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Sir Francis Bacon


(Francesco Bacone)


(1561–1626)



Ritratto di Francesco Bacone (Pourbus, 1617)



Sir Francis Bacon (italianizzato come Francesco Bacone) nacque a Londra il 22 Gennaio 1561 e morì il 9 Aprile 1626 presso la residenza del Conte di Arundel, ad Highgate, Londra, all'età di 62 anni. Suo padre, Nicholas Bacon, era stato guardasigilli per la regina Elisabetta I Tudor, mentre sua madre, Lady Anna Cooke, era la cognata di Sir William Cecil, Lord Burghley, Tesoriere della regina e responsabile del suo servizio di sicurezza (lo stesso personaggio che ebbe, si diceva, tra i suoi uomini di punta John Dee, che operava col nome in codice di 007 e che ispirò a Ian Fleming il suo famosissimo agente dei Servizi Segreti britannici James Bond). A dodici anni (1573) cominciò a frequentare il rinomato Trinity College, a Cambridge, ma abbandonò tre anni dopo in seguito alle accese dispute causate dalla sua teoria sull'abbandono della filosofia di Aristotele, a favore di un approccio più pratico basato sull'esperienza, in nuce quello che poi diventerà il suo "metodo induttivo". Nel 1576 si iscrisse dunque al Gray's Inn di Londra, una scuola di formazione per giureconsulti ed avvocati, e tre mesi dopo partì per la Francia come ambasciatore presso la corte di Enrico III. Deluso dal libertinaggio, il mal costume e la corruzione delle corti parigine, lascerà la Francia nel 1579, in seguito all'improvvisa morte di suo padre. Nel 1584 intraprese la carriera politica, prima come Membro del Parlamento, poi come "Solicitor General" (1607), "Attorney General" (1613), Lord Cancelliere (1618) e quindi Pari d'Inghilterra come Barone di Verulamio e Visconte di St. Alban. Accusato di peculato ed incarcerato nel 1621, scontò solamente alcuni giorni prima di essere graziato dal re. Si ritirò comunque a vita privata dedicandosi ai suoi studi e scrivendo le sue opere.



Statua di Bacone presso il Trinity College

Statua di Bacone presso il Trinity College, Cambridge



Il Novum Organum (1620)



La sua opera principale, il "Novum Organum", è quella che definisce propriamente il suo metodo di ricerca della verità, e si compone di due parti. Nella "Pars destruens" Bacone definisce gli errori del passato e le modalità per evitare la loro ripetizione nel futuro, in particolare condannando l'insegnamento Aristotelico che egli definì "sofistico", cioè troppo attaccato alle descrizioni astratte e poco operativo dal punto di vista pratico. Nella seconda parte, chiamata "Pars costruens" Bacone delinea invece il proprio metodo d'indagine che fu definito "empirismo" e che aprirà la strada alla rivoluzione scientifica e che vedrà l'apoteosi nel successivo secolo dei Lumi (l'Illuminismo).



Frontespizio del Novum Organum         Frontespizio della Nova Atlantis

I frontespizi delle due maggiori opere di Bacone

A sinistra: il Novum Organum. A destra: la Nova Atlantis



La Nova Atlantis (1627)


L'altra sua importante opera, la "Nova Atlantis" o "Nuova Atlantide" (1627), è stata pubblicata postuma, l'anno successivo a quello della sua morte. Si tratta di un'opera a carattere utopistico, nata sulla scia delle tante che erano state scritte e che andavano di moda a quel tempo, prime fra tutti l'Utopia di Thomas More (capostipite ed eponimo del genere) e la Civitas Solis (La "Città del Sole") di Tommaso Campanella.


Nella "Nuova Atlantide" Bacone descrive sostanzialmente una civiltà ideale in cui il pensiero scientifico fa da elemento conduttore, retta da una tecnocrazia di scienziati che la governano nel rispetto ed in funzione del benessere dei cittadini, ed in cui la scienza ed il sapere non costituiscono una risorsa individuale, ma il frutto di un lavoro di squadra.



Presunti rapporti di Bacone con l'esoterismo


La "Nuova Atlantide" è anche l'opera dai contenuti più vicini a quel pensiero esoterico che andava sviluppandosi negli ambienti culturali dell'epoca. È, infatti, l'opera che ha messo in luce quei presunti interessi occulti di Francesco Bacone che sono stati oggetto di molti studi e discussioni tra gli studiosi, al pari del suo coinvolgimento nella primitiva Massoneria oppure del suo ruolo nella parabola dei Rosa-Croce. Frances Yates, nel saggio "L'Illuminismo dei Rosa-Croce" (1972), dopo un'attenta e scrupolosa disamina della sua opera conclude che Bacone non appartenne al gruppo di pensiero che ideò e propagandò la filosofia rosacrociana nei famosi "Manifesti", ma ne fu senza dubbio influenzato. La "Nova Atlantis", infatti, presenta molti parallelismi con la "Christianopolis" di Johann Valentin Andreae (ritenuto il principale esponente del movimento rosacrociano), un'opera scritta nel 1619 nella quale si descriveva una repubblica ideale, concepita come una Nuova Gerusalemme terrestre posta direttamente sotto la protezione divina. L'equipe di scienziati che guida e governa la "Nuova Atlantide" baconiana, sembra essere a tutti gli effetti una confraternita di Rosa-Croce.





St. Albans - Il 'crucibulum' ermetico di Sant'Albano


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