La Chiesa di San Francesco si trova a meno di un chilometro dal paese con il quale è collegato per mezzo della via San Francesco. Sul piazzale antistante la chiesa è tuttora presente un gigantesco leccio piantato dai religiosi nel 1495 (foto 1). Il complesso nacque come fortilizio dei Cavalieri del Tempio che vi rimasero dal 1162 al 1312. Dopo qualche tempo vi si riunirono i Fraticelli Francescani fino al 1420. Nel 1495 vi si stabilirono i Minori Osservanti chiamati da papa Alessandro VI. Seguirono nel 1565 gli Osservanti ai frati riformati detti Zoccolanti che vi rimasero fino al 1873. L'ingresso della chiesa e quello del convento si trovano nello stesso porticato. La chiesa è a una sola navata con volta a crociera molto alta e tre cappelle sul lato destro, delle quali le prime due sono affrescate, mentre la terza accoglie il Sacrario dei Caduti dell'Egeo nella seconda guerra mondiale a ricordare le quindicimila vittime del 1943. Il convento presenta un grande chiostro quadrangolare coperto da volte a crociera (foto 2). Nelle 28 lunette delle campate del chiostro sono affrescate le Scene della vita di San Francesco d'Assisi con didascalie che illustrano gli episodi della vita del santo. Nel centro del cortile è un elegante pozzo e sopra al porticato si affacciano le finestre delle stanze del piano superiore.
La prima immagine nella galleria a fianco rappresenta una vista "dal buco della serratura" del chiostro. Al tempo della mia ultima visita (Marzo 2004), infatti, né la chiesa né il chiostro erano visitabili, a causa di lavori di restauro. L'unico luogo aperto al pubblico era il piccolo cimitero retrostante.
Giungendo nel piazzale davanti il omplesso, si nota certamente il grande leccio secolare (foto 2), protetto da una recinzione. Accanto al'albero, che oggi risulterebbe avere più di cinque secoli di vita, un cartello di legno recita: «Comune di Sermoneta - "Quercus ilex" - Leccio monumentale piantato per volere di Papa Alessandro VI in occasione della donazione del convento di San Francesco ai Frati Minori - Anno 1495».
Sulla facciata della chiesa si possono notare, anche se ormai consumate dal tempo, due grosse Croci di Malta di colore rosso (foto 3), che dimostrano l'appartenenza del posto ai Cavalieri Templari. Questo emblema, detto anche Croce delle Beatitudini, fu condiviso da Templari, Cavalieri di San Lazzaro ed Ospitalieri di San Giovanni, e soltanto in seguito alla trasformazione di quest'ultimo ordine in Cavalieri di Malta, ne divenne il simbolo ufficiale.
Abbazia di Valvisciolo (XIV sec.)
Cattedrale di Santa Maria Assunta (XII sec.)
Chiesa di San Michele Arcangelo (XII sec.)