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Inghilterra misteriosa



Londra


Londra Occulta


Parte I

(Blackfriars, la City, Temple Church, Temple Bar,

St. John's Gate, Madonne Nere)



Il Dragone Alato, simbolo della City

Il Dragone Alato, simbolo della City, situato in prossimità dell'antico ingresso,

tra lo Strand e Fleet Street, ben testimonia l'importanza simbolica di questa zona...



Dopo aver esplorato i misteri legati alla parte sotterranea di Londra, riemergiamo in superficie e, se siamo abbastanza fortunati che la nebbia o la pioggia non guastino l'atmosfera, possiamo a dimenticare l'atmosfera sinistra ma fascinosa del sottosuolo, ed immergerci nell'esplorazione della Londra superiore, quella dei palazzi, dei musei e dei monumenti. Accanto alle meravigliose costruzioni in stile vittoriano, ai parchi immersi nel verde ed ai teatri scintillanti di lusso e di paillettes, c'è il "lato oscuro" e simbolico, che si può respirare ovunque si posi lo sguardo. Ciò è dovuto, in gran parte, al fatto che dopo il disastroso incendio del 1666, la vasta area urbana che ne fu devastata venne ricostruita da capo, e grazie al lavoro di architetti e urbanisti spesso connessi con la Massoneria, come Sir Christopher Wren, per citare uno dei più illustri, la città è stata infarcita di simboli e "firme" che sfuggono ai più, ma non a chi si interessa di simbolismo. Il tour simbolico della città, quindi, non può che cominciare dalla City, il cuore economico e finanziario della capitale, ove la maggior parte di questa caratteristiche si concentra.



Blackfriars


Il Blackfriars Bridge

Il Blackfriars Bridge



Il punto di partenza che abbiamo scelto per descrivere questo viaggio simbolico è Blackfriars, una zona centrale di Londra situata nell'angolo sud-ovest della City. La denominazione "Blackfriars" (ossia, "Frati Neri") risale in origine al 1317, quando i Frati Domenicani, distinti per la tipica cappa nera che indossavano, spostarono il loro priorato nel 1276 dalla vicina Holborn all'attuale spazio tra il fiume Tamigi e la Ludgate Hill, uno dei colli sacri di Londra, laddove in passato si trovava un circolo di pietre. Lo spostamento avvenne dopo che il re Edoardo I acconsentì alla ricostruzione delle mura cittadine in questa zona. Il luogo è stato successivamente usato per molte importanti occasioni di stato, comprese le riunioni del Parlamento e del Consiglio Privato di Sua Maestà, ma fu anche la sede dell'udienza di divorzio tra Caterina d'Aragona ed Enrico VIII. Fu proprio in seguito alla Dissoluzione dei Monasteri, ordinata da Enrico VIII, che il priorato venne definitivamente chiuso ed oggi non ne rimane che il ricordo nella toponimia.


In questa zona il Tamigi è attraversato di un ponte in ferro decorato chiamato "Blackfriars Bridge", che detiene una fama sinistra. Sotto le sue arcate, infatti, nel 1982 fu trovato impiccato il banchiere italiano Roberto Calvi, che era stato coinvolto nel complicato intrigo del crack del Banco Ambrosiano, nel quale furono invischiati lo IOR, l'istituto di credito del Vaticano, insieme alla figura del Card. Marcinkus, e la loggia massonica deviata P2 di Licio Gelli. Una brutta e mai chiarita pagina di cronaca italiana che ebbe il suo tragico epilogo, qui, nel cuore di Londra, con un'esecuzione che secondo le tante "teorie del complotto" diffuse sull'argomento, porterebbe l'inconfondibile firma "occulta" degli Illuminati...



La City


La City, come è stato detto, è il cuore finanziario e legale della capitale, una vera e propria città nella città, come il nome stesso suggerisce. Questa zona, che è dotata di un sindaco a parte, è ricca di banche e di studi legali. È anche la zona più antica, sviluppatasi ricalcando l'antico assetto urbano medievale, ma in buona parte ricostruita dopo il Grande Incendio del 1666. Ex Quartiere del Tempio, era uno dei centri più potenti ed importanti per l'Ordine dei Cavalieri Templari: nella Precettoria Londinese fu Gran Maestro del Tempio di Londra Jacques de Molay, prima di essere eletto a Gran Maestro Generale dell'Ordine. Oggi questa eredità si sente, e non solo nella toponimia che, come vedremo più avanti, pullula di riferimenti al Tempio, ma soprattutto nella simbologia, che troviamo sparsa ovunque, come stiamo per vedere.



     

Simbolismo nella City: il DRAGO



Quando si entra in questa zona, immettendosi da Fleet Street che una delle sue arterie principali, s'incontra quasi subito il suo simbolo, sotto forma di scultura o bassorilievo: è il Dragone Alato, che sorregge uno scudo bianco, rosso-crociato. Per analogia ci vengono in mente le Crociate, e i Cavalieri Templari, che portavano in petto la croce vermiglia sull'uniforme di colore bianco. È lo stemma di San Giorgio, patrono ufficiale della Gran Bretagna, ma il relativo simbolismo è stato capovolto e reinterpretato. Il Santo, infatti, aveva, secondo la leggenda, ucciso un pericoloso drago, con il ben noto simbolismo cristiano della vittoria delle Fede (rappresentata dal Santo) sul Male (rappresentato dal Drago). Qui del Santo è rimasta solo la croce nello stemma, il Drago è ben vivo e rampante, e svetta sulla sommità di un'alta colonna, facendo inoltre capolino un po' ovunque nella zona. Apparentemente sembrerebbe indicare la nulla vittoria della Fede, ed il trionfo assoluto del Dragone... In realtà qui il Drago, o Serpente, alato sta simbolicamente indicando la congiunzione delle energie della Terra, provenienti dal basso e raccolte e canalizzate grazie alla rete sotterranea di gallerie, in particolare dell'antico e primitivo ramo a forma di anello (la linea "Circle") costruito nel 1854 e che circonda alla perfezione il cuore principale della City.



     

Simbolismo nella City: il PESCE



Un altro mazzo di simboli presenti un po' ovunque all'interno della City è quello legato alla figura del pesce. Questa figura salta subito all'occhio nel comune arredo urbano, in particolare nei lampioni: come mostrato nelle immagini qui sopra, molti di essi hanno alla base del fusto le figure di quattro pesci che lo sostengono; altri, invece, riportano lungo la colonna il simbolo della ‘Vesica Piscis' (nella pagina ad essa dedicata si trova un ampio compendio di teorie e di interpretazioni riguardo questo emblema).



     

Simbolismo nella City: i due PESCI, l'UOVO e l'APE

(sede della Laws Court della Lloyds Bank, ex sede dell'Outer Temple)



Vistosi pesci sono raffigurati anche nel pannello decorativo che si trova all'esterno della Laws Court della Lloyds Bank, che affiancano una grande finestra a forma di uovo. Lo stesso sito presenta anche un altro interessante simbolismo occulto, nella figura prominente di un favo sul quale è posata un'ape.



La Temple Church


La Temple Church

La Temple Church



Tra i civici 16 e 17 di Fleet Street un elaborato portone immette direttamente nel Quartiere del Tempio, se lo si trova aperto, altrimenti bisognerà fare il giro più lungo e passare da Bouverie Street e attraversare il vicolo di Temple Lane. Il nome della strada ricorda il fiume Fleet, a ridosso del quale, nella località chiamata Castle Baynard, i Cavalieri avevano un vasto possedimento, uno dei primi che fu loro donato dal re Enrico II. Tuttavia, come in un curioso gioco di parole, il termine "Fleet" in inglese indica anche una flotta di navi. Poiché nulla in questa zona è casuale, tantomeno i nomi delle vie e delle piazze, si può ipotizzare che si tratti di un occulto riferimento alla mitica flotta templare, che scomparve dal porto francese di La Rochelle dopo l'inizio della persecuzione dell'Ordine da parte del re Filippo il Bello. Le navi templari, forse cariche del fantomatico tesoro mai ritrovato e di preziosi documenti e reliquie, presero vie diverse e secondo alcune teorie una parte di esse raggiunse la Scozia, dove l'Ordine avrebbe certamente ricevuto protezione. Ma qui, nella City, il Quartiere del Tempio si affaccia sul Tamigi, in uno dei suoi punti più larghi e navigabili, e la foce del fiume, sede di un grande porto fluviale, non è troppo distante da escludere l'ipotesi che i Cavalieri andassero e venissero dal loro quartier generale per via fluviale oltre che terrena.


La Temple Church testimonia ancora oggi quel passato glorioso; di forma rigorosamente circolare, ispirata alla Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme, almeno nella parte frontale più antica, presenta nella piazzetta antistante una colonna sulla quale è posta la statua di due cavalieri su un unico cavallo. È una rappresentazione tridimensionale del sigillo dei Cavalieri. Intorno, si sviluppano le altre zone del quartiere: i cortili interni, chiamati Inner Temple e Middle Temple, ospitano le due omonime Corporazioni di avvocati, cui la chiesa e tutta l'area circostante venne data in concessione, nel 1608, dal re Giacomo I Stuart. La Temple Church, la sua storia e il suo simbolismo interno, e le tombe dei nove cavalieri poste al suo interno sono illustrate in una pagina apposita in questo sito.



La Temple Bar


La Temple Bar

La Temple Bar



Dalla Temple Church e dalla zona circostante prende il nome la Temple Bar, una delle porte principali che regolava l'accesso della città e che originariamente si trovava collocata all'ingresso della City, laddove lo Strand diventava Fleet Street, e dunque lungo l'arteria principale che collegava il cuore politico, ossia Westminster, con quello economico (la City) di Londra. Originariamente era una pesante struttura in legno, che resistette miracolosamente al Grande Incendio del 1666, seppure enormemente danneggiata. Ricostruita nella forma attuale da Sir Christopher Wren, subì diverse vicissitudini, fu smontata nel 1877 e rimontata dieci anni dopo in Theobalds Park, in Hertfordshire.


Successivamente, in seguito a gran clamore per le precarie condizioni del monumento, continuamente preda di atti di vandalismo, si decise di smontare nuovamente la porta pezzo per pezzo e di rimontarla nel cuore di Londra, dopo aver individuato il sito ottimale, tra la Cattedrale di St. Paul e Paternoster Square, dov'è tuttora. Alla Temple Bar, alle sue vicissitudini ed al suo simbolismo è dedicato un articolo di approfondimento a parte.



I Cavalieri di San Giovanni: Clerkenwell e Hackney



Il St. John's Gate a Clerkenwell

Il St. John's Gate a Clerkenwell



Al pari dell'Ordine del Tempio, anche l'altro grande ordine monastico-cavalleresco del Medioevo, quello dei Cavalieri di San Giovanni degli Ospitalieri, oggi meglio noto come Cavalieri di Malta, aveva il suo centro di potere nella City, in una zona situata leggermente più a nord rispetto a quella del Tempio. Oggi ben poco rimane della loro antica precettoria, se non il superbo arco noto come il St. John's Gate, nella zona di Clerkenwell. La zona ospitava in antichità un pozzo sacro, una sorgente di acque dai poteri curativi, come il suffisso "-well" del nome suggerisce.



     

St. John's Knights Church in Clerkenwell (navata a altare principali)



Gli Ospitalieri, all'inizio del XVI secolo, stabilirono nel quartiere di Clerkenwell il loro Priorato, su un territorio che si estendeva per circa quattro ettari. La monumentale porta che sovrasta St. John's Lane è tutto ciò che oggi rimane di quell'antico complesso: venne realizzata nel 1504 come ingresso alla St. John's Clerkenwell Church, in St. John's Square, da Thomas Docwra, Gran Priore dell'Ordine. L'edificio aveva la pianta rotonda come quella della Temple Church, ed il suo profilo originario è tutt'oggi visibile all'esterno dell'edificio, segnato da mattonelle grigie che ne evidenziano la forma circolare, disposte nella recente ristrutturazione della pianta.



     

St. John's Knights Church in Clerkenwell: navata e altare laterali sinistri

Sull'altare è esposta una piccola riproduzione dell'immagine di Nostra Signora di Philermos,
una Madonna Nera, che era la reliquia più preziosa dell'Ordine di Malta.



L'edificio venne parzialmente demolito tra il 1536 ed il 1540, in seguito alla Dissoluzione dei Monasteri ordinata da Enrico VIII. Solo il maestoso portale resistette alla rovina, e fu a lungo utilizzato come taverna. Fino a che, intorno al 1870, non venne riacquisito dai Cavalieri di Malta, e gradualmente riconvertito a quartier generale e sede del Museo dell'Ordine di San Giovanni, che ancora oggi è visitabile. In seguito alle diverse vicissitudini che dovette subire, i secoli d'abbandono ed i pesanti rimaneggiamenti a cui fu sottoposto durante l'epoca Vittoriana, poco dell'aspetto originale dell'arco è oggi rimasto, ma conserva pur sempre il suo fascino arcaico. È possibile raggiungerlo dopo una breve passeggiata a piedi, scendendo alla fermata Farringdon e percorrendo Benjamin Street e poi Albion Place, che si dipartono dalla stazione ferroviaria, fino ad incrociare St. John's Lane, al termine della quale c'è la porta.



     

St. John's Knights Priory Palace: la Great Hall



Non molto distante sorge il Priory Palace, il Palazzo del Priore, anch'esso visitabile come il museo. La grande sala cerimoniale, che trabocca di memorabilia legate all'Ordine di San Giovanni e alla St. John's Ambulance, presenta sulle pareti molti ritratti di Priori dell'Ordine. A livello sotterraneo, è possibile vedere la vecchia chiesa dell'Ordine, ancora splendidamente conservata nel suo essenziale stile medievale.



La St. Augustine's Tower in Hackney

La St. Augustine's Tower in Hackney



È noto che durante il Medioevo, i Cavalieri di San Giovanni possedevano un'altra precettoria in Londra, situata in una zona diversa, esternamente alla City. Anche di questa antica mansione oggi rimane ben poco: si tratta della solitaria St. Augustine's Tower, situata nel quartiere di Hackney, a breve distanza dalla stazione ferroviaria omonima. La torre è tutto ciò che resta di un'antica chiesa Giovannita, di cui oggi rimangono soltanto le fondamenta e il ricordo nella dedicazione della vicina Chiesa di St. John-at-Hackney.



Le Madonne Nere di Londra



Sia i Templari, sia i Cavalieri di Malta, avevano una gran devozione per le Madonne Nere, sul cui significato simbolico si rimanda all'apposita sezione di questo sito. Eppure, in tutto il territorio inglese, come anche in Irlanda, sono note soltanto pochissime presenze di questa straordinaria variante iconografica. Perché? Dal punto di vista puramente simbolico, possiamo soltanto suggerire un'ipotesi: se la Madonna Nera, infatti, incarna il culto della Dea Madre, allora ci troviamo proprio nel cuore della sua venerazione, nel territorio che fu della religione celtica e druidica. Lungi dal dover esprimere questi concetti in forma occulta e simbolica, gli architetti e gli scultori medievali potevano esprimere più liberamente ed apertamente questi concetti, ed infatti l'Inghilterra e l'Irlanda sono gli unici due paesi, con rarissime eccezioni, a vantare la presenza numerosa e massiccia di effigi molto più esplicite, come quelle della Sheela-na-gig, una tipica figura femminile dai tratti somatici androgini, che mostra platealmente i propri genitali.



     

Chiesa di St. Dunstan-in-the-West (Fleet Street) e relativa Madonna Nera



Madonne Nere, dunque, sono note e censite (si veda il testo di Ean Begg, recensito in queste pagine) in due siti specifici: a Mayfield, nel Sussex, e nel Santuario di Nostra Signora di Walsingham, nel Norfolk. Pochi, invece, conoscono la presenza di due statue di Madonne Nere situate nel cuore di Londra, che siamo andati a cercare dopo la segnalazione dello scrittore Simon Brighton, autore del saggio "Echoes of the Goddess". La prima di esse si trova ancora sulla già nominata Fleet Street, a pochi passi dall'ingresso al Quartiere del Tempio. Si tratta della chiesa di St. Dunstan-in-the-West, fondata tra il 988 e il 1070, sembra da San Dunstano in persona o comunque persone molto vicine a lui. Nel 1829 l'antica chiese medievale venne demolita per permettere l'ampliamento di Fleet Street, ed una nuova chiesa venne ricostruita a lato, sul terreno precedentemente utilizzato come cimitero. Il progetto venne affidato all'architetto John Shaw, Sr. (1776–1832), che tuttavia morì senza poter vedere la sua opera completata, compito che fu affidato al figlio, John Shaw Jr. (1803–1870). La chiesa oggi condivide il culto con la Comunità Ortodossa romena e presenta al suo interno uno splendida iconostasi lignea, proveniente dall'antico monastero di Antim, presso Bucarest, dedicata nel 1966. Tra le varie rappresentazioni a carattere iconografico presenti al suo interno, si segnala un'icona posta di fronte all'altare principale, sul lato sinistro. È una Madonna Odigitria, ossia una figura a mezzo busto di Maria che tiene in braccio il Bambino in atteggiamento benedicente. Il Bambino tiene in mano una pergamena e la Madonna lo indica con la mano destra (‘odigitria' è un termine che deriva dal greco e che significa, appunto, "colei che mostra la direzione"). È una rappresentazione ispirata allo stile delle icone ortodosse, e i volti e le mani della Madonna e del Bambino hanno il tipico colorito bruno. In una delle cappelle laterali, alla destra dell'altare, si trova invece una vera e propria Madonna Nera, una statua di dimensioni contenute, ricoperta di un mantello ornamentale, nella tipica posa ieratica e maestosa delle rappresentazioni di questo tipo.



     

Chiesa di Our Lady of Hal (Camden Town) e relativa Madonna Nera



L'altro esemplare si trova più distante, nella zona di Camden Town, famosa per il suo mercato. A pochi passi dall'omonima fermata della metropolitana sulla linea Northern, sorge la moderna chiesa di "Our Lady of Hal", costruita dalla comunità belga ed ispirata alla Chiesa di Nostra Signora che si trova ad Halle, in Belgio, un famoso centro di culto per la Madonna Nera. Una folta comunità di rifugiati belgi giunse in questa zona di Londra dopo la Seconda Guerra Mondiale, per sfuggire alla rovina e alla devastazione della guerra. Edificarono una piccola cappella e l'aprirono al culto della comunità nel 1922. Undici anni dopo, la comunità decise che era giunto il momento di darsi un luogo di culto più adeguato, e venne decretata la costruzione dell'attuale chiesa dall'altro lato della strada rispetto alla primitiva cappella. Il progetto venne affidato all'architetto irlandese Wilfred Mangan, come un edificio che riflettesse le sue origine belghe. Una copia della miracolosa statua della Madonna di Halle, che sin dal Medioevo aveva protetto i pellegrini, venne posta nella cappella ricavata sul lato sud della chiesa, dove è tuttora visibile.



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Londra: la Capitale occulta

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