La Sauniére Society è una libera associazione di scrittori, ricercatori, studiosi e appassionati del mistero e di tutto ciò che circonda il curioso affaire che ruota attorno al piccolo paese di Rennes-le-Château, nel cuore della Francia meridionale, e del suo curato Berengér Saunière. L'associazione fa capo allo scrittore Henry Lincoln, che ne è fondatore e presidente, e che per primo ha fatto conoscere al grande pubblico tutta la storia, con alcuni documentari prodotti per l'emittente televisiva inglese BBC e, soprattutto, con il bestseller "Holy Blood and the Holy Grail" (in Italia, "Il Santo Graal"), pubblicato nel 1982 insieme a Michael Baigent e Richard Leigh.
Da allora, i suoi soci si riuniscono regolarmente in svariate occasioni nell'arco dell'anno in simposi in cui si hanno incontri e conferenze, e dove autori e scrittori illustrano le novità e i progressi nelle ricerche, non necessariamente legati alla tematica del mistero di Rennes-le-Château.
Nell'Aprile del 2012, giusto dopo la Pasqua, ho partecipato all'incontro che si è tenuto per quattro giorni (dal 13 al 16 Aprile) nella splendida e suggestiva cornice di Newbattle Abbey College, situata nel villaggio di Deikhart a poche miglia dalla capitale scozzese di Edimburgo.
Il simposio è stato ovviamente una piacevole occasione per conoscere altri appassionati di misteri, scambiare idee e trarre spunti per proseguire il proprio cammino personale di conoscenza nella ricerca della Verità cui ogni aderente alla Società anela. Questo simposio era particolarmente importante perché celebrava, di fatto, i trent'anni di pubblicazione del "Santo Graal", un record di longevità non trascurabile per un'opera di saggistica. Henry Lincoln, atteso ospite di queste giornate, ha purtroppo dato forfait all'ultimo momento per problemi personali, ma il simposio si è svolto comunque nell'armonia e nella pace della campagna scozzese come previsto.
La maggioranza degli ospiti è affluita verso il college nella giornata di venerdì, prendendo alloggio nelle stanze usualmente riservate agli studenti. La cerimonia di apertura, alle 17:30, è stata caratterizzata dal brindisi inaugurale di tutti i partecipanti, ovviamente a base di vino, in particolare il vino rosso prodotto nella regione francese della Linguadoca, dove tutto ebbe inizio.
John Millar, segretario e Chairman della Saunière Society, ha aperto la conferenza raccontando i trenta anni di "Holy Blood and the Holy Grail", dalla sua concezione iniziale, ad opera di Lincoln, alle circostanze che hanno portato alla cooperazione degli altri due autori, fino alle controversie scatenate negli ultimi anni con la pubblicazione del romanzo "Il Codice Da Vinci" di Dan Brown, che ha visto i tre autori intentare una causa per plagio, che successivamente hanno perso. Apprendiamo così che prima della stesura del romanzo, la moglie e la figlia dello scrittore avevano partecipato ad uno dei simposi della Sauniére Society per raccogliere informazioni e spunti per il futuro best-seller mondiale. Miller ha concluso il suo discorso parlando dei nuovi sviluppi della situazione: Lincoln, ancora attivo nelle sue ricerche, ha spostato completamente l'attenzione sulle Geometrie Sacre del territorio, avvalendosi della collaborazione di esperti e matematici e ricorrendo alle moderne tecnologie satellitari per provare le sue teorie in merito.
Al termine della serata, dopo la cena, è stato proiettato il primo dei due documentari della serie "Chronicles", realizzato dalla BBC nel 1972 ed intitolato "The Lost Treasure of Jerusalem...?". In esso Henry Lincoln illustra per la prima volta il mistero legato al parroco Sauniére, le stranezze nell'architettura della chiesa della Maddalena e i riferimenti ad un enigmatico tesoro celato nelle famose due pergamene cifrate che sarebbero state trovate all'interno dell'altare durante i lavori di restauro effettuati dal parroco. La scoperta e le confessioni delle macchinazioni di Pierre Plantard e di Philippe de Cherisey, sarebbero arrivate, in questa storia, parecchi anni dopo...
Dopo il discorso di apertura di John Millar, è Stephen Andrews ad aprire il ciclo delle conferenze, presentando un contributo intitolato "An appreciation to the Holy Blood and the Holy Grail". Stephen, autore, ricercatore nonché personale amico dello scrivente, ha mostrato per immagini tutto il simbolismo ed altri elementi peculiari raccolti negli anni delle sue ricerche sui Cavalieri Templari e sulle nobili famiglie che li hanno sostenuti e finanziati con doni di proprietà in tutta l'Inghilterra e poi attraverso l'Europa. Egli ha illustrato per la prima volta al pubblico le idee che lo hanno portato a teorizzare una portata ancora più vasta dell'affaire di Rennes-le-Château, centrata sulla scoperta di una cittadina gemella a quella francese, con lo stesso profilo di Rennes che è dipinto nello sfondo dei "Bergers d'Arcadie" di Nicolas Poussin, ma che si trova in Svizzera, nella ridente cittadina chiamata, non a caso, Sion...
Dopo di lui, Simon Brighton, l'autore di "In Search of the Knights Templar - A Guide to the Sites of Britain" (2008) e veterano della Società Saunière ha mostrato le fotografie e i filmati realizzati nel corso della passata visita a Rennes-le-Château ed ai paesi catari dell'Aude svolta nel 2011 dalla Società, sotto l'autorevole guida di Henry Lincoln.
Dopo la pausa pranzo, nel pomeriggio, ad aprire il dibattito è Robert Feather, autore dei saggi "The Mystery of the Copper Scroll of Qumran: The Essene Record of the Treasure of Akhenaten" (2003) e "The Secret Initiation of Jesus at Qumran: The Essene Mysteries of John the Baptist" (2005), che ha presentato la sua ultima fatica letteraria: il saggio "A Clash of Steel" (2012), incentrato sul personale ed approfondito studio effettuato su una delle reliquie più importanti della cristianità: la Lancia del Destino. Robert ha seguito passo dopo passo la storia della Sacra Lancia, cominciando dal centurione romano che la utilizzò, per la prima volta, per trafiggere il costato di Gesù nella costatazione dell'avvenuta morte. Questo centurione, di cui si parla nei Vangeli, non viene nominato, ma è soltanto più tardi che gli si attribuisce un'identità: Cassio Longino, un nome probabilmente simbolico, visto che è stranamente somigliante a quello di uno dei cospiratori che parteciparono all'assassinio di Giulio Cesare, Gaio Cassio Longino.
Da Longino la lancia passa al soldato Maurizio, che rinnega la propria fede pagana e si converte al Cristianesimo, venendo per questo martirizzato insieme ad altri soldati. La figura di San Maurizio riveste un ruolo di grande importanza negli ordini cavallereschi e il centro di suo culto è, ancora una volta, la Svizzera, che lo celebra nel nome del rinomato centro turistico di St. Moritz. La lancia subì numerose peregrinazioni nel corso della sua vita, fino a suscitare la bramosia di tanti personaggi di potere come Napoleone, che cercò invano di invadere l'Austria solo per impossessarsi della sacra reliquia, e, tra gli ultimi, Adolf Hitler, che invece l'Austria l'invase davvero prelevando la Lancia dal suo luogo di conservazione, il Kuntshistoriches Museum di Vienna, e portandola a Norimberga, dove rimase fino alla fine della guerra, quando venne recuperata dagli americani del generale Patton che la portò con sé negli Stati Uniti. Patton decise poi di restituire la Lancia all'Austria e morì poco dopo in circostanze misteriose, investito da un'auto.
L'intervento successivo è a cura di John Millar, che sorprendentemente rivela, nel suo intervento intitolato "The end of the world is nigh", l'esistenza di un complotto operato dai principali governi mondiali per decimare la popolazione in vista del sovrappopolamento, mediante una nuova guerra che sarà, a dispetto delle precedenti, più silenziosa e letale, operata con la diffusione su scala mondiale di agenti chimici e batteriologici. Soltanto un campione scelto di umanità, rappresentativo di ogni settore vitale alla sopravvivenza, verrà selezionato e segregato nel corso dell'operazione, per intraprendere la successiva operazione di ripopolamento. Lo scenario apocalittico illustrato da Miller ed influenzato da una certa tendenza interpretativa della profezia Maya sul 2012 sembra però non turbare troppo l'assorto auditorium britannico, che celia ridendo nella speranza che gli lascino almeno vedere le Olimpiadi, e la conferenza si chiude lasciando gli ospiti fluire via per la cena.
Dopo cena, viene proiettata il secondo documentario della serie "Chronicles" prodotto dalla BBC due anni dopo il precedente (e cioè nel 1974), intitolato "The Priest, the Painter, and the Devil" nel quale è ancora un giovane Henry Lincoln a presentare in dettaglio il processo di decifrazione delle due pergamene e ad introdurre il concetto della Geometria Sacra nascosto nel dipinto di Poussin che diventerà il cardine delle sue richerche negli anni a venire. Faccio notare che di tutto ciò non viene fatta menzione nel libro uscito otto anni dopo (1982), un curioso dettaglio su cui nessuno aveva precedentemente fatto attenzione...
Nella radiosa ed assolata mattina di domenica, sono i culti della Dea ed il tema del Femminino Sacro ad aprire la giornata del simposio. L'autore è ancora Simon Brighton, che presenta i risultati della sua ultima ricerca sul tema nel libro "Echoes of the Goddess", scritto con la collaborazione di Terry Welbourn. Simon, nello stile del libro precedente indirizzato al simbolismo dei siti templari d'Inghilterra, analizza attraverso le ricerche condotte sul campo tutto il simbolismo della dea nei luoghi caratteristici sul territorio britannico, analizzandone i diversi e multiformi aspetti. Dalle sorgenti termali e curative al Pozzo del Calice in Glastonbury, dalle sirene di lago e di mare alle Madonne Nere, passando per le famose e "oscene" Sheela-na-gig medievali, Simon analizza i diversi aspetti legati al tema del Femminino Sacro, fino ad arrivare al tema simbolico del labirinto, al centro del quale nei giochi e nelle cerimonie antiche veniva posta una "regina" simbolica.
L'intervento successivo è ad opera dello scrittore Guy Patton, autore di "Masters of Deception: Murder and Intrigue in the World of Occult Politics", un libro nel quale ci presenta un mondo nascosto nel quale alcune società segrete nel corso dei secoli hanno cercato di influenzare i poteri dei governi e i destini delle nazioni per perseguire i propri fini. Guy appartiene al ramo "scettico" del filone di Rennes-le-Château: nel suo intervento ha analizzato punto per punto gli elementi salienti del mito per dimostrare come tutto ciò che è stato detto si basa non su prove reali e documentabili, ma su affermazioni di certi personaggi, i creatori del mito, che ogni autore successivo ha poi citato. A cominciare proprio dalla cosiddetta "Linea di Sangue": il mito della discendenza regale di Gesù e di Maria Maddalena è stato presentato per la prima volta al pubblico in "Holy Blood and Holy Grail", prima non se n'era mai parlato. La questione è sempre stata un'ipotesi citata e "propagandata" da Pierre Plantard, presunto Gran Maestro del rinnovato Priorato di Sion. Anche il suo successore, l'italiano Gino Sandri, in un'intervista parla di prove certe che tuttavia saranno rivelate al momento opportuno e che ovviamente, per ora, non è dato sapere...
Non esistono prove al di là della tradizione popolare che attestino che il corpo di Maria Maddalena sia sepolto in Francia nei dintorni di Rennes-le-Château, né che la stessa Maddalena che si dice sia approdata in Francia sia la stessa di cui parlano i Vangeli. Non esistono prove della relazione tra i Cavalieri Templari e i ruderi di Blanchefort, che tra l'altro non è mai stato un castello ma sempre e soltanto una torre di guardia.
Anche il favoloso tesoro che avrebbe arricchito il padre Saunière è da ritenersi leggenda, il frutto di un mito ben congegnato che ha fatto sì che l'idea fosse fattibile e verosimile, ma non verificabile. In realtà, secondo le teorie di Patton, l'improvvisa ricchezza di Saunière, pur innegabile, non era così ingente da richiedere il ritrovamento di un tesoro. È provato che ad un certo momento Saunière ebbe addirittura dei problemi a pagare le fatture dei restauri e dei suoi fornitori di vini prelibati con i quali intratteneva i suoi misteriosi ospiti (questo, sì, è il vero mistero: chi erano queste persone e perché Saunière intratteneva rapporti con loro?). Il traffico di messe, a lungo citato come fonte di guadagni illeciti da parte del curato, può giustificare solo in parte la sua ricchezza: troppo esiguo il numero di parrocchiani e troppo basso il prezzo di una messa per creare tutto il suo "domaine". Inoltre, il suo "peccato" non era tale da sconvolgere il vescovo che gli negò l'assoluzione in punto di morte. Ma ci sono altre possibili fonti da considerare: è provato, infatti, che Saunière facesse parte, tramite la Congregazione del Sacro Cuore di cui era devoto, di un movimento monarchico segreto dal quale riceveva fondi per una propaganda anti-repubblicana, contro quindi il vescovo di allora, notoriamente repubblicano. Guy Patton nel suo irrompente discorso ha inoltre analizzato i presunti rapporti di Saunière con le correnti esoteriche del tempo, di cui Emile Hoffet era un ben noto rappresentante, e con il Martinismo, allora fiorente sotto l'influenza illustre dell'esoterista Papus (al secolo, Gerard Encausse), il cui massimo centro di diffusione era all'epoca la città di Lione, dimostrando ancora una volta che non ci sono prove documentarie del fatto, e che gli stessi viaggi di Saunière a Parigi sono menzionati solo da Plantard e di essi non vi è traccia in nessun documento.
Dopo la pausa pranzo, il simposio riprende con il dotto intervento dello studioso Alistair Moffat, autore, insieme a James F. Wilson, del saggio "The Scots: a Genetic Journey". Alistair ha ricostruito l'affascinante storia della migrazione di un antichissimo popolo originario dell'Africa, verso le terre al nord dell'Europa, per sfuggire a due imponenti cataclismi: un'eruzione vulcanica di massive proporzioni ed un diluvio, avvenimenti di cui tutte le più antiche tradizioni parlano. Egli, poi, ha illustrato l'affascinante storia della scoperta casuale delle grotte di Lascaux, in Francia, rimaste sigillate per 27.000 anni, che presentano straordinarie testimonianze pittoriche di questa probabile civiltà perduta. Attraverso l'analisi del DNA effettuata sui resti di un bambino trovato all'interno di queste grotte, in collaborazione con un istituto avanzato di genetica, è riuscito ad isolare un particolare marcatore, denominato M222, che sembra appartenere alle più antiche razze umane apparse sulla terra e che oggi, molto raro ovunque, si trova invece piuttosto frequente (4 %) nel patrimonio genetico degli Scozzesi.
John Ritchie, intervenuto dopo di lui, ha illustrato i mirabili segreti architettonici che si celano nelle decorazioni della famosa Rosslyn Chapel, che sorge a breve distanza dal luogo del simposio. Le sue ricerche, illustrate nel libro "Rosslyn Revealed - A Library in Stone" (2006), scritto con Alan Butler, si incentrano prima di tutto sulla figura di San Matteo, cui la Cappella è dedicata. Matteo, uno dei primi apostoli "arruolati" da Gesù all'inizio della sua predicazione, non era, come gli altri, un pescatore o un artigiano, ma era un dotto, un funzionario del'erario, incaricato della raccolta delle tasse. Egli era pertanto un erudito, conosceva l'aramaico e sapeva far di conto. Il suo culto si diffuse ampiamente nell'Asia Minore prima di trasmigrare in Europa, particolarmente a Smirne, nell'odierna Turchia. Quando la cappella di Rosslyn venne edificata, nella Scozia del 1446, era la seconda o terza chiesa dedicata a San Matteo in quel territorio. Il Vangelo di Matteo è quello che, tra tutti, mette più in risalto la figura di Giovanni Battista, tanto cara sia ai Cavalieri Templari, sia alle tradizioni massoniche.
Sciolta la platea degli astanti per la cena, lo scrivente è dovuto andare via. Il successivo intervento ad opera di Stephen Andrews, che presentava una discussione dal titolo "Walter Scott as a Freemason?" era stato rinviato a dopo cena.
La quarta giornata, quella conclusiva, del simposio, alla quale lo scrivente non ha potuto partecipare, non prevedeva conferenze, ma sarebbe stata completamente dedicata alla visita della zona. Due, in particolare, le mete prescelte: la chiesa e la precettoria templare di Temple, nella regione del Midlothian, e, ovviamente, la citata Rosslyn Chapel, situata nel villaggio di Roslin a poche miglia più a sud di Edimburgo.
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