L'Abbazia di Valvisciolo è situata nel territorio di Sermoneta ai piedi del Monte Corvino, a meno di 100 metri sul livello del mare; i monti la proteggono dai venti del nord; dall'ampio piazzale lo sguardo si spinge verso la pianura pontina fino al mare. È dedicata al protomartire Santo Stefano. La storia di questo monastero è complessa. Anche il nome nasconde una parte di mistero. Valvisciolo può significare Valle dell'Usignolo ("vallis lusciniae") o Valle delle Visciole (una varietà di ciliegie selvatiche). È assodato che in origine il nome individuasse un altro monastero cistercense in territorio di Carpineto Romano, del quale oggi rimangono scarsi ruderi. All'inizio del secolo XIV i monaci di Carpineto abbandonarono i loro monti e si trasferirono nel nuovo monastero al quale attribuirono l'avito nome di Valvisciolo. La tradizione vuole che il primo insediamento monastico in questa zona avvenisse ad opera dei monaci Basiliani di San Nilo. Sempre secondo la tradizione, il monastero fu abitato dai Cavalieri Templari che vi rimasero fino alla soppressione del loro ordine ai primi del XIV secolo. Dopo la disfatta dell'Ordine, l'abbazia passò definitivamente ai frati Cistercensi. L'intero complesso è costituito dalla Chiesa, dalla Sala Capitolare, dal Refettorio e dal Chiostro, che rappresenta il centro del complesso e la parte più elegante di Valvisciolo (foto 6).
L'abbazia di Valvisciolo fu per un certo periodo di tempo occupata dai Cavalieri Templari, ed ancora oggi possiamo trovare in essa alcuni segni significativi della loro presenza. È noto, infatti, che in un angolo del magnifico rosone (foto 1) sia ancora visibile oggi una piccola croce patente, segno distintivo dell'Ordine. Nella secondo foto viene mostrato un particolare ingrandito dell'immagine. La tradizione riferisce anche che nel 1312, quando venne messo al rogo Jacques de Molay, ultimo Gran Maestro dei Cavalieri, gli architravi dele chiese templari si spezzarono. La stessa sorte toccò a quello di Valvisciolo, e dovette subire un intervento di restauro. I Templari superstiti, per sfuggire alle persecuzioni, dovettero abbandonare l'abbazia: secondo una tradizione non provata, un gruppo di essi andò a rifugiarsi in una grotta nella vicina Bassiano, dove ancora oggi si possono ammirare gli affreschi dipinti durante la loro permamenza. Più tardi, sullo stesso luogo, è stato edificato il Santuario del Crocifisso.
Dal punto di vista della simbologia, l'abbazia di Valvisciolo si può considerare uno dei centri architettonici più completi, in quanto vi è possibile riscontrare la presenza dei più importanti simboli della Tradizione presentati in queste stesse pagine. Strettamente legato alla presenza templare, è il famoso SATOR circolare, unico nel suo genere: si trova sul lato occidentale del chiostro, sulla destra per chi entra dal corridoio d'ingresso. Qui si trova un'ampia porzione d'intonaco originario venuto alla luce durante alcuni lavori di restauro, abbattendo un muro precedentemente costruito per rafforzare la volta. La caratteristica principale di questo palindromo è che non è tracciata in forma di quadrato magico, bensì inserito in una serie di cornici concentriche. Questa forma mantiene la peculiarità di avere quattro diversi sensi lettura (due lungo le circonferenze ed altri due lungo i raggi), ma sostituisce al Quadrato, tradizionalemente simbolo della Terra, il Cerchio, da sempre associato al Cielo. Si tratta di una sorta di evoluzione spirituale, fissazione in simboli del primo e più celebre principio dell'Ermetismo: «Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per la meraviglia di una cosa unica». Il graffito, di poco più di una decina di centimetri di diametro, si trova all'aperto, nel chiostro, e purtroppo subisce sempre più il degrado del tempo. L'immagine presente in questo sito risale al 2003; da allora diventa lentamente ma inesorabilmente sempre meno leggibile.
Rimanendo all'interno del chiostro, sul muretto perimetrale che circonda il giardino centrale e che sostiene le colonnine, si trovano incise alcune Triplici Cinte. Se ne individuano distintamente almeno due, una delle quali (immagine a sinistra) presenta in sovrapposizione un quadrato più piccolo, mentre l'altra (a destra) presenta il centro spiccatamente marcato.
Sullo stesso muro in cui compare il SATOR, proseguendo oltre ci s'imbatte in un altro frammento d'intonaco originale, sul quale, invece, si trovano altri graffiti tra cui spiccano numerosi, e spesso marcati, Nodi di Salomone, nella classica forma cruciforme. Nelle immagini sottostanti ne viene mostrato un piccolo campionario.
Accanto ai Nodi di Salomone, sulla stessa porzione d'intonaco, appare graffita un altro simbolo particolare, quello del Centro Sacro (immagine a sinistra). Questo simbolo che, ricordiamo, costituisce anche uno schema di gioco chiamato "alquerque", in modo simile alla Triplice Cinta, anche schema del gioco del "filetto", è tracciato in verticale: furono sempre i Templari a tracciarlo, come nel caso più famoso della torre di Chinon? Nel soffitto del chiostro, davanti la Sala Capitolare, si trova invece una Stella Polare realizzata in rilievo (immagine a destra). Altre Stelle Polari si trovano incise su alcuni dei capitelli delle colonnine che circondano il chiostro.
Il complesso e variegato simbolismo presente a Valvisciolo non si ferma qui: guardando attentamente tra i capitelli delle colonnine del chiostro, si scorgono altre figure tipiche dell'iconografia simbolica cristiana (come l'Agnus Dei, per esempio, foto 7), ma anche simboli veri e propri come il Fiore della Vita (foto 8). Sullo stipite di una porta all'interno del chiostro spunta un anonimo volto (foto 9) la cui funzione rimane sconosciuta.
Cattedrale di Santa Maria Assunta (XII sec.)
Chiesa ed ex convento di San Francesco (XII sec.)
Chiesa di San Michele Arcangelo (XII sec.)
Foto 1
Particolare del rosone
Foto 2
Lunetta del portale d'ingresso
Foto 3
La navata centrale
Foto 4
Cappella
Foto 5
Simboli sulla volta
Foto 6
Veduta del chiostro
Foto 7
Capitello con simbolo dell'Agnus Dei
Foto 8
Capitello con Fiore della Vita
Foto 9
Volto scolpito sullo stipite di una porta