L'antica Abbazia di St. Albans sorse sul luogo del presunto martirio di Sant'Albano, primo martire cristiano d'Inghilterra. Secondo la tradizione, Albano aveva dato rifugio ad un prete cristiano (poi divenuto Sant'Anfibalo) durante la persecuzione e in seguito, da lui convertito alla religione cristiana, aveva scambiato i propri abiti e si era spacciato per lui, salvandogli la vita. L'imperatore, per punirlo, l'aveva fatto decapitare e la sua testa, rimbalzando e rotolando giù per la collina, aveva dato origine ad una sorgente, che venne chiamata Holywell ("fonte santa"), per le sue proprietà taumaturgiche. Un luogo di culto è menzionato dai cronisti cristiani più antichi: Beda il Venerabile menziona una chiesa, mentre Gildas lo definisce un "santuario". La primitiva abbazia benedettina sorse in luogo del santuario verso l'VIII sec., per volere del re sassone Offa II di Mercia, saccheggiando materiale da costruzione dai resti dell'antico villaggio romano di Verulamium. La struttura fu poi convertita nello stile normanno nel XI sec., sotto l'impulso del primo abate di origini normanne, Paul di Caen. La costruzione ottenne lo status di Cattedrale solo nel 1877, e rappresenta oggi la chiesa con la navata più lunga d'Inghilterra.
La cattedrale subì diversi danneggiamenti nel corso dei secoli e fu oggetto di conseguenti opere di restauro. L'ultima e più imponente avvenne nella seconda metà del XIX secolo e venne commissionata al famoso architetto Sir George Gilbert Scott. Egli cercò di mantenere un approccio il più possibile conservativo, ma la sua morte nel 1878 definì un punto di rottura. Sebbene i lavori furono in parte ripresi da suo figlio, John Oldrid Scott, che mantenne la linea tracciata dal padre, quella che prevalse dopo tale data fu l'approccio di Lord Grimthorpe, che predilesse un intervento meno conservativo e diede maggior sfogo all'iniziativa personale, generando spesso conflitti con John Scott. Grimthorpe, tuttavia, finanziò così generosamente i lavori di ristrutturazione che lo si dovette lasciar fare: uno dei suoi interventi più contesi fu, ad esempio, la rimozione dell'originale finestrone frontale, realizzato da John di Wheathampstead nel XV sec., che venne sostituito con il gigantesco rosone che vediamo ancora oggi.
Abbiamo detto che questa cattedrale forma il centro di uno schema a forma di croce (o di "X") sul territorio della città insieme ad altre quattro chiese medievali, tre delle quali ancora esistenti, una per ciascuna direzione di provenienza, ed abbiamo chiamato questo schema "crucibulum", l'antico nome del crogiolo alchemico, per i profondi significati che esso ha. Troviamo il simbolo di questo crucibulum più volte sul suolo attorno alla cattedrale, celato da elemento decorativo:
Elemento decorativo con il simbolo del 'crucibulum'
nel cortile esterno
della Cattedrale
Ma è all'interno che il simbolismo viene ripreso e mostrato in diverse forme e trasformazioni diverse, da far supporre un intento simbolico comune tanto agli antichi architetti, che edificarono e decorarono la chiesa tanti secoli fa, quanto a quelli moderni, che la restaurarono in tempi più recenti. I pilastri che sorreggono la navata nel lato sinistro per chi entra sono racchiusi in una struttura di forma quadrata. Sulla facciata di ognuno di essi si trova un affresco rappresentante la Crocifissione di Cristo. Sono tante versioni, in stili e colori diversi, che rappresentano tante variazioni sull'unico tema, nel quale il simbolo della croce la fa da padrone. I pilastri sul lato destro, invece, sono più propriamente fasci di colonne, e presentano dunque superfici arrotondate in forma di cerchio. Sulla superficie di queste colonne troviamo numerosi graffiti, di datazione imprecisabile, che rappresentano simboli noti e meno noti: alcuni "Sandali del Pellegrino", figure di mani aperte, alcuni "Centri Sacri", abbozzi di "Fiori della Vita" e persino una "Croce Patente" inserita in un cerchio.
Alcuni dei graffiti del Centro Sacro sulle colonne della navata destra
Un altro graffito del Centro Sacro, di fattura più moderna ma anche più curata e raffinata (il disegno è "martellinato", formato dalla successione di tanti piccoli punti invece che da mere linee diritte) si trova inciso in un angolo del luogo più sacro della Cattedrale, il "Sancta Sanctorum" che custodisce e protegge il sepolcro di Sant'Albano. Nelle sue vicinanze troviamo anche alcune scacchiere, quattro serie di cerchi concentrici che s'intrecciano al centro a formare un fiore a quattro petali ed un segno del Golgota.
L'elegante Centro Sacro graffito all'interno del Santuario
Situato nella parte posteriore della chiesa, dietro al coro, il sepolcro del Santo presenta alcuni aspetti sui quali vale la pena di soffermarsi. In fondo all'ambiente, sulla parete che guarda il lussuoso baldacchino che protegge la tomba del Santo, si trovano tre statue alloggiate in altrettante nicchie. Più a sinistra c'è la statua di San Giovanni Battista, coperto di pelli. La caratteristica insolita è che egli indossa la conchiglia, il famoso "pettine di San Giacomo" che solitamente accompagna i pellegrini o le figure dei santi accomunate al pellegrinaggio.
La statua di San Giovanni Battista nel santuario
Il Battista tende la mano destra ad indicare la statua che è posta alla sua sinistra, e che occupa la posizione centrale sulla parete. È la statua della Vergine che tiene in braccio il bambino Gesù. È lui che sta indicando San Giovanni? Il terzo santo, sulla destra, regge con una mano un lungo coltello e con l'altra un libro chiuso. Il coltello è un attributo tipico di San Bartolomeo, ma perché il libro chiuso?
Insieme a Sant'Albano, Sant'Anfibalo, il prete cristiano che convertì Albano e che fu da lui protetto, ha un posto d'onore nella Cattedrale. La sua figura è presente in una delle vetrate colorate, dove appare scortato in arresto da tre soldati romani ed è vestito della sua tonaca (ricordiamo che "Amphibalus" è un nome fittizio, che compare per la prima volta nelle cronache interpolate di Geoffrey di Monmouth, e che significa, appunto, "tonaca"). Il suo santuario giace in pessimo stato di conservazione lungo la navata sinistra della chiesa, a fianco del coro. In uno dei pannelli scolpiti in bassorilievo ancora visibile, compare una "Stella di Davide" al cui centro si staglia un "Fleur-de-Lys", che (tra le altre cose) è un simbolo della stirpe di Davide.
Particolare della tomba di Sant'Anfibalo con l'Esagramma e il Fleur-de-Lys
Come ultima osservazione, ricordiamo che la Cattedrale è posta all'interno di uno schema a croce, un asse della quale (quello giacente lungo la direzione NO-SE) unisce le due chiese dedicate a San Michele e a Santa Maria. Questo suggerisce un punto d'unione tra le due fondamentali ley lines, una di caratteristiche "maschili" ed una di caratteristiche "femminili". A ricordo di ciò, all'interno della Cattedrale, troviamo diversi indizi. Nella camera del sepolcro di Sant'Albano (quella che abbiamo definito "Sancta Sanctorum") troviamo le statue di San Michele Arcangelo, nell'atto di uccidere il drago, e di San Giorgio, un altro santo famoso per un'impresa similare. Al centro c'è la statua di Maria con il bambino. Ancora il connubio di cui sopra! Inoltre, particolare curioso, troviamo in un angolo della Lady Chapel, la "Cappella della Vergine" nella zona absidale (cioè di fronte al Santuario), la statua di una Vergine con Bambino realizzata in legno di colore scuro, nella posa e nell'atteggiamento tipico di tante Madonne Nere di origine medievale. Tutto questo simbolismo accumulato in questa zona è una chiara "marcatura" di quanto abbiamo già delineato fino ad ora…
Statua di "Madonna Nera" nella Lady Chapel
St. Albans - Il 'crucibulum' ermetico di Sant'Albano
La Chiesa di San Michele (St. Michael's Church)
La Chiesa di Santo Stefano (St. Stephen's Church)
La Chiesa di San Pietro (St. Peter's Church)