In tutto l'apparato simbolico ed iconografico conosciuto, i simboli della Lama e del Calice sono quelli più semplici e tuttavia più diffusi, così come sono oppure combinati tra loro a formare altri simboli più complessi (come l'Esagramma) e motivi ornamentali (come lo zig-zag), o addirittura imitati, dissimulati o rappresentati tramite allegorie, come vedremo in alcuni degli esempi mostrati in questa pagina.
Sono simboli primordiali perché la forma che li ha ispirati, il triangolo, è una delle più semplici e più potenti e, come il cerchio e il quadrato, facilmente rintracciabile in natura; in più, essi sono presenti in ogni istante della vita dell'uomo davanti agli occhi, nelle forme delle mani, chiusa o aperta.
La mano chiusa e la mano aperta rappresentano
gli archetipi universali della Lama e del Calice
L'angolo con la punta rivolta verso l'alto, detto "Lama", "Corno" o "Lancia", rappresenta l'Energia Maschile e tutto ciò che ad essa è connesso o richiamabile, come i simboli fallici, i betili di forma conica, la verga o il bastone, la spada, la Lancia di Longino, la piramide, le cuspidi dei campanili, gli obelischi, ecc. La sua rappresentazione più efficace, specialmente nell'iconografia medievale e rinascimentale, è quella dell'Unicorno.
L'angolo con la punta rivolta verso il basso, al contrario, detto "Calice", "Vaso" o "Coppa", rappresenta tutto ciò cheè Femminile e che ad esso si richiama, come i simboli vulvari, le coppelle scavate nelle rocce, il vaso o un qualsiasi altro contenitore, il cuore, il Santo Graal, il pozzo, la sorgente, lo specchio d'acqua, la caverna, ecc. Per gli alchimisti, fondamentale era il "vas-uterus" dal quale doveva nascere il Bimbo Divino, il "filius philosophorum" (il "figlio dei filosofi"), il Mercurio dei Filosofi. La medievale "Litania di Loreto" ha tra gli epiteti indirizzati a Maria quello di "Vaso Spirituale".
Questi brevi, ma significativi, tratti dovrebbero già mostrare al lettore l'enorme mazzo di significati che questi due segni portano con loro; una volta individuato il senso generale, è molto semplice rintracciarlo nella simbologia corrente. Gli esempi che seguono sono soltanto alcuni dei più rappresentativi, ma certamente non esauriscono la casistica.
L'immagine più frequente dell'Unicorno lo raffigura con il corno immerso
in uno specchio d'acqua; ora, se al corno è associata la Lama (principio maschile)
e alla sorgente è associato il Calice (principio femminile), il simbolismo
di questa immagine diventa più comprensibile...
L'Esagramma, o Stella di Davide
La Stella di Davide (o Esagramma, chiamato anche "Scudo dell'Arcangelo Michele", oppure, sebbene ambiguamente, Sigillo di Salomone) è l'esempio più nobile e classico dell'unione dei simboli della Lama e del Calice in un unico emblema, che rappresenta dunque l'equilibrio tra le due forze.
Il Doppio Ternario
Il rombo, o losanga, chiamato esotericamente "Doppio Ternario", ha lo stesso significato; la sua forma può essere inscritta perfettamente all'interno di una "Vesica Piscis" ed alcuni simboli che hanno questa forma richiamano la dualità delle energie maschili e femminili con espedienti diversi, come l'uso del bianco e nero, come appare nell'illustrazione di Eliphas Levi, mostrata più avanti, o in forma di "Alfa e Omega", come nell'immagine sottostante, presente sulla facciata della Sagrada Familia di Barcellona.
Alfa ed Omega in forma di Doppio Ternario
nella Sagrada Familia di Antoni Gaudì
(Barcellona, Spagna)
L'illustrazione seguente, tratta dal "Dogma e Rituale dell'Alta Magia" di Eliphas Levi (Dogme et Rituel de la Haute Magie, Parigi, 1856) mostra il concetto che qualsiasi cosa è sempre permeata da una duplice valenza, buona e cattiva, positiva e negativa, e che non esiste uno di questi aspetti senza la complicità dell'altro. È così che anche un gesto benefico e positivo come quello della mano del sacerdote che impone la benedizione cela, nell'ombra proiettata sul muro, la testa di un capro, animale demoniaco e ritenuto malefico per antonomasia. A margine dell'illustrazione, nell'angolo in alto a sinistra, Levi ha fatto apporre i due più antichi simboli che esprimono lo stesso concetto, quello di Yin e Yang, ispirato dal Taoismo cinese, e quello del Doppio Ternario, attivo e passivo, che non è altro che il simbolo della Lama (bianco, positivo, maschile) sovrapposto a quello del Calice (nero, negativo, femminile).
La benedizione/maledizione di Eliphas Levi
(Dogma e Rituale dell'Alta Magia, Parigi, 1865)
Il motivo ornamentale a zig-zag, detto anche "dentellato", che talvolta troviamo nei cornicioni dei templi, o sui portali all'ingresso delle chiese, richiama ancora l'alternarsi delle due energie, in modo simile al motivo dell'Uovo e della Lancia, che ha lo stesso significato:
In modo analogo, il ben noto simbolo massonico del Compasso e della Squadra non fa che richiamare nella sua forma la sovrapposizione della Lama e del Calice. Ovviamente, il simbolismo massonico della Squadra e del Compasso è ben più complesso e articolato, ma come primo livello di lettura il senso dell'unione dei due principi fondamentali è certamente valido.
Il simbolo universalmente riconosciuto ed accettato che sta ad indicare il Cuore, non è altro che la "V" del calice sormontata da due semicerchi (il segno esoterico dell'Ariete, cioè il maschio della pecora, l'agnello diventato adulto). Che cosa è, infatti, il cuore se non un "vaso" destinato a raccogliere al suo interno il sangue, ovvero la linfa vitale? Nella celebrazione liturgica dell'Eucaristia, durante la Messa, il sacerdote presenta ai fedeli l'ostia circolare, appellandola "Agnello di Dio", poi la spezza dividendola in due semicerchi, infine la presenta nuovamente ai fedeli insieme al calice, posto al di sotto. Ecco, dunque, ricreato perfettamente il simbolismo del cuore... Anche se la maggior parte dei fedeli non se ne rende conto, il rito della consacrazione Eucaristica è quello che nella celebrazione della messa ha conservato più simbolismo esoterico di qualsiasi altro, e ciò non deve stupire perché i primi Cristiani elaborarono un simbolismo proprio ma non lo crearono dal nulla, bensì adattarono ed attualizzarono tutto il simbolismo pagano già esistente e consolidato nei secoli. Il ben noto simbolo degli innamorati, un cuore trafitto da una freccia, fa riferimento al mito greco di Eros, il dio dell'Amore, che faceva innamorare le persone trafiggendo i loro cuori con le sue frecce. Leggendo il simbolo (e il mito da cui deriva) nella chiave interpretativa presentata in questo articolo, non è altro che, ancora una volta, una Lama che penetra in un Calice, l'unione dei principi maschile e femminile.
La Lancia di Longino e il Santo Graal
Nella mitologia cristiana, il Santo Graal e la Lancia di Longino, sono due sacre reliquie il cui straordinario potere deriva dall'essere state in contatto con il sangue di Gesù. Nelle varie teorie sulla discendenza regale, il Graal, associato a Maria Maddalena, rappresenta l'utero, ovvero il ventre, entro il quale il sangue di Cristo si è perpetuato, mentre la lancia, con la quale il centurione romano trafisse il costato di Gesù, rappresenta simbolicamente l'avversione dell'establishment politico (l'imperatore) che, insieme a quello religioso (i papi, succedutisi per discendenza apostolica da Pietro), non guardava di buon occhio l'esistenza di questa stirpe regale. Un messia che fosse stato contemporaneamente re e sacerdote irritava sia l'una che l'altra fazione. A ciò allude il simbolismo del Re Pescatore (Re, dunque, e nello stesso tempo "Sacerdote", ossia "Pescatore di anime" nella definizione dello stesso Gesù) ferito, che deve essere guarito, nelle storie del ciclo del Graal. In tal senso ogni accostamento dei simboli del Calice e della Lama (sia nelle forma grafica semplice, sia nel loro corrispettivo figurato) sono da intendere come un'allusione esoterica all'unione divina tra Gesù e la Maddalena, ed alla loro discendenza di sangue.
Da tali elementi, dunque, derivarono durante i primi anni del Medioevo i semi degli Arcani Minori dei Tarocchi, le 72 carte numerate da 1 a 10 con l'aggiunta delle figure del fante, della regina e del re, poi diventate carte da gioco. La Lama e il Calice si sono trasformati, rispettivamente, in Spade e Coppe, mentre Ori (o Pentacoli) e Bastoni derivano dalle altre due Reliquie del Graal: il Piatto e la Lancia. Gli stessi quattro elementi sono presenti insieme sul tavolo del Mago, ossia il Bagatto, nel primo Arcano Maggiore dei Tarocchi. Sono detti gli Strumenti dell'Arte magica: un Pugnale, una Coppa, alcune monete, o Pietre Preziose e una Bacchetta magica (si veda, per approfondire, la pagina dedicata al simbolismo delle Carte da Gioco).
I semi degli Arcani Minori dei Tarocchi
Nella successiva derivazione delle carte da gioco francesi, i segni sono stati modificati, ma i significati originari sono ancora visibili. Le spade sono diventate lance, o Picche, mentre il vaso/calice ha dato origine ai Cuori, che portano con loro tutto il simbolismo già visto sopra. Il bastone, ossia la verga, il tronco di Jesse che porta la sacra discendenza del re Davide è germogliato simbolicamente, ed ha dato vita ai Fiori (si noti, ancora, che il simbolo grafico dei Fiori è composto da tre sfere, disposte a triangolo, e che richiama vagamente il simbolo del Fleur-de-Lys, il Giglio, dai tre petali); infine, i Pentacoli (dischi magici) si sono trasformati nei Quadri, che ancora una volta portano nella forma i segni della Lama e del Calice sovrapposti l'uno sull'altro.
I semi delle carte da gioco "francesi"
L'arte ha fatto notevole uso di questo simbolismo; uno su tutti è il celebre esempio dell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci (1494-1498), dove il divario tra Gesù e l'apostolo alla sua destra (l'ambiguo Giovanni / Maria Maddalena) è una "V" perfetta, mentre egli stesso forma una "Λ" perfetta.
L'Ultima Cena di Leonardo con i segni del Calice e della Lama
Il monogramma "A-M" che Berengér Sauniére fece apporre sotto la statua della Madonna esposta nel giardino della chiesa di Rennes-le-Château, alla base del pilastro visigoto capovolto (in basso, all'estrema sinistra), ha suscitato in alcuni studiosi molte perplessità circa la sua interpretazione. Generalmente la sigla AM nelle chiese, sotto la statua della Vergine, rappresentano semplicemente l'abbreviazione di "Auspice Maria" (Proteggici, o Maria). Questa però richiama troppo da vicino lo stemma adottato dai Sulpiziani (al centro), la Compagnia di Saint-Sulpice nata nella chiesa omonima ad opera del suo fondatore, Jean Jacques Olier, curato della chiesa di Saint-Sulpice di Parigi dal 1642 al 1657, anno della sua morte. Olier e la chiesa di Saint-Sulpice sono fortemente legati al mistero di Rennes-le-Château per via del "Serpente Rosso", il libriccino criptico che pretendeva di rivelare un grande segreto legato al mitico ordine del Priorato di Sion. Nella chiesa parigina, i monogrammi "PS" (che dovrebbero essere le iniziali di Pietro e Sulpicio, i titolari della chiesa, ma che qualcuno vuole come le iniziali di Priorato di Sion) e "AM" compaiono nelle vetrate in controfacciata della chiesa. Alla luce di quanto detto finora, è chiaro che anche questo simbolo (semplificato nella figura sotto, a destra) va interpretato in questo senso, e rappresenta l'unione della Lama e del Calice, ossia l'unione sacra.
Il monogramma "MA"
Di esempi se ne potrebbero fare ancora tanti. Lasciamo al lettore curioso ed attento il compito di scovarne altre forme e derivazioni, ma soprattutto quello di meditarne il significato e di non trascurarne le implicazioni sottili del suo significato esoterico, senza soffermarsi alla superficie del suo senso primario.
Il Simbolismo delle Carte da Gioco