Lo Scudo Trinitario, o Scutum Fidei,
è un simbolo tradizionale cristiano utilizzato come rappresentazione visuale del dogma della Trinità.
Il simbolo è un tentativo di condensare in un diagramma semplice e compatto la prima parte del Credo di
Atanasio. Nell'Inghilterra e nella Francia tardo-medievali lo Scutum Fidei venne quasi considerato
come lo "stemma araldico" di Dio (e della Trinità).
Il diagramma si compone di quattro nodi, generalmente di forma
circolare, di cui tre disposti a triangolo, che contengono i nomi "Pater",
"Filius" e "Spiritus Sanctus" (o le loro abbreviazioni),
cioè le tre persone della Trinità, e il quarto in posizione centrale, nel baricentro, che riporta il nome di
Dio ("Deus"). I tondi sono collegati tra loro da alcune fasce al'interno delle quali sono
poste le frasi "est" (è) oppure "non est"
(non è) per indicare le relazioni tra le figure descritte. I collegamenti sono adirezionali, così possono essere
letti in un senso o in quello opposto. Lo Scudo, in tal modo, rappresenta in forma compatta le seguenti affermazioni:
"Dio è il Padre"
"Dio è il Figlio"
"Dio è lo Spirito Santo"
"Il Padre è Dio"
"Il Figlio è Dio"
"Lo Spirito Santo è Dio"
"Il Padre non è il Figlio"
"Il Padre non è lo Spirito Santo"
"Il Figlio non è il Padre"
"Il Figlio non è lo Spirito Santo"
"Lo Spirito Santo non è il Padre"
"Lo Spirito Santo non è il Figlio"
Le origini esatte del simbolo sono incerte, ma esso è stato certamente influenzato da alcuni
tentativi, risalenti all'inizio del XII secolo, di visualizzare il dogma trinitario in forma astratta. L'ispirazione venne principalmente
dalla rappresentazione simbolica del Tetragrammaton-Trinità, presente nell'opera
di Petrus Alfonsi (1109), ed ai "Cerchi Trinitari"
del Liber Figurarum
di Gioacchino da Fiore (1202).
Dai cerchi gioachimiti, disegnati in forma chiusa, è successivamente derivato un altro ben noto simbolo trinitario, quello
degli "Anelli Borromei", che a loro volta contengono ed originano il
simbolo della Triquetra.
L'attestazione più antica conosciuta dello Scudo
Trinitario è quella presente in un manoscritto di Pietro di Poitiers datato tra il 1208 e il 1216,
intitolato "Compendium Historiae in Genealogia Christi". Il simbolo non ha un nome ufficiale,
tuttavia nei manoscritti medievali è sempre riferito come "Scutum Fidei", che significa,
letteralmente, lo "Scudo della Fede". Questa denominazione deriva da una citazione della lettera di San
Paolo Apostolo agli Efesini: "Prendete dunque l'armatura di Dio, perché possiate resistere
nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove. State saldi, dunque: attorno ai fianchi, la verità;
indosso, la corazza della giustizia; i piedi, calzati e pronti a propagare il vangelo della pace. Afferrate sempre lo scudo della
fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello
Spirito, che è la parola di Dio" (Efesini 6:13-17).
L'emblema ebbe comunque larga diffusione soprattutto tra
il XV ed il XVI sec., in Francia ed in Inghilterra, miniato all'interno di manoscritti oppure rappresentato nelle vetrate delle chiese.
Il suo uso, principalmente in Inghilterra, decadde con l'affermazione della Chiesa Anglicana, e scomparve
dalle rappresentazioni tra il XVII e l'inizio del XIX secolo. Dopo questo periodo, il simbolo ebbe un'improvvisa rivitalizzazione
da parte delle comunità cristiane inglesi, soprattutto dopo la sua inclusione nel "Manuale del Simbolismo Cristiano"
(Handbook of Christian Symbolism) di William James Audsley e George Ashdown Audsley (1865). Oggi
è possibile trovarlo in un certo numero di chiese inglesi, restaurate nel corso del XIX sec., come soggetto inserito nelle
vetrate colorate. L'esempio seguente mostra uno Scutum Fidei inserito in una delle vetrate decorative
all'interno della St. Mary's Church di Ware, nello Hertfordshire.
Scutum Fidei su una vetrata colorata
(St. Mary's Church, Ware - Hertfordshire, Regno Unito)
Nel periodo medievale, soprattutto in considerazione del passo di San Paolo precedentemente citato, l'emblema veniva visto come una sorta di scudo protettivo indossato dall'Arcangelo Michele nella lotta contro il Male, e perciò venne considerato come uno schema protettivo. Nel XV sec., la versione raffigurata in apertura (con il colore bianco del grafo su sfondo azzurro) veniva interpretato come lo "stemma araldico" di San Michele Arcangelo. Del simbolo esiste anche una versione simmetrica, che presenta tutti e tre i vertici arrotondati, che venne principalmente diffusa grazie al Manuale di Simbolismo Cristiano già citato.
Rappresentazione simmetrica dello Scutum Fidei
"Handbook of Christian Symbolism", W. & G. Audsley (Londra, 1865)
Qualunque sia la forma adottata, è fondamentale notare che nel diagramma, il circolo rappresentante il Padre, in quanto prima persona della Trinità, è sempre posto nel punto più importante, in alto a sinistra. La disposizione del Figlio e dello Spirito Santo, invece, sono variabili. Nelle versioni fino al XIII sec. il Figlio occupa generalmente il tondo corrispondente al vertice inferiore, e talvolta il tratto che lo unisce al tondo centrale è configurato come una croce (che è un simbolo del mondo materiale e che sta ad indicare, in questo caso, che Dio si è fatto carne ed è sceso nel mondo materiale, tra gli uomini). Dopo il XIII sec., invece, è generalmente lo Spirito ad occupare questo posto, mentre il Figlio viene posto in alto a destra, al fianco del Padre.