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Il Cammino di Santiago di Compostela



Il Cammino di Santiago



Diario di viaggio (Agosto 2010)



Primo giorno (Dom. 8/8)


Saragozza - Logroño - Estella



La strada già percorsa non è poca,
comincia sotto il segno d'una stella
d'ingresso è stata questa mia casella
perché comincia qui il Gioco dell'Oca…



Saragozza: la Basilica del Pilar

Foto 1 - Saragozza: veduta della Basilica del Pilar



Il mio itinerario comincia di domenica, e questa scelta impone un "vincolo": in qualunque luogo di culto che si decida di visitare, qualunque sia l'orario in cui si capiti, per una sorta d'inedita "legge di Murphy", c'è sempre una messa in corso, e la libertà di azione è limitata! Per fortuna (ma non per caso), l'ho decisa come primo giorno, perché so che l'importanza dei luoghi del Cammino aumenta man a mano che ci si avvicina alla meta finale. La prima messa, però, la seguo, e mi giova il fatto che nella Basilica del Pilar sono molto mattinieri. La basilica conserva la celebre effigie della Vergine Nera che apparve all'apostolo Giacomo al di sopra di un pilastro che le dà il nome. Oscura ed austera nel suo interno, risultato dei numerosi rifacimenti di cui l'ultimo risale a metà del XVIII secolo, presenta un tripudio di decorazioni e di colori nella cappella centrale, ove è posta, in una nicchia sulla destra dell'altare principale, la "Madonna del Pilastro". Le vergine dal volto bruno appare avvolta da un lungo manto di colore VERDE brillante, con decorazioni a filo d'oro (è simbolico, come ben si legge nel libro di Petra von Cronenburg, "Madonne Nere": il verde ed il rosso sono, da soli o combinato, tradizionalmente associati alle Madonne di questo tipo).



Saragozza: la Virgen do Pilar

Foto 2 - Saragozza: la Virgen do Pilar


È proibito fare foto e non ci sono nemmeno immaginette in giro da prendere, magari al costo di un'offerta, in più il negozio di souvenir della cattedrale è chiuso, forse perché ancora presto: sono circa le 7:00. Sono "costretto" a "rubare" una foto al volo, durante la recita del rosario, per dovere di documentazione. Sul retro della cappella centrale, un foro nel muro permette di toccare e baciare devozionalmente (così riporta la dicitura su un cartello lì vicino) una porzione del pilastro miracoloso, e tutti, per secoli, hanno fatto così, lasciando sulla pietra la loro "impronta energetica". Sorrido all'idea: ho trovato l'omphalos di Saragozza!



Aiuola a forma di Triplice Cinta

Foto 3 - Curiosa aiuola senza alberi, che ricorda una Triplice Cinta!



All'esterno, nella maestosa piazza, ancora pochissime persone sono in giro, e persino i bar stanno appena cominciando a sollevare le loro serrande ed a sistemare i tavolini lungo la piazza. L'atmosfera sembra quasi irreale: tra qualche ora, penso, questo posto pullulerà di gente… Mi guardo attorno: gli alberelli della piazza sono piantati a distanze regolari, spuntando fuori da aiuole di forma quadrata, scolpite a rilievo come una moderna scultura di Pomodoro. La forma è familiare, sono tre quadrati concentrici: curioso! Ma ce n'è una che è diversa dalle altre, non presenta rilievi e, a guardarla bene, non ha neanche l'albero piantato dentro. È posta in corrispondenza del centro esatto della facciata della c hiesa e… ma sì, certo, la forma è quella di una Triplice Cinta con le diagonali! È un caso? Forse sì, ma ho come una mezza idea che chi ha progettato l'arredo urbano della pizza, in tempi certamente recenti, la sapesse lunga in fatto di simbolismo!



Logroño: Santa Maria La Redonda

Foto 4 - Logroño: la Cattedrale di Santa Maria La Redonda



Conclusa la visita alla Cattedrale di Saragozza, prendo l'auto e parto per la meta designata per la giornata di oggi: la città di Logroño. In questa città, seppure oggi molto moderna, si comincia a respirare la vera aria del Cammino: intanto, il percorso da seguire è indicato, in orizzontale come in verticale, dai suoi simboli caratteristici, la freccia e la conchiglia stilizzate, rigorosamente di colore GIALLO. La logistica della mia sistemazione mi costringe a percorrere il tragitto, almeno inizialmente, nel senso contrario: l'hotel, infatti, è posto nella estremità ovest, dove il pellegrino abbandona la città per dirigersi alla tappa successiva, mentre il punto d'ingresso si trova ad est, attraverso il Puente de Piedra. Mi capita davanti la Cattedrale di Santa Maria la Redonda, quella principale, ed entro a visitarla. Messa in corso e divieto di fare foto anche qui, ma la celebrazione è quasi al termine e decido di aspettare, facendo intanto qualche giro attorno alla cappella centrale. Dietro l'altare, in posizione privilegiata e protetto da una nicchia di vetro, si trova un quadretto straordinario attribuito a Michelangelo, o perlomeno alla sua scuola, rappresentante una crocifissione. Una moneta da 50 centesimi ne permette l'illuminazione per un breve periodo…



Logroño: Vergine del Pilar nella Cattedrale

Foto 5 - Logroño: la Vergine del Pilar nella Cattedrale



Al termine della messa inizio il giro vero e proprio. Una signora, al microfono, ricorda di non usare il flash per fare le fotografie. Allora tiro un sospiro di sollievo e comincio a scattare alcune fotografie alle cose che mi colpiscono di più. Tra queste, una nicchia dedicata alla "Vergine del Pilar", sempre in abito color verde e ricamato d'oro, ma volto e mani sono di colore chiaro. Questa è una caratteristica che incontrerò più volte nel corso della settimana: Madonne che tradizionalmente e nei luoghi d'origine sono nere si ritrovano in altri luoghi venerate come bianche!



Logroño: Chiesa di Santa Maria de Palacio

Foto 6 - Logroño: la Real Chiesa di Santa Maria de Palacio



La visita prosegue poco dopo con la Chiesa di Santa Maria de Palacio, costruita sui resti di una precedente, appartenuta all'Ordine dei Templari (o forse, più probabilmente, erano Giovanniti? Ho notato che si fa spesso molta confusione nelle informazioni turistiche riguardo ai due Ordini, e che vengono spesso considerati come la stessa cosa…). Neanche a dirlo: c'era una messa in corso, ma qualche giro, senza disturbare troppo, riesco a farlo. Tira un'aria diversa in questa chiesa, e si sente… Specialmente nei punti ove si conservano tratti della costruzione originale, l'aria mi è molto "familiare"… Sulla parte posteriore, laddove si trova l'entrata del chiostro che però è chiusa, c'è un curioso graffito sulla parete che attira la mia attenzione, miscelato ad altri segni e firme dei vari "pellegrini" di passaggio. È un Centro Sacro, molto piccolo, e non perfettamente quadrato, ma più alto che largo. Che cosa avrà rappresentato per chi l'ha tracciato, giacché è palese che non si sia trattato di uno schema di gioco? Non ricorda, forse, il simbolo del Cammino spagnolo che già avevo visto nei pannelli figurativi posta nella chiesa di Montserrat?



Logroño: il Puente de Piedra

Foto 7 - Logroño: il Puente de Piedra



Il percorso si fa più interessante quando raggiungo il Puente de Piedra: è qui che, oggi come ieri, i pellegrini entrano con il loro fardello sulla schiena, e il bordone alla mano, inoltrandosi su quella che oggi è chiamata la "Rua Vieja", ossia la via originale. Ed è solo ora, percorrendo il tragitto dalla parte giusta, che capisco il senso delle cose poste lungo il tragitto. È qui, infatti, giusto all'inizio del percorso, che si trova il primo ostello per i pellegrini; è qui che si può apporre il "sello", il sigillo, sulla propria credenziale, per chi fa il Cammino con tutti i crismi. Di fronte, poco dopo, si trova l'ingresso della "Hermita de San Gregorio" (XI sec.), che ci ricorda ove San Gregorio Ostiense, uno dei grandi artefici del Cammino, visse come eremita. Questo buco, o caverna, posto all'inizio del percorso non ricorda forse la "morte mistica", la "fase al nero" degli alchimisti? Procedendo, si ritrova il retro della chiesa di Santa Maria di Palacio, una volta "Santa Maria La Vieja", dove si trova l'ingresso del chiostro (purtroppo oggi chiuso alle visite, come ho già detto). Dunque qui i Cavalieri (Templari o Giovanniti che siano stati) erano posti all'ingresso della città, di accoglienza e di protezione per i pellegrini di passaggio.



Logroño: Iglesia de Santiago El Reàl

Foto 8 - Logroño: Iglesia de Santiago El Reàl



Procedendo ancora, s'innalza, maestosa, la Cattedrale di Santiago el Real, ornata nella facciata da un'enorme statua di San Giacomo a cavallo nell'atto di combattere i mori ("Santiago Matamoros"). È questa la vera chiesa dei pellegrini, fatta costruire nel '500, al cui interno tutto è riferito all'apostolo, ed ai simboli del Cammino, e c'è persino un'olla in cui lasciare le intenzioni da affidare al Santo, accanto ad un piattino con dei biscotti a disposizione per i viandanti affaticati.



Logroño: Il Gioco dell'Oca

Foto 10 - Logroño: particolare del labirinto

Foto 9 - Logroño: Il Gioco dell'Oca

Foto 10 - Logroño: particolare del labirinto



Poco prima, sulla Plaza de Santiago adiacente alla chiesa, ero stato per lungo tempo in contemplazione di una singolare rappresentazione pavimentale, carica di significati simbolici. Si tratta di una grande scacchiera di 9 x 7 caselle su cui si svolge, a serpentina, il percorso di un grande gioco dell'oca basato sui luoghi del Cammino. Seduto sui grandi sedili cubici che riproducono dei dadi da gioco, o saltellando da una casella all'altra per fotografare e studiare i soggetti raffigurati, ho meditato e riflettuto su questa importante allegoria del cammino iniziatico, che ha il suo fondamento nel numero 9 e nel simbolo dell'Oca, molto importante nel contesto del pellegrinaggio composteliano, come c'insegna Louis Charpentier nel suo saggio.



Logroño: la Fonte del Pellegrino

Foto 11 - Logroño: la Fonte del Pellegrino



Dopo aver meticolosamente annotato tutto quanto possibile sullo schema di gioco, vado a dissetarmi alla Fonte del Pellegrino, che sorge da un lato della stessa piazza. E nulla, ancora una volta, è posto a caso: ci si disseta alla fonte idrica, materialmente, ed alla fonte del sapere, spiritualmente, nello stesso tempo e nello stesso luogo: un vero connubio iniziatico! Lo realizzazione dello schema non sembra molto antica, qualcuno ha voluto piazzarla lì con le idee molto chiare. Quasi al centro dello schema, nella casella contrassegnata dal n° 42, si trova un altro potente simbolo del cammino iniziatico, quello del labirinto, qui rappresentato di forma ottagonale e molto simile a quello che si trova nella Cattedrale francese di Amiens, solo che questo qui è multicursale, ad indicare che il percorso non è unico e che ci si può anche smarrire.



Estella: lo stemma della città

Foto 12 - Lo stemma di Estella mi accoglie all'arrivo…



L'ora di pranzo scocca fatale e devo sospendere le mie ricerche. D'altronde è l'una e tutte le chiese di Logroño, più o meno, chiudono per riaprire soltanto nel tardo pomeriggio, per le 18:00 – 18:30. Dopo aver assaggiato le più buone "patatas bravas" di Spagna, come si fregia (meritatamente, direi…) il locale in cui mi sono infilato, devo decidere come impegnare il tempo rimasto, visto che comunque i monumenti più importanti della città li avevo visitati. Di qui, l'idea di aggiungere una tappa extra al mio itinerario, non pianificata ma ipotizzata in casi come questo: Estella, che si trova a circa 47 km da Logroño. L'interesse per questa città era dovuto principalmente al Santuario di Nuestra Señora del Puy, segnalata da Ean Begg come Madonna Nera.



Estella: la Basilica del Puy

Estella: la Virgen del Puy

Foto 13 - Estella: Basilica del Puy

Foto 14 - Estella - La Virgen del Puy



Ho imparato che in alcuni casi è meglio non uscire troppo dal sentiero preparato: Estella è sicuramente una tappa che avrebbe meritato una visita più approfondita, tanto più che è uno dei più importanti "luoghi della Stella" (cioè di luoghi il cui toponimo è riconducibile alla parola "STELLA" o uno dei suoi sinonimi) di cui Charpentier si dilunga molto nel suo libro.
Ma il tempo è poco, e decido di dedicarmi solo all'obiettivo principale, sperando altresì di trovarlo aperto. Per raggiungere la Basilica del Puy bisogna fare una bella sfacchinata fino in cima al paese, salendo una rampa di scale dopo l'altra, sotto il sole a picco. All'arrivo, una bella sorpresa: la statua della Virgen del Puy è lì, in bella mostra sull'altare principale, ma non è affatto nera, anzi, più pallida di così la si direbbe di origini svedesi! Battute a parte, la raffigurazione è comunque interessante nella sua postura, seduta su una grande falce di luna argentea.



Ritorno a Logroño, in tempo per la riapertura dei monumenti. Una volta costatato che il chiostro della chiesa di S. Maria del Palacio era sempre chiuso, faccio un giro più approfondito della chiesa, visto che a quest'ora non c'erano più messe in corso. Per scoprire, nell'angolo destro rispetto all'altare, una copia dell'icona della Madonna del Perpetuo Soccorso, che avevo già visto in un'altra chiesa, sempre ex templare, di Valencia e più o meno in tutte le chiese più importanti della stessa città. La incontrerò ancora in tante altre chiese spagnole, dove sembra molto venerata. Mi riprometto di cercare di scoprirne il perché, e per cominciare ho intanto già scoperto che l'icona originale mi è molto vicina: si trova a Roma, nella chiesa di Sant'Alfonso all'Esquilino. Bisognerà andarci il prima possibile!


Il giro della città si conclude, con una buona cena in uno dei tanti locali del centro, a base di minestra delle celebri verdure riojane, e filetti di "cordero a la plancha" (agnello alla piastra), accompagnate dalle immancabili patate fritte e da una porzione di "pimiento rojo" (peperone rosso), che è anch'esso una presenza fissa di ogni piatto che ho provato. La prima tappa è felicemente conclusa, ed è il tempo di riflettere su quanto è stato visto durante la giornata!





Introduzione - Partenza

2° giorno (San Millàn de la Cogolla - Santo Domingo de la Calzada - Burgos)


Il Cammino di Santiago di Compostela