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Basilica di San Lorenzo fuori le Mura (IV sec)


ROMA



Basilica di San Lorenzo fuori le Mura



La Basilica di San Lorenzo fuori le Mura sorge sul Piazzale del Verano ed è una delle quattro Basiliche Patriarcali (insieme a quella di San Pietro, in Vaticano, di Santa Maria Maggiore, all'Esquilino, e di San Giovanni in Laterano), nonché una delle emblematiche Sette Chiese della tradizione cristiana (insieme con San Pietro, San Paolo fuori le Mura, Santa Maria Maggiore, San Giovanni in Laterano, San Sebastiano e Santa Croce in Gerusalemme). La sua origine risale alla costruzione dell'imperatore Costantino, detta 'Basilica Maior', che nel 330 sistemò in questo luogo la cripta con le reliquie di San Lorenzo. Nel VI secolo Pelagio II [579-590] ne farà costruire un'altra affianco, detta 'Basilica Minor'. Andata distrutta nel XIII sec., venne fatta ricostruire da Onorio III (1216-27), come fusione delle due costruzioni precedenti. Nel periodo delle invasioni barbariche, per evitare che tale luogo venisse profanato, attorno alla chiesa venne costruita una robusta cinta di mura e la basilica divenne una vera e propria cittadella, che venne chiamata Laurenziopoli, della quale si persero successivamente le tracce. Rinnovata da Virgilio Vespignani, tra il 1855 ed il 1864, parallelamente al cimitero monumentale del Verano, che si trova a fianco, venne bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale (19 Luglio 1943) e venne seriamente danneggiata. Tra il 1943 ed il 1948 venne restaurata da Alberto Terenzio e ritrovò il primitivo aspetto duecentesco. Sullo slargo antistante sorge la colonna fatta innalzare da Pio IX nel 1864 (foto 1), in sostituzione di una più piccola eretta da Clemente XI (1700-21). È sovrastata da una statua del Santo, opera di Stefano Galletti, con la quale raggiunge i 24 m, la seconda per altezza dopo la Colonna dell'Immacolata. Quanto resta del corpo di Lorenzo è nella Confessione, accanto alla quale è murata una grande lastra di marmo forato, sulla quale spiccano delle vistose chiazze rossastre (foto 5). Pio IX le fece analizzare e furono identificate per sangue e grasso umano, per cui la tradizione la identificò come la lastra su cui venne poggiato il corpo martirizzato di San Lorenzo dopo l'ustione sulla graticola. La chiesa ospita inoltre la Cappella Funeraria di Pio IX (foto 4), che venne sepolto qui per suo espresso desiderio, e quella del politico Alcide De Gasperi (1881-1954).



Le Triplici Cinte ed il Centro Sacro


Tra le molte caratteristiche che accomunano questa basilica a quelle di San Paolo fuori le Mura e di San Giovanni in Laterano, ve n'è una di estrema importanza per i temi trattati in questo sito, la presenza del simbolo della Triplice Cinta. Una prima presenza è osservabile sulla soglia in marmo dell'androne di accesso, sulla destra per chi entra, ai piedi dell'imponente cancellata in ferro. Una volta entrati, volgendo a destra e passando per la sacrestia ottocentesca, si accede al chiostro del XII secolo (foto 2), resto della cittadella medievale. È uno dei più antichi di Roma, sobriamente semplice, circondato da colonnine tutte uguali e senza decorazioni. Lungo le pareti laterali del chiosttro si possono osservare numerosi frammenti lapidei provenienti dalle costruzioni precedenti (foto 3). Sui muretti di sostegno di queste colonnine, ove non sono stati effettuati restauri, compare un'altra vistosa Triplice Cinta, nonché una completa rappresentazione del simbolo del Centro Sacro.



Triplice Cinta sulla soglia

     

Triplice Cinta nel chiostro

Triplice Cinta nel portico d'ingresso

 

Triplice Cinta all'interno del chiostro


Centro Sacro nel chiostro

Simbolo del Centro Sacro all'interno del chiostro





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