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La Triquetra



La Triquetra

Questo segno, e le sue diverse varianti stilistiche, è noto come Triquetra, un termine che deriva dal prefisso tri-, derivato dal latino tres che significa "tre volte", e quetrus, che significa: "fatto ad angolo". Chiamato anche Nodo Trinitario, questo segno è forse uno dei più importanti che rappresenta il profondo senso simbolico associato al numero Tre, il Ternario. Da sempre considerato numero santo o divino per eccellenza, questo valore mantiene ancora oggi la nomea di "numero perfetto".


Già i Pitagorici, infatti, lo consideravano tale, per il fatto di essere il risultato della somma del primo numero dispari col primo numero pari: l'1, simbolo di unità ed univocità, e il 2, simbolo della dualità che è un principio universale. Il 3 è anche il più piccolo dei "numeri triangolari": si definiscono tali quei numeri che sono i risultati della somma di una sequenza di numeri interi cominciante per 1, ad es. 10 e 21 sono numeri triangolari perché 10 = 1 + 2 + 3 + 4; 21 = 1 + 2 + 3 + 4 + 5 + 6, e così via. La denominazione risiede nel fatto che questi numeri possono essere "disegnati" come una serie di punti disposti su file sovrapposte, ciascuna delle quali ha un elemento in più rispetto alla precedente, e insieme formano il disegno di un triangolo; ad es., per il numero 10 si ha la seguente disposizione, che assume un nome particolare ("Tetractys Piramidale"):



Tetractys Piramidale

La "Tetractys" pitagorica



Tornando alla Triquetra, dunque, e al suo legame con il numero santo 3, essa assume significati simbolici diversi a seconda del contesto, cristiano o pagano, in cui essa si trovi. È chiaro, infatti, che nell'ambito dell'emblematica cristiana, la Triquetra non è altro che l'espressione della Trinità divina, tanto più che essa può dirsi risultante dall'unione ed intersezione di tre distinte "Vesica Piscis": se un singolo pesce stilizzato rappresenta Gesù, allora l'unione e la compenetrazione di tre pesci sta necessariamente a significare l'unione delle tre Persone Divine in una: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.



Nodo celtico

Elaborato simbolo celtico ispirato alla Triquetra



Nei culti pagani più anteriori, in particolare quelli legati ai Celti e al Druidismo (la Triquetra, in sostanza, non è che il più elementare dei nodi celtici), il simbolo assume un aspetto più "tellurico", indicativo delle tre forze naturali predominanti: terra, aria e acqua. Su un livello più spirituale, esso indica i tre gradi dell'evoluzione dell'esistenza: vita, morte e rinascita. Inoltre, essendo i tre elementi della Triquetra strettamente interconnessi tra loro, non devono essere considerati come elementi separati ma come tre diversi aspetti di un unico ente, il "tutto". Si noti che la forma grafica della Triplice Cinta, con tre quadrati concentrici interconnessi dalle linee mediane, non esprime altro che lo stesso concetto di base.



Le varianti



Nodo Trinitario



Talvolta la Triquetra, in molte rappresentazioni, appare circondata da un cerchio, oppure presenta un cerchio interallacciato con i suoi lobi. Il cerchio, nella maggior parte delle tradizioni simboliche, è associato all'eternità e alla ciclicità. Ancora una volta, se esso venga riferito all'eternità e all'infinito amore di Dio oppure alla interminabile ciclicità della vita e del cosmo, il cerchio disegnato attorno al simbolo non fa che rafforzarne il significato.





La variante mostrata qui sopra è stata trovata, ad esempio, raffigurata sulla tunica di un re-sacerdote indiano rappresentato in forma di statuetta e datato intorno al 3000 a.C.. Si tratta anche in questo caso di un simbolo trinitario e lo si trova spesso circondato da un cerchio. In ambito più strettamente cristiano, la medesima forma viene spesso richiamata nelle decorazioni architettoniche, ad esempio nella forma delle finestre o dei lucernari sulla facciata di una chiesa.





In alcuni contesti, possiamo trovare la Triquetra rappresentata sotto forma di tre pesci tra loro intrecciati. È un richiamo all'origine grafica del simbolo, derivante dall'intersezione di tre Vesicae Piscis.





Anelli Borromei, Valknut e Simboli Trinitari



Anelli Borromei



Le scienze matematiche definiscono "Anelli Borromei" una particolare configurazione topologica formata da tre anelli tra loro interconnessi da un nodo di tipo "Brunniano"; la caratteristica di questa configurazione è che tutti gli anelli sono uniti tra loro ma rimuovendone uno gli altri due rimangono sconnessi. La denominazione deriva dalla figura presente sullo stemma della famiglia aristocratica italiana dei Borromeo, stabilitasi in Toscana attorno al XV sec.



Il Valknut

Il Valknut



Il simbolo è però molto più antico, ed è apparso a Gandhara (Afghanistan), nell'arte buddista del II sec. e in forma di Valknut su alcune incisioni rupestri della Norvegia, datate al VI sec. Il Valknut è un antico simbolo diffuso tra le popolazioni scandinave e germaniche del Nord Europa, formato (nella sua forma più semplice) da tre triangoli equilateri interallacciati nella topologia di anelli borromei o, se vogliamo, della Triquetra. Esso è stato ritrovato sulle incisioni di numerose rocce e come elemento decorativo/simbolico sull'oggettistica del tempo. Il termine valknut (formato dall'unione di due antichi termini nordici: valn, "guerriero ucciso", e knut, che significa "nodo") è una denominazione di origine moderna e non corrisponde certamente al modo in cui all'epoca il simbolo veniva designato, che non è noto.


L'emblematica cristiana ha fatto, come abbiamo più volte detto, man bassa di molti simboli pagani già esistenti, adattando il loro significato alla propria dottrina. La Triquetra, sotto forma di anelli borromei, ha costituito un'ottima base per molti e più complessi simboli tutti ispirati alla dottrina trinitaria. Già Gioacchino Da Fiore (ca. 1130-1202), in una delle illustrazioni del suo "Liber Figurarum", mostra la suddivisione della storia del mondo in tre Ere, ispirate alle figure della Trinità, con tre anelli tra loro interallacciati (i "Cerchi Trinitari"). Di qui a passare alla sua forma chiusa, il passo è breve, come mostra il seguente esempio, trovato su un manoscritto medievale del XIII sec.:



Simbolo trininitario

Simbolo della Trinità cristiana

(da un manoscritto del XIII sec.)





Il Triskelion o Triscele


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