Un racconto appassionante, fra storia, tradizione e leggenda. Che comincia sotto la Croce: con Longino, il centurione romano che trafisse con la lancia il costato di Cristo, che avrebbe consegnato alla città di Mantova, circa duemila anni fa, il Suo Preziosissimo Sangue. I Canossa prima, e i Gonzaga poi, ne diventarono i gelosi custodi.
Grandi dinastie d'Europa; legami e discendenze antichissime che rimandano ai mitici Merovingi, alla linea del "Sang Real" teorizzata da Baigent, Leigh e Lincoln nel celebre libro "Il Santo Graal" e al misterioso Priorato di Sion, ai suoi Gran Maestri… Nella ricerca di Alberto Cavazzoli, appassionato indagatore dei misteri legati alla Santa Coppa, le ipotesi si intrecciano come in un avvincente romanzo, passando pur sempre attraverso un attento vaglio di veridicità storica. L'autore cerca di penetrare l'arcano, elencando alcune possibili risposte, ponendole accanto a intuizioni, probante documentazione, indizi, sogni.
Un libro per scoprire un inedito "Graal italiano" nel cuore della Pianura Padana; un itinerario del Graal nelle terre dei Gonzaga, dove ancora oggi si respira quell’aria di mistico, intrigante mistero che aleggia intorno alla Sacra Coppa e al Sangue in essa contenuto. Dopo aver letto questo libro, il lettore che visiterà Mantova nella veste di turista, guarderà la città e i suoi monumenti con occhi diversi e forse riuscirà a leggere nell’aria la magia che questa splendida città sprigiona.
Alberto Cavazzoli, già autore di articoli per le riviste "Templari" e "Graal", pubblica, in questo primo saggio, i risultati delle sue ricerche compiute negli anni sul tema del Santo Graal e dei suoi legami con le terre che furono dei Gonzaga, in particolare Mantova e Guastalla. Partendo dai presunti legami che la famiglia dei Gonzaga, insieme a quella dei Canossa di cui faceva parte la famosa contessa Matilde, vantava nei riguardi degli antichi sovrani Merovingi, che a loro volta si dicevano eredi del lignaggio reale della stirpe davidica per tramite della discendenza di Gesù avuta da Maria Maddalena, l'autore costruisce una storia che ha il fascino e il sapore di un'antica leggenda arturiana e nel contempo trasporta il lettore alla ricerca di indizi concreti lasciati nell'arte e nell'architettura.
A rigor di logica, occorre chiudere un occhio sul fatto che alcune affermazioni fatte dall'autore a proposito del Priorato di Sion, come la sua presunta fondazione da parte di Goffredo di Buglione nel 1099 – non documentato da alcuna fonte storica – e l'altrettanto presunta lista di Gran Maestri che include Ferrante I Gonzaga – apparsa per la prima volta nei "Dossiers Secrets" di Henri Lobineau, in seguito risultati un falso ben architettato da Pierre Plantard – sono state introdotte al pubblico di massa con l'opera di Baigent e soci, ma rimangono tuttora infondate oppure sono state nel tempo smontate.
Nonostante ciò, il saggio di Cavazzoli offre al lettore molti spunti interessanti per indagare e comprendere l'ambiente esoterico e mistico che circolava nelle terre di Gonzaga intorno a reliquie importantissime come il Preziosissimo Sangue di Gesù, gelosamente conservato all'interno della cripta della Basilica di Sant'Andrea a Mantova. Perché se è vero che Pierre Plantard si è dato molto da fare per impiantare un mito, quello relativo al Priorato di Sion, al fine di legittimare l’Ordine omonimo da lui (ri)fondato nel 1956, è anche vero che egli non poteva aver inventato tutto di sana pianta, perché certe dottrine sulla "Stirpe Reale" circolavano negli ambienti esoterici ben prima che egli nascesse, se pittori, artisti, scultori e architetti hanno disseminato le proprie opere di indizi rivelatori a tal proposito e se molte famiglie nobili dell’epoca, come documenta Alberto Cavazzoli nel suo libro, scelsero di includere nel proprio stemma nobiliare elementi che riguardano tali credenze, come il "Fleur-de-Lys" e la croce patente rossa, emblema che fu dei Cavalieri Templari i quali da sempre sono imputati di essere coinvolti con il Santo Graal…
Alberto Cavazzoli si occupa da molti anni delle tematiche relative ai Gonzaga, e in particolare della figura di Ferrante I Gonzaga, capostipite del ramo cadetto di Guastalla. Ama definirsi un "libero ricercatore"; s'interessa anche di Templari e della ricerca dei loro siti nel centro-nord d'Italia. Ha collaborato con riviste quali "Templari" (Edizioni Trentini) e "Graal" (Edizioni Hera). Collabora come articolista del portale web Edicolaweb, il portale del mistero, e gestisce un sito web suo: "Sacro Graal".
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