La chiesa di Santa Maria della Libera, ad Aquino (FR), venne eretta nel 1125 sulle rovine di un tempio romano dedicato ad Ercole Liberatore. La chiesa fu commissionata da due donne, appartenenti alla nobile famiglia dei conti d'Aquino, da cui proveniva anche San Tommaso: Ottolina, moglie di Adenolfo d'Aquino, e Maria sua parente, come pegno per lo scioglimento un voto.
Sulla soglia in pietra dell'edificio sono incise delle Triplici Cinte, numerose e ben marcate. Una di esse presenta al centro un numero otto rovesciato, simbolo dell'infinito. Al solito, nelle guide e negli opuscoli turistici locali viene suggerita l'ipotesi che si tratti di pietre di riutilizzo provenienti dal tempio precedente, rappresentanti delle tabule lusorie, ovvero schemi di gioco in uso tra i Romani. L'interpretazione ufficiale non tiene ovviamente conto del profondo senso simbolico attribuito alla Triplice Cinta nel periodo medievale e comunque, ammesso pure che i Romani amassero giocare a filetto sulla soglia dei loro templi sacri, non spiega come mai spesso lo stesso simbolo viene rinvenuto in verticale, come nel caso dell'ultima immagine della serie sottostante!
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Il portale della chiesa è molto bello, ed è sormontato da una lunetta nella quale sono affrescate le due dame grazie alle quali è stato possibile edificare la chiesa. Tutt'intorno invece si può osservare un curioso ornamento floreale in cui spiccano delle figure del tutto simili a pannocchie di mais. Il particolare è alquanto curioso, perché al tempo di edificazione della chiesa il granturco non era certo conosciuto, essendo stato introdotto in Europa dopo la scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo, nel 1492!
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