Al di sotto della Basilica medievale di San Clemente, situata sul colle Esquilino, nel cuore della Roma storica, si trovano di versi ambienti sotterranei, stratificati tra loro, che mostrano la complessa evoluzione nel corso dei secoli di questa importante chiesa cristiana. Sotto la chiesa attuale, che risale al XII sec., si trovano infatti gli ambienti della basilica paleocristiana, che venne realizzata alla fine del IV sec.. Questa, a sua volta, si sviluppa al di sopra di un altro livello preesistente, costituito da diversi ambienti con mura in opus reticulatum e volte a botte, probabilmente antiche case patrizie di epoca imperiale.
In quello che probabilmente era il cortile di una di queste case venne ricavato, intorno alla prima metà del III sec., un tempio per il culto del dio Mitra: le porte laterali che davano all'esterno vennero chiuse e il soffitto venne chiuso con una volta a botte, che venne successivamente decorata con delle stelle con il simbolismo tipico del culto di Mitra. Il complesso è costituito da altri due ambienti laterali, che probabilmente svolgevano la funzione di vestibolo e di "schola mitraica".
Ai lati della sala vennero creati i due banconi laterali, che lasciano al culto uno stretto corridoio centrale, che veniva percorso dagli adepti in processione rituale. In fondo alla sala si trova l'altare mitraico, ancora presente, di forma parallelepipeda con sculture su ognuno dei lati.
Altare presso il mitreo di San Clemente (replica) Veduta frontale (tauroctonia) e vedute laterali (Cautes e Cautopates) |
Una replica di questo altare è posta al centro di una delle sale della basilica paleocristiana al livello superiore. Osserviamolo meglio: su una delle sue facce, quella che possiamo considerare "principale", è raffigurato il dio Mitra nell'atto di uccidere il toro ("tauroctonia") e si riescono a distinguere, alla base della scena, i tre animali che partecipano all'azione: il cane, il serpente e lo scorpione. Ai lati, invece, stanno i due Dadofori: Cautes, sul lato destro, e Cautopates, su quello sinistro. Interessante, poi, la figura che si trova sul retro dell'altare, un serpente gigantesco che attraversa come un'onda l'altare in tutta la sua altezza.
Altare di Mitra
(vista posteriore)
Il serpente è rappresentativo di uno dei sette gradi d'iniziazione: il secondo, il "Ninfo", o "Crisalide", secondo l'associazione di idee che vede nella trasformazione del bruco in farfalla la metafora della trasformazione dell'iniziato nel passaggio dalla morte – il nero Corvo del grado precedente – alla Rinascita, una metafora che troviamo anche in natura con la mutazione del serpente che cambia completamente la sua pelle. Esso ha però un'importanza particolare, perché viene spesso messo in risalto tra gli altri simboli associati al culto (si veda, ad esempio, il "Mitreo dei Serpenti" presso gli scavi di Ostia Antica). Da un punto di vista più esoterico, il serpente è anche un potente simbolo delle correnti di energie telluriche che caratterizzano certi luoghi, specialmente se sotterranei (come lo erano, appunto, i templi mitraici) e se in presenza di corsi d'acqua. Camminando lungo il terzo livello sotterraneo della Basilica, si sente ovunque lo scroscio dell'acqua che sembra correre attraverso le pareti e sotto il pavimento. In effetti, è proprio così: una sorgente sotterranea, visibile sollevando una lastra pietra in uno degli ambienti adiacenti al mitreo, riversa copiosamente acqua, che viene incanalata in una conduttura per unirsi alle altre acque della città, uno dei tanti canali sotterranei di Roma che conferiscono, a questo luogo in particolare, una speciale valenza tellurica. È soltanto un caso?
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Ambiente sotterraneo della Basilica allo stesso livello del Mitreo |