Questa pagina è stata aggiornata il 01-02-2014
L'Italia vanta un'abbondante presenza del Quadrato Magico del SATOR, dislocata su tutto il territorio nazionale, che ha continuato, anche in tempi più recenti, ad arricchirsi di nuovi esemplari. In questa pagina presentiamo un censimento degli esemplari conosciuti, elencati per antichità e corredati, ove possibile, da un'immagine e da una breve descrizione del luogo del simbolo e del contesto. Il nostro Paese vanta la presenza dei più antichi rilevamenti del misterioso palindromo, trovati presso le rovine emerse dagli scavi archeologici di Pompei. La distinzione fondamentale tra "ROTAS" e "SATOR", deriva dalla parola iniziale, quella che nel quadrato occupa la prima fila in alto. L'analisi di tutti gli esemplari finora conosciuti porta a pensare che i quadrati di origine romana iniziavano sempre con la parola Rotas, mentre in epoca successiva (medievale e rinascimentale) compaiono entrambe le forme. Si può tuttavia azzardare un'ipotesi: quando il simbolo è stato assorbito nella cultura cristiana, l'inversione dell'ordine delle parole non cambia il palindromo in sé per sé, ma accentua l'attenzione sul soggetto della frase, quel Sator, ovvero il "Seminatore", che può essere visto come un'allegoria di Dio. La forma in Rotas, invece, in epoca post-romana andrebbe intesa come un riferimento classicistico, un ritorno alle origini svincolato dalle valenze religiose.
Acquaviva Collecroce, Aosta, Arcè, Ascoli Satriano, Bagni di Lucca, Bolzano, Brescia, Brusaporto, Campiglia Marittima, Campotosto, Canavaccio, Capestrano, Deliceto, Fabriano, Issogne, Magliano dei Marsi, Monterubbiano, Paggese di Acquasanta Terme, Perugia, Pieve Terzagni, Pompei, Roma, Santa Severa, Siena, Tatti, Torino, Trisulti, Valdobbiadene, Valvisciolo, Verona, Verona Campo Marzo, Volterra.
Datazione: I sec. (< 79 d.C.)
Ubicazione: Scavi di Pompei (NA), casa di Quinto Paquio Proculo e portico della Grande Palestra
Nel 1925, nel corso degli scavi archeologici effettuati nel sito dell'antica Pompei, distrutta e sepolta dalla terribile eruzione del Vesuvio del 79 d.C., venne fuori un curioso rilevamento che rimise in discussione tutte le teorie fino ad allora elaborate sull'origine del misterioso palindromo. La frase, mutila, venne rinvenuta graffiata sull'intonaco di una casa privata, attribuita a Quinto Paquio Proculo. Nel 1936, cioè undici anni dopo, un secondo esemplare completo venne rinvenuto graffiato all'interno della scanalatura di una delle colonne che compongono il portico occidentale della Grande Palestra. Non solo, infatti, venne definitivamente sconfessata l'ipotesi che il quadrato fosse un'invenzione medievale (che già era stata confutata dal ritrovamento di Cirencester, in Inghilterra), ma fece decadere anche quella che voleva il quadrato come dissimulazione del "Pater Noster" e della croce, ossia un simbolo cristiano, per i motivi già spiegati nella nostra pagina dedicata al SATOR. Poiché questo è il più antico ritrovamento oggi conosciuto, il Rotas stesso ha meritato l'alterna denominazione di "Latercolo Pompeiano".
Foto: Internet
Datazione: < V sec.
Ubicazione: Basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma
Negli anni tra il 1966 e il 1971 alcuni scavi archeologici effettuati sotto la Basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma, hanno portato alla luce un vasto ambiente di epoca romana, probabilmente un'antica abitazione patrizia, circondato da un muro di cinta sul quale è stato rinvenuto un ciclo di affreschi rappresentanti un calendario stagionale. In uno degli ambienti facenti parte del complesso, è emersa una parete libera interamente coperta di iscrizioni, tra le quali è emersa una rappresentazione schematica del ROTAS, tracciata alquanto grossolanamente. Le uniche immagini disponibili di questo graffito risalgono alla nostra visita del 2007, ma sfortunatamente a causa della scarsa luminosità del sito non rappresentano il palindromo nella sua interezza e per di più risultano poco nitide… Si legga, in proposito, l'apposito articolo pubblicato su questo sito.
Foto: Giulio Coluzzi, © 2007
Datazione: VIII sec.
Ubicazione: Chiesa di San Pietro ad Oratorium, Capestrano (AQ)
La Chiesa di San Pietro ad Oratorium, presso Capestrano (AQ), è una delle più antiche e pregevoli dell'Abruzzo, essendo stata fondata da Desiderio, re dei Longobardi, intorno all'anno 752, e poi rinnovata nell'anno 1100. Il misterioso Quadrato Magico è inciso su una grossa lastra di pietra, murata (a rovescio) nella facciata a sinistra del portale, a circa due metri d'altezza. La pietra è stata inserita nei lavori di rifacimento del 1100. Data la sua insolita posizione, potrebbe trattarsi di materiale di reimpiego proveniente dalla chiesa preesistente, quindi potrebbe risalire all'VIII sec.
Foto: Internet (sito "Notizie d'Abruzzo")
Datazione: XI sec.
Ubicazione: Chiesa di San Giovanni Decollato, Pieve Terzagni, fraz. di Pescarolo e Uniti (CR)
L'antica Chiesa di San Giovanni Decollato, a Pieve Terzagni, fa parte del gruppo di pievi fatte edificare da Matilde di Canossa, intorno all'XI sec., ma poi pesantemente modificata in più riprese tra il XVII ed il XVIII sec. Il suo appellativo latino ha dato il nome alla località: Plebs Trinum Litterarum, con riferimento alla tre lettere iniziali della Trinità. A sinistra dell'altare maggiore, incastonato con altri frammenti sparsi, si vede un avanzo di mosaico realizzato con tessere nere su fondo bianco. Si legge la scritta "ROTAS" entro caselle verticali, con la "S" cementata di traverso. Nel coro, a sinistra, si nota un frammento con le due lettere "AR", forse facenti parte della parola "AREPO". È quanto rimane di un'antica e preziosa raffigurazione del Quadrato Magico palindromo. Secondo alcune ipotesi, alcuni simboli all'interno della chiesa potrebbero ricondurre la sua appartenenza all'Ordine dei Cavalieri Templari.
Il Quadrato del SATOR compare ufficialmente nello stemma del Comune di Pescarolo e Uniti: come si legge nello statuto comunale, la sua descrizione araldica è "Di rosso, trinciato da una banda verde caricata da tre uccelli palustri d'argento fermi e tenenti col becco un pesce pure d'argento; la banda è accostata da una torre d'argento, aperta e finestrata di nero e dalla scritta in caratteri maiuscoli d'argento SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS".
Foto: © Isabella Dalla Vecchia, 2011, da "Luoghi Misteriosi", su gentile concessione
Datazione: XII sec.
Ubicazione: Chiesa Collegiata di Sant'Orso, Aosta
L'antica Collegiata dei Santi Pietro ed Orso, ad Aosta, è attestata sin dal V sec., ma ha subito diverse ricostruzioni intorno all'anno Mille e poi intorno al 1132. Tra le numerose curiosità che la caratterizzano è da annoverare anche l'affresco di una Madonna Nera con Bambino che si trova nel chiostro. Durante gli scavi archeologici condotti nel 1999, sotto l'area del coro è stato rinvenuto un superbo mosaico pavimentale nel quale risultano iscritte, all'interno di una corona circolare, le cinque parole del palindromo del SATOR. Al centro appare la figura di Sansone che lotta con un leone. Il mosaico risale probabilmente al periodo di costruzione del chiostro (XII sec). Nella cripta sotterranea della chiesa si trova uno stretto passaggio che i locali chiamano "Musset". Un'antichissima tradizione indica che tale passaggio veniva usato dalle donne che dovevano strisciare al suo interno con devozione, e quest'atto avrebbe garantito loro la fertilità. Secondo una chiave di lettura simbolica, dunque, la chiesa sorgerebbe in un punto di elevata sacralità dal punto di vista delle energie telluriche.
Foto: Internet (sito: "Due Passi nel Mistero").
Datazione: XII sec.
Ubicazione: Chiesa di San Michele Arcangelo, Pescantina, fraz. di Arcè (VR)
La Chiesa romanica di San Michele Arcangelo, che si trova a Pescantina, frazione del comune di Arcè (VR), risale probabilmente intorno al 1100. Sopra l'archivolto dell'ingresso secondario, posto sul lato meridionale dell'edificio, si trova un'iscrizione in forma semi-circolare che riporta le cinque parole della celebre frase palindroma "Sator Arepo Tenet Opera Rotas", solitamente inscritta in forma di Quadrato Magico.
Foto: © Esty86, 2010, titolare del blog "La pagina di Bamby e Totoro"
Datazione: XIII sec.
Ubicazione: Castel Mareccio, Bolzano
Castel Mareccio, la cui parte più antica risale al XII sec., sorge al bordo settentrionale del centro storico di Bolzano. Esso venne fatto costruire da fatto costruire da Berthold von Bozen (Bertoldus Bauzanarius), capostipite della famiglia Maretsch, nel 1194. Passato nel corso dei secoli a diverse famiglie, che apportarono modifiche alla struttura originale, divenne sede dell'Archivio di Stato dopo l'annessione all'Italia. Negli anni '80 l'archivio venne trasferito e da allora il castello è amministrato dall'Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano, che lo impiega come sede per convegni, mostre ed eventi. Un esemplare del quadrato magico è graffito in rosso su una parete del corridoio di ronda, di fianco ad una finestra, al terzo piano della torre antica.
Foto: Internet [1]
Datazione: (XII-XIII sec.?).
Ubicazione: presso il muro di Via Castello, Brusaporto (BG)
Questo Quadrato Magico si trova inciso su uno dei conci incastrati nel muro di Via Castello, all'interno del paese di Brusaporco (BG). Il toponimo ricorda che una volta la strada era quella che conduceva al Castello dei Rivola, oggi non più esistente. Si conosce l'anno in cui venne distrutto, il 1380, grazie alle cronache che ci raccontano la battaglia tra due famiglie locali, i Visconti, fedeli alla causa dei Ghibellini, e i Della Torre, che parteggiavano per la fazione dei Guelfi. Per analogia con castelli simili nella zona del Bergamasco, si potrebbe supporre una datazione tra l'XII e il XIII sec. Si può dunque ipotizzare che la pietra facesse parte delle rovine del distrutto castello, successivamente inglobata nel muro. Il quadrato presenta un'anomalia: la prima "E" della parola "tenet" è diversa da tutte le altre presenti nel quadrato: ha forma rettangolare anziché arrotondata come le altre. Queste piccole discrepanze nelle lettere è un fatto abbastanza comune in molti SATOR analizzati, in territorio italiano come in quello francese oppure inglese.
Foto: Giulio Coluzzi, © 2010
Datazione: XIII sec.
Ubicazione: Duomo di Santa Maria Assunta, Siena.
Il Duomo di Santa Maria Assunta, a Siena, è una delle più riuscite creazioni dell'architettura romanica-gotica italiana. Iniziato nel 1229, venne portato a termine solo alla fine del secolo successivo; tra il 1258 e 1285 la direzione dei lavori fu affidata dai monaci Cistercensi di San Galgano agli architetti Nicola Pisano e suo figlio Giovanni. Tra le numerose presenze simboliche che lo caratterizzano, va menzionato certamente uno dei più noti quadrati magici del SATOR. Esso si può trovare inciso su una piccola pietra incassata a circa due metri da terra, nella parete esterna sul fianco sinistro dell'edificio, di fronte al Palazzo Arcivescovile. Siena era un'importante tappa situata sul percorso della Via Francigena ed era una città a forte presenza templare. Al Duomo è dedicata, in particolare, un'apposita pagina su questo sito.
Foto: Giulio Coluzzi © 2004
Datazione: XIII sec.
Ubicazione: Pieve di San Giovanni, Campiglia Marittima (LI).
La Pieve romanica di San Giovanni, a Campiglia Marittima (LI), sorge sulla collina del cimitero appena al di fuori della città. La sua costruzione, avvenuta intorno al 1173, è opera del maestro Matteo, come si evince da un'iscrizione apposta sulla facciata. All'esterno dell'edificio, sotto il tetto, nel punto corrispondente al braccio del transetto di sinistra, si può trovare un'iscrizione riportante la famosa frase palindroma del quadrato magico del 'SATOR'. Alla pieve ed al suo simbolismo è dedicato un articolo apposito sul sito.
Foto: © Sailko, 2009, licenza Wikipedia Creative Commons Attribuzione 2.5 Generico
Datazione: XIII sec.?
Ubicazione: Chiesa di Santa Maria Ester, Acquaviva Collecroce (CB)
La parrocchiale di Santa Maria Ester è l'unica chiesa di Acquaviva Collecroce (CB), un grazioso paese del Molisano. La chiesa è stata ricostruita dall'Ordine dei Cavalieri di Malta nel 1715, in sostituzione di una preesistente, caduta quasi in rovina, sempre di proprietà dell'Ordine. La presenza dei Gerosolimitani nel comune di Acquaviva è documentata sin dalla fine del XIII sec. La lastra di pietra sulla quale si trova inciso il ROTAS è stata a lungo esposta all'esterno della chiesa, collocata tra altre vestigia archeologiche, ma attualmente si trova in mostra all'interno della chiesa. Accanto al quadrato palindromo è presente un fregio grossolano che mostra una serie di losanghe concentriche, ed alcuni graffiti che riproducono le forme stilizzate di alcuni pesci. Si ignora la provenienza originaria del reperto.
Foto: Dr. Rino John Gliosca, © 2010, su gentile concessione.
Datazione: XIII sec.
Ubicazione: Chiesa di San Lorenzo, Paggese di Acquasanta Terme (AP)
La Chiesa di San Lorenzo, a Paggese di Acquasanta Terme (AP) è stata edificata nel 1275 dai monaci di San Marco. Nella parete di fondo della sala detta "del Parlamento", a fianco alla chiesa, si trova un grande affresco da alcuni attribuito al pittore Stefano Di Pietro. Su di essi ignoti del passato hanno inciso svariate testimonianze di vita passata. Tra di esse, spicca il quadrato magico del 'SATOR'.
Foto: Internet (sito del Paggese)
Datazione: XIII sec.
Ubicazione: Chiesa di Santa Lucia, Magliano de' Marsi (AQ)
La Parrocchiale di S. Lucia, detta "Chiesa matrice", è del XIII secolo ed ha forme di ispirazione borgognona, ma venne più volte rimaneggiata nel '600. Sulla facciata, sopra il portale, sono murate due coppie di formelle duecentesche, che rappresentano sculture di animali, figure mostruose e foglie d'acanto. Nella prima formella a sinistra, tra le zampe di una figura mostruosa, vi è inciso il quadrato magico nella versione iniziante per "Rotas". Si veda l'apposito articolo dedicato alla pieve all'interno del sito.
Foto: Giulio Coluzzi, © 2004
Datazione: XIII sec.
Ubicazione: Abbazia cistercense di Valvisciolo, Sermoneta (LT)
L'antica Abbazia di Valvisciolo, a Sermoneta (LT), venne fondata nel XII sec. dai monaci Basiliani greci, e venne occupata durante il XIII sec. dai Cavalieri Templari. Dopo la soppressione dell'Ordine, l'abbazia passò in gestione ai monaci Cistercensi. All'interno del chiostro, graffito sull'intonaco del muro, è stato rinvenuto l'unico esemplare di palindromo del SATOR tracciato in cornici circolari concentriche, e suddivise in spicchi, così da conservare, anche in questa forma, il quadruplice senso di lettura (orario o antiorario, dall'esterno verso l'interno e viceversa). Per approfondimenti, si veda l'articolo dedicato sulle pagine di questo sito.
Foto: Giulio Coluzzi, © 2003
II parte (XIV - XXI sec.)III parte (SATOR non più esistenti) |
[1] Nota: l'immagine del SATOR di Castel Mareccio
è stata trovata diversi anni fa in Rete tramite un motore di ricerca, ma al tempo della pubblicazione di questo articolo
ci è stato impossibile rintracciarla e, dunque, stabilirne i diritti d'uso. Non è nostra abitudine appropriarci
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