"Aibofobia" è un termine palindromo, che può essere, cioè, letto anche al contrario, e starebbe ad indicare una paura innata e profonda per tutto ciò che è palindromo: nomi, date, lemmi. È anche il titolo dell'ultima opera dell'autrice Mariachiara Moscoloni, che per la Brigantia Editrice aveva già pubblicato "Il Grimorio del Lago", ed ora con la casa editrice "I Sognatori" ci ha regalato un sottile thriller psicologico, dal sottofondo simbolico ed esoterico.
La vicenda ruota attorno al misterioso omicidio di una ragazza, consumato tra le austere e sapienziali mura del chiostro dell'Abbazia di Valvisciolo a Sermoneta (LT). Le Forze dell'Ordine fermano come sospetto un certo Raffaele Amaldi, un tranquillo libraio di Roma, colpevole, forse, solo di essersi addormentato in macchina la notte del delitto nei pressi dell'abbazia cistercense. A dipanare l'intricata matassa proverà l'avvocato Alfonso Galilei, legale con la passione per gli enigmi e per le investigazioni, aiutato dalla sua timida ed introversa segretaria Agata. Quando una seconda donna viene trovata uccisa in un altro luogo sacro, i sotterranei della Basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma, tutta l'indagine prende una piega ben diversa…
Scritto in un linguaggio semplice e scorrevole, Aibofobia si legge piacevolmente in poche ore, complice anche la sua brevità (poco più di 160 pagine), lasciando il lettore incollato alle sue pagine fino alla fine. La costruzione simbolica è ben curata ed è parzialmente ispirata ad un articolo apparso su questo sito ai suoi esordi, quella Geometria Sacra rilevabile sul territorio del Lazio che abbraccia i monumenti ed i luoghi energetici più importanti e caratteristici della nostra regione.
Ringraziamo l'autrice per averci gentilmente concesso il libro in lettura, a seguito dell'incontro in occasione dell'edizione 2016 del "Premio Nazionale Cronache del Mistero", svoltosi a Ceccano il 10 Dicembre 2016, al termine del quale Mariachiara ha presentato la sua opera.