprese dalle telecamere di sorveglianza che non avrebbero dovuto esserci, e così via). Di tutte queste leggende, ne ricordiamo almeno qualcuna, come la storia della suora nera di Bank Station, che di notte si aggira spettrale nella stazione alla ricerca del fratello, un cassiere di banca che nel 1811 venne giustiziato per falso. Oppure lo "spettro urlante" di Farringdon, fantasma di una giovane tredicenne apprendista di un cappellaio, Anne Naylor, che nel 1758 è stata assassinata dal suo maestro e dalla figlia. Ma lo spettro, forse, più famoso della metropolitana di Londra è quello che si aggirerebbe nella stazione abbandonata del British Museum, chiusa nel 1933, che si dice infestata dallo spirito di una mummia egizia collegata alla maledizione inscritta sulla tomba di Amen-Ra, esposta nel museo vicino. Si dice anche che vi sia un tunnel segreto che da questa stazione porti direttamente dentro al museo, ma ovviamente nessuno l’ha mai scoperto e le istituzioni ne negano convintamene l’esistenza!
Il Bar & Circle, logo della metropolitana
Sotto, il simbolo alchemico dello "Spiritus"
Il Bar & Circle, ovvero il cerchio rosso attraversato da una barra blu su cui campeggia, in caratteri di colore bianco, la scritta "UNDERGROUND", è oggi un simbolo ed un'icona stessa di Londra, al pari della cabina telefonica rossa (che sta comunque gradualmente scomparendo) e del Double Deck, l'autobus a due piani. La sua ideazione, ad opera del calligrafo Edward Johnstone, fu un altro elemento che decretò il successo della linea sotterranea, frutto di un'indovinata campagna di marketing lanciata dal manager Frank Pick nel 1916. Probabilmente la genesi creativa seguì un tutt'altro iter, ma ci piace pensare che la struttura portante del logo, oggi universalmente riconosciuta come simbolo generico di "divieto", soprattutto nella cartellonistica, era anticamente l'emblema alchemico dello "spirito", o "essenza", della materia, cioè un elemento purificato che veniva estratto dopo un lungo processo ripetuto di distillazione, o "rettificazione". Tutto ciò ci ricorda quanto ammonito nel ben noto acronimo "V.I.T.R.I.O.L.", principio chiave di tutta la filosofia della Grande Opera Alchemica: "Visita Interiora Terrae Rectificandoque Invenies Occultam Lapidem", ossia "Visita l'interno della terra e rettificando troverai la pietra occulta". Il che, posto all'ingresso di passaggi che portano proprio verso l'interno della terra, non può che farci sorridere…
Il binario 9 ¾ nella stazione di King's Cross
Secondo una leggenda urbana, la regina Boadicea, che guidò la più grande rivolta anti-romana delle tribù dell’isola, sarebbe oggi sepolta sotto il binario 10 della stazione ferroviaria di King’s Cross. Le origini di tale leggenda deriverebbero dal fatto che nel luogo ove oggi sorge la stazione, anticamente si trovava il villaggio di Battle Bridge, ritenuto il luogo della sua ultima battaglia. Oggi questo mito, che viene esposto nel libro di Lewis Spence, "Boadicea - Warrior Queen of the Britons" (1937), senza prove a supporto, è ritenuto sfatato, ed è opinione comune che il nome Battle Bridge sia in realtà una corruzione di "Broad Ford Bridge". È probabilmente ispirandosi a questa leggenda che la scrittrice J. K. Rowling, autrice della fortunatissima serie di romanzi su Harry Potter, pone l’inizio del viaggio degli aspiranti maghi alla scuola di magia di Hogwarts in corrispondenza del binario 9 ¾ della stazione di King’s Cross. Nel romanzo si immagina che questo binario sia inaccessibile a coloro che non ne conoscono il segreto, perché non è altro che un cartello posto su un muro di mattoni tra i veri binari 9 e 10. L’aspirante mago che ne conosce il trucco invece riesce a correre e ad attraversarlo passando in una nuova dimensione magica che connette il mondo reale con quello magico di Hogwarts. Chi frequenta la stazione di King’s Cross, oggi, non rimarrà sorpreso nello scoprire che il binario 9 ¾ ora esiste davvero, ricreato in un angolo della stazione, completo di cartello indicativo e di un finto carrello ferroviario "immerso" nella muratura dove i fan, piccoli e grandi, del celebre maghetto fanno la fila per posare in fotografia.
La "Sewer Lamp" di Charing Cross |
La "Sewer Lamp": particolare |
Non solo condotti della metropolitana e sepolcri nascosti: il sottosuolo di Londra riserva ancora molte altre sorprese… Sempre all’epoca vittoriana risale anche l’efficiente sistema fognario che smaltisce ogni giorno i rifiuti solidi e liquidi dei suoi quasi otto milioni di abitanti per non contare le migliaia di visitatori che transitano qui ogni giorno. Un tempo il gas metano (grisou) che si accumulava in questi condotti fognari veniva smaltito bruciandolo in opportune lampade di superficie, che illuminavano le strade di Londra con la loro tenue e sinistra luce giallastra. Oggi di queste "lampade fognarie" (o "Sewer Lamp" nella terminologia anglosassone) ne esiste ancora una, e si trova in un vicolo nella zona di Charing Cross. Per trovarla, dalla stazione ferroviaria di Charing Cross si deve procedere dritti sullo Strand per Carting Lane, una spettrale stradina laterale che da sul retro del teatro Savoy e dell'edificio di ShellMex. Qui la lampada alimentata dai liquami cittadini sin dal 1880, ancora oggi emana 24 ore su 24 la sua nauseabonda luce giallastra, grazie alla colonna cava di ferro che permette ai vapori fognari di viaggiare verso la sua fiamma.
A non molta distanza dalla "Sewer Lamp", proseguendo sullo Strand in direzione opposta alla stazione, girando in Lancaster Place in direzione del fiume, si incontra la Somerset House, un grandioso edificio in pietra di Portland sede di un’esposizione di arte e luogo di ricreazione, concerti e ristoro. Pochi sanno, però, che sotto l’eleganza e lo splendore delle vetrine e dei locali, si apre un dedalo di cunicoli e stradine sotterranei che culmina nella spettrale "Deadhouse", un’antica tomba sotterranea appartenente ad un cortigiano del XVII secolo.
Il mitreo nella ricostruzione virtuale presso il London Museum
Nella stessa zona (una zona, questa, che come vedremo comprende il maggior numero di caratteristiche “insolite” e misteriose dell’intera Londra), venne ritrovato, nel 1954, ciò che rimaneva di un antico tempio dedicato al culto del dio Mitra, che come sappiamo si svolgeva prevalentemente sotto terra, a memento dell’uccisione rituale del toro che il dio persiano portò a termine all’interno di una grotta. Più volte smantellato e ricostruito in punti diversi, anche se non troppo distanti, della città, il mitreo, cui è dedicata una pagina di approfondimento apposita, è attualmente (2012) non visibile al pubblico, rimosso pezzo dopo pezzo per l’ennesima volta, in attesa di essere trasferito in una collocazione (si spera) definitiva nel nascente palazzo della Bloomberg L.P., che ha acquistato l’intera area di Walbrook, dove originariamente il mitreo era collocato, e che si è impegnata alla rimozione ed alla ricostruzione del tempio originale.
La London Stone in Cannon Street
Concludiamo questa carrellata sugli aspetti nascosti di Londra per parlare di una grossa pietra grigia e polverosa, di diametro poco inferiore al metro, che si trova dietro una griglia metallica all'interno di un edificio abbandonato, visibile presso il numero 111 di Cannon Street. Apparentemente insignificante, che passa spesso inosservata al passante distratto, questa pietra ha invece una notevole importanza dal punto di vista simbolico. Stiamo parlando della London Stone, la cui traccia più vecchia risale al 1098, ma che generalmente viene ritenuta molto più antica. Ufficialmente è un semplice marcatore del centro dell'antica città medievale, una pietra miliare romana che segnalava il posto in cui si pagavano le tasse, oppure ciò che rimane della casa del primo Lord Mayor di Londra che un tempo era l'unico edifici in pietre della città. Tradizioni più occulte sostengono invece che la pietra costituisca in realtà l'Omphalos, ossia il centro energetico e tellurico della città di Londra. Si ritiene infatti che finché la pietra resterà al suo posto, la città non avrà temere alcun male e prospererà; se essa venisse rimossa, al contrario, oppure danneggiata, la città dovrà fare i conti con un terribile destino. Una teoria fantasiosa, ma infondata, è che la pietra è tutto ciò che rimane dell'antico circolo di pietre di Ludgate Hill, portata in questo luogo dal leggendario Bruto di Troia, discendente di Enea, per usarla come altare. Secondo questa leggenda, citata per la prima volta nella "Historia Britonum" del cronista Nennio, un monaco gallese del IX sec., Bruto si stabilì nel luogo diventando il primo re di quella regione che dal suo nome venne chiamata Britannia. Vero o falso che sia la leggenda, giacché priva di fondamenti storici, sembra sia tenuta in grande considerazione dai londinesi, se fino ad oggi nessuno ha osato spostare la pietra nonostante le diverse vicissitudini dell'edificio in cui è incorporata: nel 2006, ad esempio, il negozio che ospitava la pietra stava per essere demolito, ed il proprietario Chris Creek si trovò costretto, a furor di popolo, a preservare la pietra circondandola con un cancelletto di protezione, visibile ancora oggi. Dopo essere stato sfitto per qualche tempo, oggi [1] il locale è stato occupato da un altro negozio e la pietra può essere ammirata meglio dal suo interno, anche se le voci di una sua eventuale rimozione/spostamento continuano a rincorrersi insieme alle smentite. Per gli studiosi di Geomanzia e di Radionica, non c'è alcun dubbio che la pietra si trovi sul punto nodale di un fitto intreccio di ley-lines, fatto avvalorato dalla presenza, nelle vicinanze, del Mitreo, della Temple Church e di tante altre presenze simboliche che dimostrano come da sempre ci sia stato l'interesse da parte di gruppi iniziatici per quella zona, non ultimi i moderni massoni che hanno fatto della City londinese la loro zona elitaria. Alla London Stone è dedicato, in questo sito, un approfondimento a parte.
[1] Al tempo della nostra ultima visita, Marzo 2013.