Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator

Cronistoria


Cerca nel sito…



In libreria


I luoghi delle Triplici Cinte in Italia


Accademia Platonica


Accademia Platonica


Privacy e Cookie Policy


Cambia le impostazioni sulla Privacy


I Templari a Regium Lepidi


Testo e immagini di Alberto Cavazzoli



Esterno della chiesa di Santo Stefano

La chiesa di Santo Stefano sulla Via Emilia (esterno)



La fortuna di Reggio Emilia, la "Regium Lepidi" romana, era la sua posizione strategica sull'asse della Via Emilia che attraversava e ancora oggi attraversa la fertile Pianura Padana bagnata dal fiume Po.


Lungo questa via sono passati migliaia di viandanti, soldati, cavalieri e pellegrini.


Reggio Emilia pertanto aveva assunto una posizione strategica e i due più importanti ordini cavallereschi medioevali, i Templari ed i Cavalieri di S. Giovanni in Gerusalemme, si erano piazzati alle due estremità della città per averne il controllo. I Templari erano all'entrata occidentale della città, nella zona che è attualmente chiamata Via Emilia Santo Stefano, ed i Cavalieri di S. Giovanni in Gerusalemme all'entrata orientale, nella zona ora chiamata Via Emilia San Pietro.


Molto probabilmente l'insediamento templare di Reggio Emilia fu uno dei primi dell'Ordine in Italia, vista la sua iniziale dipendenza dalla casa madre di Piacenza, sede della prima commanderia dell'Ordine.


La prima notizia ufficiale sull'Ordine è la concessione il 6 aprile 1144, da parte di Don Alberto della Canonica di S. Maria della Chiesa di Reggio Emilia, alla Casa del Tempio posta in Corte Mozzadella o Mucciatella, in cui è Priore Fra' Guglielmo, di un appezzamento di terra che confina a sud con la Corte. Questo sta a significare che la presenza dei Cavalieri in territorio reggiano è sicuramente anteriore al 1144 (ricordiamo che la nascita dell'Ordine risale al 1119 circa, solo 25 anni prima).



Capitello di S. Stefano

Capitello della chiesa di S. Stefano con la raffigurazione di Gesù Maestro



Nel 1161 il Preposto della Cattedrale di Reggio, Achille, per ordine del vescovo Alberto (è forse lo stesso canonico che aveva fatto la precedente concessione che successivamente è diventato vescovo e continua a dare benefici all'Ordine?), concede ai Cavalieri dell'Ordine del Tempio l'uso perpetuo dell'Ospedale con l'annessa chiesa di S. Stefano e le terre circostanti, oltre a terreni a Rivalta e Corte Panizzo. Costruiti nella seconda metà dell'XI secolo, i due edifici erano posti in una posizione strategica, all'ingresso della città e nelle vicinanze del torrente Crostolo (i Templari a Reggio avevano le loro proprietà attraversate da corsi d'acqua o canali) che allora scorreva dove oggi si trova Via Garibaldi. Dell'antica chiesa purtroppo oggi rimane solo una scultura su un capitello che ritrae Gesù Maestro e un angelo. I Templari allargarono la loro influenza anche al vicino "Burgo Monstratorum" dove vi era la Chiesa dedicata a S. Caterina d'Alessandria (di probabile origine templare, vista la particolare devozione dei Templari verso questa santa) e un ospitale.


I Cavalieri del Tempio arrivarono ad avere vaste proprietà in territorio reggiano in particolare nei territori posti ad occidente rispetto alla città a partire dalla Chiesa e dall'Ospitale di Santo Stefano, posti sulle Via Emilia appena fuori le mura, per arrivare nella zona di Pieve Modolena (nome che deriva probabilmente da Madalena o Maddalena, Santa cara ai Templari) che prende il nome dal torrente che l'attraversa, dove troviamo ancora oggi una via intitolata ai Templari, oltre che a seguire le attuali Vie Inferno e Antica.



Località "Le Tempie"

Una veduta della località detta "Le Tempie"



Scendendo a sud ovest nei pressi della Curtis di Rivalta, dove si dice ci fosse una chiesa chiamata "Santa Maria (Maddalena) de Tempio" ora scomparsa (questo era uno dei territori concessi dal Prevosto della Cattedrale all'Ordine), si trovava la località "Le Tempie" dove, come abbiamo sopra scritto, i Templari nel 1161 comprarono dei terreni e vi costruirono una mansione, oltre ad un Oratorio dedicato a Santa Maria Maddalena, proprio su una delle strade che percorrevano i pellegrini diretti in Toscana. Ora entrambi gli edifici sono scomparsi ma una leggenda narra che la campana dell'Oratorio suonava da sola ogni volta che si avvicinava la grandine e la scacciava, proteggendo le terre dei Templari dalla distruzione dei raccolti.


Nei pressi di "Le Tempie" si trovano altre località con toponimi interessanti: "Le Forche" e "Le Tibbie", che fanno pensare sempre ad una presenza dell'Ordine anche in questi territori.



Chiesa della Mucciatella

La Chiesa di Santa Maria della Mucciatella, Puianello di Quattro Castella (RE)



Spostandoci ancora verso sud ovest seguendo le antiche strade che i pellegrini percorrevano per superare gli Appennini e ricongiungersi con la Via Francigena troviamo La Corte di Mucciatella, considerato l'insediamento più antico dei Templari in territorio reggiano e uno dei più antichi d'Italia poiché già nel 1144, da un documento antico, risulta che vi fosse precettore fra' Guglielmo della Milizia del Tempio. Da questa posizione oltre a dominare il corso del Crostolo, torrente che affluisce nel fiume Po, si potevano dominare le vie dei pellegrini che andavano in Toscana e i territori fino alle Tempie. Sotto la Mucciatella si trova un luogo chiamato "Cà Matta", che potrebbe stare per "casa matta" un acquartieramento fortificato fatto dai Templari. Inoltre nella chiesa plebana della Corte vi era una teca reliquiaria a titolo S. Maria Maddalena. Cosa conteneva questa teca? Si narra che nella chiesa reggiana di S. Pietro e Prospero (ora scomparsa) fosse custodito un piede della Maddalena rubato da un certo Martino o Marino, monaco di S. Massimino. Era forse questa la preziosa reliquia custodita nella chiesa della casa madre dei Cavalieri del Tempio a Reggio?


E proprio dalla Mucciatella proviene il prezioso manoscritto "Missale Vetus ad usum Templariorum", l'unico Evangelario Templare arrivato ai giorni nostri e custodito oggi presso il Duomo di Modena. Fra le altre cose che possiamo trovare in esso, vi è una cosa curiosa ma sicuramente non casuale: nella miniatura in cui è riprodotto Cristo crocifisso sulla croce non vi è la scritta INRI!


Anche i Templari reggiani subirono la fine dei loro confratelli nel resto d'Europa e vennero catturati, messi sotto processo e torturati. Il 24 agosto 1309, a seguito dello scioglimento dell'Ordine Templare, tutti i beni di questi passeranno ai Cavalieri Gerosolomitani i quali arriveranno così ad avere il controllo completo della Via Emilia nel tratto reggiano.


L'insediamento templare in territorio reggiano era diventato nei secoli molto rilevante. I Cavalieri arrivarono a possedere vaste estensioni di terra nei dintorni della città e in provincia oltre a controllare le vie di passaggio dei pellegrini e la Via Emilia.


Interessante il culto che avevano in particolare per S. Maria Maddalena, a cui avevano dedicato chiese e oratori e di cui custodivano una preziosa reliquia, molto probabilmente un piede della santa.


Oggi, nonostante la "damnatio memoriae" che ha colpito l'Ordine, rimangono ancora alcune tracce della loro importante presenza in territorio reggiano, in particolare esiste ancora una via a loro dedicata, Via dei Templari, nel luogo dove possedevano alcuni terreni a ridosso della città, oltre alla Chiesa di S. Stefano dove l'occhio attento riesce a vedere ancora alcuni segni lasciati dai monaci-cavalieri.



Alberto Cavazzoli



Nota del webmaster


Ringraziamo cortesemente Alberto Cavazzoli per i suoi sempre interessanti articoli e invitiamo il lettore a visitare il sito dell'autore, "Sacro Graal", dove si troveranno altri articoli sulle tematiche esposte. Dello stesso autore, su questo sito:


La Basilica di S. Croce in Gerusalemme, la Hierusalem romana


Bibbona… La Rennes-le-Château italiana


Longino: il Sangue e la Lancia


La porta di Artù


Lo scrigno di pietra del "Sang Real"


Alla ricerca dei luoghi della Regina Perduta





I luoghi dell'Emilia Romagna