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La Via Francigena


Submansio IV: Suteria


(4) Sutri





Sutri - Vista panoramica



Per accedere alla città di Sutri (che il vescovo Sigerico annota come Suteria e la elenca come quarta submansio del suo itinerario), si entra attraverso la maestosa Porta Franceta (XIV sec.), edificata in blocchi di tufo, peperino e travertino. Le origini della città sono molto antiche: essa, infatti, fu abitata fin dall'Età del Bronzo e si ritiene sia stata fondata da un mitico popolo di navigatori giunti dall'Oriente, i Pelasgi. Un'altra tradizione vuole che la città sia stata fondata da Saturno: lo stesso toponimo, infatti, potrebbe derivare da Suthrina, il dio etrusco corrispondente al Saturno dei Romani, ed è proprio questo dio, identificabile dal caratteristico falcetto in una mano, che appare nello stemma cittadino. Vediamo, in questa tradizione, un curioso parallelo con le famose "Città Saturnie", cinque città laziali che furono tradizionalmente fondate dal dio ed il cui nome inizia per "A" (Alatri, Anagni, Arpino, Atina e Ferentino, anticamente detta Antino). Nell'articolo dedicato, su questo sito, vengono discussi i significati simbolici di questa leggenda e le correlazioni tra il simbolismo della lettera "A", i culti del dio Mitra e le "energie della terra".

 

 

Stemma della città di Sutri


La città venne abitata dagli Etruschi, che avevano un grande centro di potere nella vicina Veio. L'antica necropoli con le tombe scavate nel tufo e i passaggi scavati nelle rocce tufacee sono una delle attrazioni archeologiche più interessanti della città. Dopo la caduta di Veio, i Romani occuparono la città: della loro presenza è testimone l'imponente anfiteatro, uno tra i più antichi e suggestivi del Lazio, databile attorno al I sec. a.C..



Il mitreo e la chiesa di Santa Maria del Parto



Il mitreo di Sutri - Ingresso

L'ingresso della Chiesa di Santa Maria del Parto

La chiesa è stata ricavata nel sito di un precedente mitreo



Nell'area della necropoli, riutilizzando una tra le più vaste delle tombe ipogee etrusche, venne realizzato un mitreo, che ancora oggi è visitabile e meglio conservato tra quelli presenti in territorio italiano. È significativo osservare che con l'avvento del Cristianesimo, che dopo il III sec. aveva soppiantato il culto di Mitra, il mitreo venne trasformato in chiesa cristiana e fu dedicato a San Michele Arcangelo. Il culto di San Michele aveva avuto origine sul Monte Gargano, in Puglia, in una grotta anticamente dedicata a Mitra e convertita in luogo di culto cristiano, proprio come è avvenuto per quella di Sutri. I pellegrinaggi al santuario pugliese ed agli altri che cominciarono a fiorire con il tempo cominciarono a diventare sempre più frequenti e diffusi, e si sovrapponevano a quelli più importanti per Roma e Gerusalemme. Tra l'altro, il Gargano e Monte Sant'Angelo, la città ove si trova il primo e più importante santuario dedicato all'arcangelo guerriero, si trovano lungo l'itinerario della Via Francigena del Sud, l'estensione meridionale del percorso di Sigerico che da Roma scendeva fino ai porti di Bari e Brindisi, principali luoghi d'imbarco verso la Terrasanta.


Proprio il pellegrinaggio al santuario pugliese è affrescato in una delle pareti che fungono da anticamera alla chiesa vera e propria, con un simbolismo profondo che abbiamo analizzato in un'altra sede, e che ricorda, inoltre, un altro importante culto fonte di pellegrinaggi, quello di San Giacomo di Compostela. Nei secoli successivi, la chiesetta ipogea di San Michele Arcangelo di Sutri cambierà nuovamente dedicazione, e sarà chiamata Chiesa di Santa Maria del Parto. Il simbolismo non è stato cancellato, è solo diventato più sottile: invece dei richiami al culto di Mitra, abbiamo una velata allusione ai culti della Dea Madre, che molto spesso erano presenti insieme nello stesso luogo e a volte condividevano persino i luoghi delle celebrazioni.


Approfondimento: Il mitreo di Sutri, Sutri (VT)



I Templari e la chiesa di Santa Maria del Tempio



L'ex chiesa templare di Santa Maria del Tempio



È chiaro, dunque, che ci troviamo di fronte ad un luogo che concentra delle caratteristiche simboliche molto peculiari. Non stupisce molto, dunque, costatare il fatto che sempre qui, a breve distanza dalla necropoli etrusca e dal mitreo convertito in chiesa, i Cavalieri Templari avessero un proprio presidio, una mansione della quale oggi rimane soltanto la Chiesa di Santa Maria del Tempio. Piccola chiesa medievale, costruita nel XIII sec. dall'Ordine dei monaci guerrieri (come si deduce dalla denominazione originale), la chiesa passò, dopo la soppressione di papa Clemente V, all'Ordine dei Cavalieri di San Giovanni dell'Ospedale, ovvero agli Ospitalieri (in seguito divenuti Cavalieri di Malta). Rimasta a lungo abbandonata e soggetta ad incurie, la chiesa è stata successivamente recuperata e oggi è adibita a centro di accoglienza per turisti.


Approfondimento: La Chiesa di Santa Maria del Tempio, Sutri (VT)





L'itinerario di Sigerico



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