Partito per Ricerca, non per svago,
sui luoghi d'un Cammino millenario,
comincia questo viaggio straordinario
per giungere alla volta di Santiago…
L'estate del 2010 mi ha visto protagonista di un itinerario davvero speciale a "caccia", come al solito, di simbolismi: il tratto spagnolo del Cammino di Santiago. Era un'idea che "ronzava" nella mia testa già da parecchio tempo, e che ha visto in questo anno delinearsi tutte le circostanze più idonee per intraprenderlo. Sin dal principio, infatti, molti "segni" (chiamiamole "sincronicità"), mi avevano indicato cosa fare delle mie ferie estive, a cominciare dagli inizi di Marzo, quando in una città magica come Torino mi è capitato tra le mani, quasi per caso, il libro di Louis Charpentier dedicato all'argomento. A seguire, nei mesi successivi, una serie infinita di indizi, rimandi, citazioni e simbolismi vari che si sono affacciati alla mia attenzione, senza sosta. Infine, atto finale di questa sequela, la scoperta del fatto che questo particolare anno, il 2010, è un "anno giacobeo", o "anno giubilare composteliano", ossia un anno nel quale la festa di San Giacomo Apostolo, il 25 Luglio, cade di domenica. Si tratta di anni particolarmente favorevoli e privilegiati per percorrere le antiche strade dei pellegrini verso Santiago di Compostela, e così non ho avuto più dubbi. La scelta del periodo per partire è stata quasi obbligatoria (per questioni di ferie e di lavoro), ma mi sono permesso una piccola "forzatura": 8 giorni nell'8° mese a partire dal giorno 8, e dovrebbe ben essere chiara la simbologia legata a questo particolare numero che, tra le altre cose, è il numero associato al mio karma secondo la numerologia (si veda, per es., su questo sito la pagina sui simbolismi legati all'ottonario). Per poter comprimere in così poco tempo la massima quantità di luoghi visitati, ho scelto (e qui i "puristi" del Cammino storceranno il naso…) di noleggiare un'auto e percorrere il tragitto in tappe giornaliere, partendo da Saragozza e finendo ad A Coruña.
Il volo porta un'ora di ritardo
e giungo in tarda sera all'aeroporto
ma breccia in me non s'apre lo sconforto
per quel che so attendermi al traguardo…
L'otto è stato il primo giorno effettivo di itinerario di visita, ma per permettere ciò, mi è servito partire il giorno prima, per arrivare sul punto di partenza, la città di Saragozza. Il volo, che già partiva nel pomeriggio avanzato, è stato ritardato di un'ora e mezza; in più, il disbrigo delle formalità per il noleggio dell'auto ed il raggiungimento dell'hotel non mi ha permesso nessun giro in questa ricca città d'arte, ma mi sono ripromesso di rimandare alla mattinata successiva. Qui, infatti, si trova uno dei luoghi di culto più importanti di tutta la Spagna, insieme a Santiago e al Montserrat: il Santuario della Vergine del Pilar, una delle più venerate Madonne Nere della Spagna. Mi sistemo nell'hotel, una piccola ma graziosa pensione che però si trova in una strada molto trafficata: la tapparella della finestra è rotta e così luci e rumori inondano la stanza per gran parte della notte. Alla fine, il corpo cede alla stanchezza e mi viene concessa qualche ora di sonno. Pellegrini di ieri o di oggi, impavidi camminatori o comodi autisti, mi viene da pensare che l'inizio del Cammino è uguale per tutti, e deve imporre in qualche modo la sua "penitenza", ed è con questo spirito che l'ho accettata senza recriminazioni.
1° giorno (Saragozza - Logroño - Estella)
2° giorno (San Millàn de la Cogolla - Santo Domingo de la Calzada - Burgos)
3° giorno (Villalcàzar de Sirga - León)
4° giorno (Foncebadón - Ponferrada - Molinaseca)
5° giorno (Lugo - Santiago de Compostela)
6° giorno (Santiago de Compostela - A Coruña)
Il Cammino di Santiago di Compostela