La Madonna dell'Uovo
(Pala di Brera, Piero della Francesca, 1472)
Nell'ambito della simbolistica cristiana, l'uovo è stato adottato soprattutto in relazione alla sua connessione con l'idea della nascita ad una nuova vita, ovvero alla resurrezione. In questa accezione, dunque, sono da interpretare le varie figure di Madonne con Bambino che reggono in mano un uovo. La statua lignea della Madonna di Costantinopoli, posta all'interno della Collegiata di Santa Maria Maggiore, ad Alatri (FR), ne costituisce un ottimo esempio.
Tuttavia il complesso di significati legati all'archetipo cosmogonico non viene dimenticato, ed è, ad esempio, in questa chiave che va letto il dipinto di Piero della Francesca, la Pala Montefeltro, conservata presso la Pinacoteca di Brera (MI). Nel dipinto, troviamo la Madonna con il Bambino addormentato in grembo, circondata da una schiera di Santi. Davanti a lei, inginocchiato in adorazione, è ritratto Federico da Montefeltro, committente dell'opera. Il Bambino porta appeso al collo un ciondolo di corallo rosso, il cui colore, che rimanda a quello del sangue, è simbolo sia della Passione, sia della missione salvifica cui il Bambino sarà chiamato.
Sullo sfondo, la nicchia semicircolare è sovrastata da una semicupola a forma di conchiglia, al centro della quale è appeso un uovo di struzzo. La conchiglia, che ricorda la nascita di Venere (celebre, ad esempio, quella di Botticelli), rappresenta qui la nuova Venere, Maria, simbolo di bellezza eterna ma anche della natura generatrice della Vergine (la conchiglia è anche il simbolo della conoscenza esoterica, vista come la perla preziosa che si nasconde al suo interno, e la troviamo ovunque nelle chiese, celata, ad esempio, nelle absidi oppure nelle acquasantiere. La conchiglia è anche il simbolo del pellegrinaggio a Santiago di Compostela).
L'uovo di struzzo appeso al soffitto della volta ricorda l'analogo uovo che veniva venerato nel tempio di Sparta, che era ritenuto come quello partorito da Leda. La rappresentazione vuole così anche precorrere la fecondazione di Maria tramite un'emanazione dello Spirito Santo, in forma di colomba, così come Leda venne fecondata dal dio Zeus in forma di cigno. Salvador Dalì riprenderà il simbolismo dell'uovo appena citato nella famosa "Madonna di Port Lligat" (1950), una versione surrealista della pala di Brera, nonché nella sua "Leda Atomica" (1949).
Madonna di Port Lligat |
Leda Atomica |
L'uso di regalare uova per celebrare l'inizio della primavera è molto antico, e risale a molto tempo prima del Cristianesimo: era un'usanza già diffusa presso gli antichi Persiani, e poi utilizzata anche dai Cinesi, dagli Egizi e dai Greci. I Romani usavano colorare le uova di rosso e sotterrarle nei campi, per propiziarsi la fertilità e l'abbondanza del raccolto.
Con l'avvento del Cristianesimo, l'idea ancestrale del guscio in cui risiede il germe della vita è passato a significare il sepolcro dal quale Cristo è risorto, quindi non solo la rinascita della Natura ma dell'uomo stesso e di Cristo. Visto che comunque la data della Pasqua cade attorno all'inizio della Primavera, tutto il simbolismo associato alle uova venne, dopo l'avvento del Cristianesimo, spostato nella simbologia e nei riti legati a questa festività. Sembra che l'usanza di regalare uova per Pasqua risalga al 1176, quando il capo dell'Abbazia di St. Germain-des-Prés donò a re Luigi VII, appena rientrato a Parigi dalla II Crociata, una gran quantità di prodotti provenienti dalle sue terre, tra cui un ingente quantitativo di uova.
Sempre nel Medioevo si diffuse anche l'abitudine di colorare o decorare le uova; è noto, ad esempio, dai libri contabili del re Edoardo I d'Inghilterra la commissione di 450 uova rivestite d'oro e decorate da donare in occasione della Pasqua.
La tradizione anglosassone è ancora più esplicita nell'accostamento dei simboli pasquali alle antiche tradizioni pagane. Il mito riguarda l'antica dea latina della Primavera, Ostara, che divenne Eoster (ossia Eostre) presso gli Inglesi, e da cui successivamente derivò Easter, l'attuale nome della Pasqua in lingua inglese. Si narra che un giorno un coniglietto volendo piacere alla dea cominciò a lasciare in giro uova decorate con i colori dell'arcobaleno. La dea apprezzò talmente tanto il gesto da chiedere al coniglio di andare in giro per tutto il mondo a donare le sue uova a tutti gli uomini. Ecco da dove deriva la tradizione anglosassone del coniglietto pasqale (Easter Bunny) che porta in dono uovo di cioccolato o nasconde uova nei giardini per farle trovare ai bambini.
Il coniglio, così come la lepre, è da sempre, a causa della proverbiale fertilità e prolificità nel riprodursi, un simbolo di fecondità e pertanto la sua figura ben si sposa con quella dell'uovo, che ha un significato analogo. Il cesto pieno di uova colorate non è altro che una metafora del grembo della Madre Terra che genera i suoi frutti all'inizio della Primavera, cioè all'Equinozio, quando le durate del giorno e della notte sono esattamente le stesse e quindi c'è perfetto equilibrio tra le due forze, luce e tenebre, bene e male, maschile e femminile, Yin e Yang...
Un discorso a parte merita, tuttavia, l'uovo colorato di rosso, e specialmente la sua relazione con la figura di Maria Maddalena. La leggenda tramanda che dopo la resurrezione di Cristo, Maria Maddalena si recò al cospetto dell'imperatore Tiberio mostrandogli un uovo, annunciando la resurrezione di Cristo. L'imperatore, incredulo, rispose che era impossibile per alcuno risorgere dai morti così come era impossibile per un uovo diventare tutto rosso. Immediatamente, come per miracolo, l'uovo della Maddalena si tinse di questo colore.
Altre tradizioni mettono l'apostolo Pietro al posto dell'Imperatore Tiberio, ma la sostanza non cambia. Nella realtà, Maria Maddalena non compì mai fisicamente questo viaggio (sappiamo invece che essa si allontanò dalla Palestina per evitare le persecuzioni e imbarcatasi con le sue compagne giunse sulle coste della Francia, in Linguadoca, dove sbarcò e dove cominciò a diffondersi il suo culto), e tutto l'episodio deve leggersi in chiave simbolica. Laurence Gardner, in "L'enigma del Graal", fornisce un'interessante interpretazione alternativa di questo mito. La Maddalena, infatti, all'epoca della Crocifissione era incinta di Gesù di tre mesi, e portava quindi in grembo il frutto del loro amore, la stirpe divina che si propagava. È questo, in realtà, il significato simbolico del gesto attribuito alla Maddalena, la testimonianza che il seme di Gesù non era morto con lui sulla croce ma riviveva attraverso la sua prole in lei.
Tiberio e Pietro rappresentano i due poteri forti, quello imperiale e quello papale, a cui la "discendenza" di Cristo avrebbe dato fastidio. Infatti, dopo che i due poteri diventarono solidi alleati con Costantino, si fece di tutto per cancellare ogni traccia di questa storia, escludendo, ad esempio, dai Vangeli tutti quei testi non "allineati" con il nuovo credo e pertanto bollati come "Apocrifi", cioè falsi, gettando fango sulla Maddalena identificandola con una prostituta, sia pure pentita e redenta da Gesù (ma in nessun passo del Vangelo originale, si badi, si dice esplicitamente che la prostituta era Maria Maddalena), e così via.
L'uovo, dunque, è simbolo di fecondità e di generazione, mentre il colore rosso è il colore regale. L'uovo rosso è dunque il simbolo della "Stirpe Reale". Per evitare tali "inappropriati" riferimenti, la Chiesa decretò che nelle rappresentazioni iconografiche della Vergine, si adottasse il colore azzurro per il suo manto, mentre il rosso e il blu rimasero distintivi di Cristo e della Maddalena, in maniera complementare. Ecco perché la discendenza nobiliare viene detta "sangue blu", mentre come è noto il colore naturale del sangue è il rosso.
Su questo tema si potrebbe andare avanti per molto, ed esistono interi libri che ne parlano; quanto detto è sufficiente per il contesto specifico dei simbolismi associati all'uovo. Chiudiamo con un'ultima considerazione: una celebre rappresentazione della Maddalena con l'uovo rosso, ed una delle più antiche, si trova nella Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme, la celebre Rotonda che ha ispirato nel Medioevo tutta la serie di chiese circolari costruite a suo modello, una forma prediletta soprattutto dai Cavalieri Templari, che ne eressero in gran numero.
I parte - Il simbolismo pagano