Lungo la Via del Sabazeo (regio V, insula XII) si trova questo mitreo che venne originariamente scavato da Dante Vaglieri nel 1909. L’origine del suo nome sta nel fatto che nel sito archeologico venne ritrovata una lastra di marmo recante iscritta la dedicazione del tempio:
L. AEMILIV[s ---] ‹F=E›VSC(us) EX IMPERIO IOVIS SABAZI VOTVM FECIT
Sulla base di questa dedica, si dedusse che Lucio Emilio Eusco fece un voto a Giove Sabazio e che dunque il tempio fosse dedicato al culto di questa divinità (che fosse quindi, un sabazeo piuttosto che un mitreo). Tuttavia la scoperta dei banconi laterali che vennero alla luce nel corso degli scavi fece decadere la precedente ipotesi, perché i templi dedicati a Sabazio non avevano banconi laterali, essenziali invece nel culto di Mitra.
Poiché il culto di Sabazio aveva alcuni tratti caratteristici simbolici in comune con il Mitraismo, e veniva spesso adorato insieme a Mitra nello stesso edificio, si deduce o che un precedente sabazeo sia stato successivamente modificato in un mitreo, o che in quel particolare mitreo venisse adorato contemporaneamente anche Giove Sabazio.
All'epoca della nostra visita (novembre 2011) il mitreo era completamente ricoperto di terriccio ed erba, che nascondevano il pavimento a mosaico sottostante. Al centro di esso, comunque, si trova la rappresentazione di una tavola ansata sulla quale è riprodotta la seguente iscrizione (che curiosamente presenta tutte le 'N' rovesciate):
FRVCTVS SVIS IN PENDIS CONSVMMAVIT
dalla quale si deduce che un certo Fructus pagò a proprie spese la costruzione del mitreo.
In prossimità del mitreo venne ritrovata un’altra lapide con iscrizione, riportante la dedica di un certo Venerandus a molte divinità: il Sole Invitto, Caelestis, Fortuna, i Lares e Tutela. La lapide, contrassegnata con il codice "CIL XIV S, 4309", si trova oggi esposta all’interno del Mitreo delle Sette Sfere:
[Invicto] DEO SOLI
[Omnip]OTENTI
[---]O CAELESTI
N[u]M[ini P]RAESENTI
FO[r]TV[na]E LARIBVS
TVT[ela]EQUE
[sa]C(rum)
[Venera]NDVS
Foto 1 La lapide con l'iscrizione |
Sabazio era una divinità di origine frigia, ritenuto figlio di Rea, anche se altre versioni lo consideravano discendente da Zeus e da Persefone. Quando il suo mito si venne diffondendo all’interno dei Romani, insieme ad altri importati dall’Oriente, venne assimilato con Giove. Si dice che venne assassinato dai Titani, che smembrarono il suo corpo in sette parti.
Il culto di Sabazio si diffuse in Grecia e poi a Roma durante l’età imperiale; aveva un forte legame con i culti delle fertilità e prevedeva dei misteri la cui figura simbolica principale era quella del serpente. In questo, dunque, aveva molti tratti caratteristici in comune con il culto di Mitra, e spesso le due divinità venivano adorate insieme nello stesso tempio.