Che il sottosuolo di Budapest presenti delle caratteristiche particolari lo dimostra il fatto che sin dai tempi più antichi le autorità governative hanno avuto interesse a realizzare, nelle viscere della terra, una delle più antiche reti metropolitane d'Europa. La metropolitana di Budapest, infatti, venne realizzata nel 1896, in contemporanea a quella di Glasgow, ed è la più antica ferrovia sotterranea dell'Europa continentale. Nell'ordine mondiale, essa è stata preceduta soltanto dalle metropolitane di Londra (realizzata nel 1863) e di Chicago (1892), e precede quella di Boston (1897) e quella di Parigi, realizzata nel 1900. Abbiamo già delineato gli aspetti simbolici delle metropolitane parlandone a proposito della London Undergorund e della Parigi sotterranea.
L'aspetto più rappresentativo della Budapest ipogea, a parte la Chiesa nella Roccia di cui parleremo in un articolo a parte, è senza dubbio il sistema di gallerie scavate sotto l'area di Castle Hill, che per la sua vastità e la varietà delle sue diramazioni viene chiamato il "Labirinto sotterraneo" del Castello di Buda (in ungherese: Budavári Labirintus). Il complesso di cunicoli si snoda attraverso le rocce a 16 metri di profondità e si estende per oltre un chilometro di lunghezza complessiva.
Pianta del labirinto sotterraneo di Budapest
Sin dal periodo medievale, le gallerie sono state destinate ai più disparati usi: come rifugio, magazzino, ospedale oppure prigione. Nel XV sec. esse "ospitarono" un personaggio illustre (si fa per dire, perché in realtà vi fu tenuto imprigionato): il principe Vlad III di Valacchia, conosciuto anche come Vlad Tepes (l'Impalatore) o con il patronimico Vlad Dracul, che ispirò a Bram Stoker il più celebre protagonista dei suoi romanzi, quello del Conte Dracula, il vampiro. Il principe Vlad venne fatto prigioniero dal re Mattia Corvino, suo ex alleato, durante la guerra da quegli intrapresa con il sultano ottomano. Corvino, che non aveva alcun interesse a farsi coinvolgere in una guerra contro i Turchi, non solo gli negò l'aiuto, ma lo accusò di altor tradimento e lo fece imprigionare in una cella ricavata nel labirinto. Il principe moldavo rimase prigioniero per un periodo imprecisabile, finché non venne liberato per intercessione di Stefan III cel Mare, suo parente e Voivoda di Moldavia (carica equivalente al comandante dell'esercito), presumibilmente nel 1474.
Oltre alle vicende storiche si intrecciano nella storia delle gallerie anche numerose leggende, che riguardano l'uso come sale da tortura, la presenza di leggendari tesori nascosti e le immancabili storie di fantasmi. Una di queste riguarda uno spettro conosciuto come il "Conte Nero", che è stato visto aggirarsi in queste cavità intorno al XIX secolo. Secondo la leggenda, questi era un nobile decaduto, che per far fronte alla sopravvenuta indigenza spinse un'alleanza con i criminali locali, ai quali offriva aiuto e riparo nelle grotte in cambio di una parte dei loro proventi illeciti. Come e perché questo personaggio venne ucciso è rimasto oscuro, ma da quel momento in poi in molti hanno avvistato una spettrale figura avvolta in un nero mantello aggirarsi per i tetri corridoi: si trattava veramente di un fantasma oppure di uno dei tanti malfattori che trovavano rifugio nelle buie cavità rocciose del sottosuolo?
Statue di cera del "Ballo in Maschera" |
La sala del trono sotterranea |
Oggi la struttura è in gran parte visitabile, e i suoi suggestivi ambienti sono spesso utilizzati come location per mostre ed esibizioni. Nel Dicembre del 2014, ad esempio, in cui risale la nostra visita, si poteva ammirare una mostra fotografica sulle più famose grotte in tutto il mondo (intitolata "Marvelous Caves of the World"), ed una sequenza scenografica di statue di cera che rappresentavano le scene più importanti di "Un ballo in maschera", opera lirica composta da Giuseppe Verdi nel 1859.
Nelle varie sale trovano posto anche numerosi reperti e frammenti lapidei esposti su dei
piedistalli. Completano il giro anche una Sala del Trono sotterranea ed un piccolo e
curioso labirinto pavimentale, di tipo unicursale, che ricorda i più famosi "percorsi
gerosolimitani" delle chiese gotiche.
Il labirinto pavimentale interno |
Disegno schematico del labirinto interno |
BUDAPEST - I luoghi simbolici della capitale magiara