A poca distanza da Sabaudia, sulle rive del lago di Paola, all'inizio del braccio dell'Annunziata, si trova il piccolo ed antico Santuario di Santa Maria della Sorresca. Il nome Sorresca sembra derivare dalla dizione altomedioevale Surrectum (canale). Secondo altre interpretazioni, invece, il nome sembrerebbe derivare dal latino "surrexit", a ricordo del ritrovamento, nelle acque del lago, di una statua della Madonna col Bambino, legata da sempre a San Felice, i cui abitanti, ancora oggi, la sentono come propria e la festeggiano il giorno della Pentecoste ed il lunedì in Albis. Il nucleo originario del centro religioso fu dei Benedettini, 594, poi nel XII secolo il santuario fu eretto dai monaci Basiliani di Grottaferrata, che la cedettero in enfiteusi, per 30 soldi, ai Cavalieri Templari, i quali ne sfruttarono i benefici materiali derivanti dalla cattura del pesce nel lago. I Templari fecero di questo santuario un avamposto di osservazione per contrastare eventuali sbarchi di pirati saraceni, che avrebbero potuto utilizzare il lago come rifugio per loro navi o come testa di ponte per ulteriori infiltrazioni all'interno. Si ricorda che i Cavalieri avevano poco distante, a San Felice Circeo, una propria mansione, di cui ancora oggi rimane la torre ed il palazzo, oggi sede dei locali municipali. Il Lanzuisi ricorda come anticamente la penisola in cui è situata la chiesa fosse stata "attrezzata a isola fortificata, con campanile che doveva servire anche da osservatorio - si pensi che all'epoca tutto intorno era oscura foresta - Un fossato pieno d'acqua sbarrava ogni accesso via terra. Era difeso, inoltre, per tutta la sua lunghezza da un muraglione. Solo un piccolo ponte levatoio, in corrispondenza della strada d'accesso proveniente dall'interno della macchia, permette l'entrata". Il campanile, di forme originali, in caso di necessità, poteva svolgere la funzione di torre di difesa e avvistamento. Il resto del fabbricato ospitava il monastero, che rimase attivo fino alla fine del 1700 quando, durante il periodo napoleonico, venne soppresso.
La chiesa attuale (foto 1) conserva pochissime tracce della costruzione medievale, perché è stata restaurata in stile moderno. Sotto l'intonaco rosa della facciata, in prossimità delle finestrelle del campanile, è possibile ancora a tratti intravedere l'antica muratura in pietra. Della presenza templare, comunque, non rimane alcuna traccia. All'interno del santuario è custodita la statua lignea di una Madonna con Bambino del XIII secolo (foto 2), probabile copia di quella ritrovata miracolosamente nelle acque del lago.